Dall'Odèon al Valle
L’arte del gesto
Sergio Fantoni interviene con questa lettera nel dibattito sul Valle occupato: "Questi operatori teatrali sono protagonisti inconsci di un falso ideologico grande come la loro ingenuità. Non è facile essere artisti senza esuberanza rivoluzionaria"
Caro Nicola, leggo sempre il tuo giornale online quindi so tutto. Leggo anche il Corriere della Sera, da buon milanese, perciò seguo con attenzione la meritoria polemica sul teatro Valle occupato. È dagli anni ottanta, quando iniziò il fenomeno, che persone di sinistra agiscono sotto l’ombrello delle sue idee compiendo azioni pseudo rivoluzionarie illegali. Vediamo questa volta come finisce.
Questi operatori teatrali, alcuni, non tutti, anche talentuosi, sono accecati dall’ideologia del “gesto esemplare”. Protagonisti inconsci di un falso ideologico grande come la loro ingenuità. Non è facile essere artisti senza esuberanza rivoluzionaria.
A parte queste considerazioni personali però l’idea di cui ti parlavo, negli anni settanta sarebbe perfetta per celebrare la lotta di “liberazione” del teatro Valle. Il problema sarebbe il finale. Non so quanto sarebbe producente per il suo successo invadere ogni sera di effluvi escrementizi il teatro. Libero sì, ma puzzolente.
Una precisazione: Non so se allora te lo dissi ma l’idea della “Presa dell’Odeon” nacque nelle conversazioni all’interno degli “Associati”, patrocinata dal grande Fulvio Fo. Ho ancora documenti contemporanei di quell’evento consegnatimi da lui. Buon lavoro e che la verità trionfi: tuo, Sergio