Visto al San Ferdinando di Napoli
Nuovo allestimento per "Ferdinando", il capolavoro di Annibale Ruccello. La regista Nadia Baldi (con Gea Martire e Chiara Baffi protagoniste) ne ha fatto quasi un'opéra comique dove amore e morte finiscono per coincidere
Quando Annibale Ruccello scrisse Ferdinando non pensò di certo al capolavoro teatrale che sarebbe divenuto, anche se i riconoscimenti non tardarono a giungere. Due premi IDI: nel 1985 come migliore testo teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena. Sua musa e destinataria fu Isa Danieli, la quale ancora tutt’oggi porta in giro l’allestimento originale costruito […]
continua »
Ritratto d'artista
Giuseppe Miale di Mauro: «A me piace raccontare storie, costruisco una regia come se dovessi erigere un palazzo che ha per fondamenta il testo, per muri portanti gli attori e per facciata una serie di immagini che la drammaturgia mi suggerisce»
Nome e cognome: Giuseppe Miale di Mauro. Professione: Lo scrivo in inglese che fa più fico: Director, playwriter and writer. Età 40. Quando e come hai deciso di “vivere” di teatro? Da ragazzino volevo giocare a pallone. A sedici anni ho debuttato tra i professionisti, e tre anni dopo ho mollato tutto. Intanto facevo parte di […]
continua »
Visto all'Ambra Jovinelli di Roma
Valerio Mastandrea è bravissimo a interpretare il protagonista de "Il migliore" di Mattia Torre. La storia di un impiegato depresso che scopre la cattiveria. Ma il testo convince solo a metà
Musica alta. Palcoscenico buio. Un fascio di luce al centro della scena vuota illumina un uomo di aspetto giovanile e ben vestito che, impalato davanti al pubblico, sembra un manichino dalla prossemica “gogoliana”: le braccia molto vicine al busto, la camminata poco naturale e insicura, il volto animato spesso da un falso sorriso compiaciuto ci […]
continua »
Ritratto d'artista
Fabrizio Matteini: «Per me recitare significa giocare. Giocare a nascondino con la vita e con la morte, rivivere insieme agli altri un frammento di qualcosa che è stato o potrebbe essere»
Nome e cognome: Fabrizio Matteini. Professione: Attore. Età: 41. Da bambino sognavi di fare l’attore? Sì. A tre anni nella lettera per Babbo Natale chiesi un teatrino con i burattini. Da lì ho iniziato a fare spettacoli per amici e parenti a casa. Il sogno parte da lì. Cosa significa per te recitare? Giocare. Giocare […]
continua »
Ritratto d'artista
Marco Vergani: «Shakespeare, Eduardo o Beckett? Tutti e tre, a rotazione. Instancabilmente. Ciò che conta è usare le parole e la storia di qualcun altro per parlare o a volte nascondere me stesso»
Nome e cognome: Marco Vergani. Professione: Attore. Età: 41. Da bambino sognavi di fare l’attore? No, il medico. Cosa significa per te recitare? Usare le parole e la storia di qualcun altro per parlare o a volte nascondere me stesso. Il tuo film preferito? Tanti…troppi…Facciamo Novecento di Bertolucci. Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da […]
continua »
Ritratto d'artista
Francesco Saponaro: «Il teatro è armonia fra attore testo e spazio. Ma, in fin dei conti, somiglia molto di più ad una falegnameria dove si lavora sodo per dare forma e solidità a un tavolo che non traballi...»
Nome e cognome: Francesco Saponaro. Professione: Regista. Età: 46. Quando e come hai deciso di “vivere” di teatro? Ho cominciato a immaginare il teatro come dimensione primaria della mia vita molto presto, dopo un laboratorio teatrale, intorno ai sedici anni. Poi a vent’anni la svolta vera e propria. Frequentavo l’università e cercavo, forse senza troppa convinzione, di […]
continua »
Ritratto d'artista
Emanuele Salce: «Prima di andare in scena, ogni sera, penso al viaggio che mi aspetta, cercando sempre di farmi sorprendere ma badano a non perdermi»
Nome e cognome: Emanuele Salce. Professione: Attore (per ora). Età: 50 (tondi tondi). Da bambino sognavi di fare l’attore? No, sognavo d’evitarlo in ogni modo possibile. Cosa significa per te recitare? Mettermi in gioco, vivere attraverso i personaggi nuovi angoli della mia persona. Ed approfondire il proprio percorso introspettivo. Il tuo film preferito? Oltre il […]
continua »
Visto al teatro dell'Orologio di Roma
«Porcomondo” di Francesca Macrì e Andrea Trapani è un apologo inquietante sull'Occidente precipitato nel vuoto, la notte di Natale... Un incubo del quale siamo tutti protagonisti
Una coppia normalmente alienata, la notte di Natale, mentre fuori nevica. Sono i protagonisti senza nome di Porcomondo, spettacolo di Biancofango (Francesca Macrì e Andrea Trapani) da anni in giro per l’Italia e ora a Roma, al Teatro dell’Orologio per una settimana di repliche. Uno spettacolo di forte impatto emotivo per via della inquietante, lineare […]
continua »
Ritratto d'artista
Rosario Palazzolo: «Davvero non so che cosa voglia dire "ispirazione", secondo me è un’invenzione degli inetti, dei pigri, dei ricercatori di attenuanti. Il rapporto scena-parola è invertito, sovversivo, certamente estenuante»
Nome e cognome: Rosario Palazzolo. Professione: Scrittore, anche regista, attore solo quando non posso farne a meno. Età: 44. Quando nasce la tua passione per la drammaturgia e quando hai deciso di farne un mestiere? Non saprei di preciso, ho una memoria terribile e in più evito di creare cronologie perché finisco sempre per costruire […]
continua »
Visto a Roma, negli spazi della Solco
Va in scena “La moda dei suicidi”, uno spettacolo di Marco Avarello e Linda Di Pietro dedicato a vicenda reale e terribile: i 58 suicidi maturati, non casualmente, in un'azienda in ristrutturazione...
Una doppia fortuna aver assistito allo spettacolo La moda dei suicidi, raggiunto da un passa parola che sta compensando l’assenza di pubblicità. Perché non conoscevo o avevo rimosso la «storia vera», che il testo scritto per l’occasione da Marco Avarello evoca e ripercorre. È una impressionante catena di «morti sul lavoro», innescata da una crisi […]
continua »