Fa male lo sport
Mentre il nostro mercato calcistico si caratterizza quest’anno per mancanza di austerity, risulta sempre più evidente che la gestione del denaro qui da noi guarda solo ai profitti e non agli investimenti per il rinnovamento. A differenza di altri paesi europei…
C’è molto ottimismo attorno a questo campionato di calcio che va a incominciare. Come se i vizi capitali del pallone di casa nostra fossero stati cancellati all’improvviso. Di certo, una parola è stata cassata: austerità. I club più grandi hanno speso tanto, più del doppio di un anno fa. Per mettersi al passo con il […]
continua »
Fa male lo sport
Metà dei calciatori della Serie A sono stranieri. Merito di affari opachi, trattamenti ambigui e necessità di illudere le curve. E intanto club e nazionale crollano nei ranking internazionali
Handanovic (Slovenia), Donkor (Ghana), Vidic (Serbia), Ranocchia (Italia), Dodò (Brasile), Medel (Cile), Guarin (Colombia), Shaqiri (Svizzera), Kovacic (Croazia), Podolski (Germania), Palacio (Argentina). Nel secondo tempo giocano anche: Icardi (Argentina), Brozovic (Croazia) e Puscas (Romania). Questa è l’Inter scesa in campo domenica primo febbraio 2015 a Reggio Emilia contro l’italianissimo Sassuolo. 13 giocatori stranieri e la […]
continua »
Fa male lo sport
Vent'anni fa moriva Juan Manuel Fangio, il più grande pilota della Formula 1. Uomo silenzioso e enigmatico che in pista convinse tutti. Tranne Enzo Ferrari
Di lui diceva che era un grandissimo sulla macchina ma era afflitto da mania di persecuzione. Fangio non è stato tra i piloti più amati da Enzo Ferrari: non apprezzò per niente le recriminazioni che il cinque volte campione del mondo affidò ad un libro- memoriale dopo l’addio alle corse. Ma già al primo impatto […]
continua »
Da Joe Louis a Cassius Clay
In due libri di Joyce Carole Oates e Gianni Minà rivive l'agonizzante mito della boxe e quell’«infanzia omicida della razza» che lo «spazio mitico» del ring evoca senza ambiguità
«Non mi va tanto di dirlo, ma è così: mi piace molto di più quando arriva il dolore» – confessò una volta il peso medio Frank «the animal» Fletcher in un’intervista. Ecco, in tale spontanea ed estemporanea dichiarazione di un pugile mediamente famoso c’è forse distillato il più profondo senso della boxe, che la rende diversa […]
continua »
La storia e la sfida Cile-Argentina
Lo stadio dove si è giocata la finale di Coppa America di calcio è quello dove Pinochet torturò quarantamila cileni negli anni Settanta: chissà se qualcuno lo ha ricordato a Messi & Co...
Chissà se qualcuno lo ha ricordato a Lionel Messi, il calciatore più forte dei tempi moderni: tu hai giocato in uno stadio che, 42 anni fa, fu utilizzato dal generale golpista Augusto Pinochet come campo di concentramento. La finale di Coppa America vinta dal Cile sull’Argentina è andata in scena all’Estadio Nacional Victor Jara. Già il nome […]
continua »
Fa male lo sport
Dopo lo scudetto di Sassari nel basket, tutti a parlare di Gigi Riva e soci. Ma la tradizione sportiva sarda è fatta di molti miti. Da Marisa Sannia al giovanissimo velocista Filippo Tortu
Dice un proverbio sardo che Dio dà all’uomo il dolore ma anche il rimedio. Un blogger isolano lo ha utilizzato per sintetizzare la stagione sportiva dell’isola: il Cagliari calcio scende in serie B, la Sassari del basket vince lo scudetto. Dalla serata di festa a Reggio Emilia, dove la squadra di Meo Sacchetti si è […]
continua »
Fa male lo sport
Ammesso che lasci, l'opacità nel calcio non finirà con Blatter. Perché ormai la grande corruzione globale ha minato alle radici uno sport malato di gigantismo
Lo sport di vertice non cambierà mai. Il calcio è soltanto la punta dell’iceberg del marcio e della corruzione. E Blatter è uno degli oligarchi caduti dal piedistallo. Per il momento. Pare che voglia già tornare. Forse non smetterà mai di comandare e di ingrassare la macchina onnivora che muove il pallone. A meno che […]
continua »
In memoria di un divo del calcio
«Sono un napoletano nato per caso all'estero», diceva di sé Bruno Pesaola, in arte il Petisso: l'uomo che fece sognare la Napoli del calcio anni Sessanta. Malgrado il laurismo
A quei tempi, anni Sessanta, le panchine allo stadio San Paolo venivano messe una da una parte e una dall’altra parte del campo lungo la linea del fallo laterale. Gli ospiti sotto la tribuna, quella del Napoli sotto i distinti. Le panchine non erano i salottini griffati di oggi. Erano delle panche di legno lunghe […]
continua »
Fa male lo sport
Che cosa leggerebbe, in carcere, un uomo condannato per aver ucciso la passione di milioni per il calcio? Facile: un racconto di Osvaldo Soriano. Eccolo
Ho fatto un sogno. Ero nella cella di un carcere americano, il Correctional Institute of Soccer, e stavo leggendo una favola ad un detenuto. Il suo nome era Sepp Blatter. L’avevano condannato per aver ucciso la passione di miliardi di persone che impazzivano dietro una palla di cuoio. Aveva assassinato il calcio con i suoi […]
continua »
Trent'anni passati inutilmente
Nella notte del 29 maggio 1985 si consumò un dramma che ancora dà fastidio. La vera Coppa andrebbe data al cinismo, al disimpegno e soprattutto al mancato rispetto per il dolore
Il massacro dell’Heysel viene “commemorato” ogni domenica nei nostri stadi così: «Ti ricordi lo stadio Heysel/ le bandiere del Liverpool/ diecimila sono partiti/ 39 non tornan più…». Lo cantano un po’ di canaglie della curva Fiesole, a Firenze, base musicale il vecchio brano di Marcella Bella, Montagne verdi. Anche quelli del Torino si esibiscono su […]
continua »