La morte del campione
In memoria di Luisito Suarez, architetto del calcio, tracciatore di linee perfette, esegeta del "lancio lungo": quando sul campo bisognava pensare. Nelle immagini che lo ritraggono, la sostanza di un gioco che non c'è più
Dalle strade di La Coruña, Galizia, poco a nord di Santiago di Compostela, non distante da Finisterre, estrema periferia occidentale della penisola iberica, già decisamente oltre il confine del benessere europeo, si poteva sognare solo il mare. E a quel tempo, e nei decenni successivi, partendo dalla Galizia la traversata in mare, che poi non […]
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Dopo lo scudetto
A Napoli, il calcio fa esplodere entusiasmi incontenibili. Ma la realtà è quella di una città in vendita: il battello ubriaco, sballottato dalla sbornia tricolore, ha urgente bisogno di “una pozzanghera nera e gelida” in cui specchiarsi per risvegliarsi dal sogno megalomane
Scordatevi Napoli. Non esiste più. È una mera espressione geografica. Un luogo situato a 40°50’ a nord e 14°15’ a est di questa palla bitorzoluta che vacuamente corre nel vuoto, un granello di 117 chilometri quadrati dove si affannano poco meno di un milione di individui. Su cui da qualche tempo si è abbattuta l’orda […]
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Fa male lo sport
Il calcio basta a se stesso e ai suoi miti (Maradona compreso). E invece Napoli deve sempre riscattarsi da qualcosa. Come se fosse condannata a non finire mai gli esami. Come se dipendessero da quattro calci ad un pallone oppure da un triangolino tricolore il destino sociale di un popolo.
«Ciononostante, noi abbiamo il dubbio che tra la Napoli cantata, narrata, rappresentata e voluta dai suoi medesimi abitanti e la vera, vi corra una notevole differenza. Noi ritroviamo solo qualche gesto e qualche colore della Napoli vera in quella letteraria. La Napoli vera è, sì, più violenta, ma più storica e meritevole di comprensione. Tra […]
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Il giorno dello scudetto
Dagli anni lontanissimi di Omar Sivori e José Altafini fino allo scudetto operaio di oggi passando per Juliano e Maradona. Napoli e il Napoli: la città e la sua storia, la sua gente e la sua squadra. Raccontati da in napoletano per scelta
Sul treno che ti porta a Napoli c’è la via solitaria di un tifoso che non sarebbe capace di condividere la sua intima gioia con un accompagnatore. Questa esperienza ti riporta ai due pomeriggi per stagione in cui, da solo, ti recavi all’Olimpico ad assistere trepidante a quelli che venivano denominati derby del sole. Nei […]
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Fa male lo sport?
«Gennarì, grazie!» dice un grande striscione sul Rettifilo: cronaca di una festa rinviata. Dove Napoli non coincide con la “napoletaneria” e il calcio non è solo calcio ma la rappresentazione concreta dell'essenza di una città da amare, odiare o tradire. A seconda dei casi
A sera la festa è diventata un po’ una fetecchia, si è ammosciata, piazza del Plebiscito, come altre piazze, che si svuota dopo che la Salernitana, la squadra dei pescivendoli di Salerno, come chiamano qui affettuosamente quelli più a Sud, aveva pareggiato con i quasi campioni d’Italia del Napoli. Baldoria rinviata, ma allegria sempre viva. […]
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In memoria di un campione
Come il Cavalcanti di Boccaccio che «leggerissimo era, prese un salto e fussi gittato dall'altra parte», anche Dick Fosbury ha unito eleganza e potenza. Inventando un nuovo modo di volare, con la faccia ben piantata sulle nuvole
Andate a guardare il filmato di un atleta che salta in alto con lo stile ventrale. Per esempio il russo Gavrilov che alle olimpiadi di Città del Messico del 1968 partì come uno dei favoriti e finì terzo. Ci sembra che faccia molta fatica, che le gambe si aprano in un movimento innaturale e pericoloso, […]
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Un saggio sull'identità brasiliana
Il grande sociologo brasiliano Roberto Motta parla del campione appena scomparso. È stato un mito molto più importante della sua semplice funzione sportiva: ha unito il calcio e l'ibridazione tra bianchi e neri, una "religione" e una condizione sociologica tipiche dell'identità del nostro Paese
Le riflessioni che seguono il mio dolore non si limitano alla persona di Pelé. Penso al grande atleta nel contesto di una realtà inevitabile, che è quella del carattere multirazziale della società brasiliana. Senza dubbio Pelé rappresenta il Brasile. Era ed è ancora idolatrato dalla massa dei brasiliani. Si coprì di gloria e la sua […]
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La morte di Pelè/1
È stato il più grande, O Rei? Pelé è stato il vertice, l’icona globale prima di altri, il calciatore del secolo, quello dei 1283 gol (oh no, sono 761; no, sono…), dei tre titoli mondiali. Un emblema come Maradona o Cruijff
A quei tempi si andava a vedere Pelé. Come fosse Elvis Presley o Jabbar, che allora si chiamava Lew Alcindor. Adesso che O Rei do Futebol è morto, riaffiora il ricordo di un giorno. 12 maggio 1963: Italia batte Brasile, bicampione del mondo, 3-0. Era una giornata chiara quella domenica milanese, San Siro non aveva […]
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La morte di Pelè/2
Una vita sui campi di calcio consumata con la maglia del Santos, Pelè era nato a Três Corações il 23 ottobre 1940, figlio di un calciatore. Ha vinto tre mondiali, segnando un epoca e un numero, il “10“, che dopo di lui è diventato mitico
Ha resistito a diversi difensori che cercavano di ingabbiarlo quando giocava, ma soprattutto ha resistito alla Storia, nonostante attacchi di alto livello come quelli di Cruijff, Socrates, Maradona, Messi e CR7. Alla fine, si può dire che “O Rey” resta eternamente lui, Edson Arantes do Nascimento detto Pelé, che ci ha lasciati dopo una lunga […]
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Fa male lo sport
Un capo indiano, un grande campione, un mito, un eroe solitario, un bambino "difficile": Gigi Riva raccontato in un film di Riccardo Milani è un eroe del nostro tempo. Un personaggio atipico che racconta un mondo autentico
Ha l’aria di un vecchio capo indiano, di quelli che fumavano la pipa come simbolo di pace e di armonia, questo Gigi Riva affondato in una poltrona rivestita di bianco e avvolto dalla nuvola di fumo delle sue sigarette. È l’immagine più frequente usata da Riccardo Milani per il suo omaggio al campione, che da […]
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