Nell’anno del centenario della morte
«Una storia è sempre un progetto, una “costruzione”, va oltre la concretezza di quanto accade». E lo scrittore boemo, con le sue storie, ci ha affidato un’uscita di sicurezza dall’invadenza del reale regalandoci un futuro...
Italo Alighiero Chiusano, il grande germanista, che già in Storia del teatro tedesco, a proposito di Il custode della cripta, aveva parlato del «metafisico, mistico conforto che irradiano le sue visioni, anche le più desolate», in Altre lune, nel suo saggio sul volume fotografico di Klaus Wagenbach, intitolato non a caso Guardare Kafka, scrive: «Vedete […]
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“La manna dal cielo” di Sabino Caronia
Un libro carico di memorie, alla ricerca del senso dell’esistenza, di risposte a domande che corrodono e confortano. In un luogo simbolo - Gerusalemme -, «luogo del dialogo, in primis con Dio» che «è diventato il luogo dello scontro». E sullo sfondo, a illuminare il sentiero, la grande letteratura e le Scritture
«Dunque sono a Gerusalemme». Quel dunque è semplicemente una costatazione. Non è un “finalmente”, un “purtroppo”. Sembra quasi un arrendersi all’evidenza dopo un approdo ricercato. Pagine dopo si leggerà: «Che senso ha questo venire a Gerusalemme da una figlia che non vede l’ora, appena arrivo, di trasferirsi a Tel Aviv?». Eppure è per questa figlia […]
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A centocinquanta anni dalla morte
La predilezione di Belli e Leopardi per l’autore dei “Promessi Sposi” e i parallelismi tra “L'affaire Moro” di Sciascia e la “Storia della colonna infame”. Anche “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì, Premio Strega nel 1972, evoca “La storia nell’arte di Alessandro Manzoni”, tesi di laurea dello scrittore sardo
«È un libro che bisogna leggere dopo i cinquant’anni». Così amava ripetere Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Anche se non è possibile sapere se, durante la stesura del Gattopardo, li abbia letti, è certo che il grande romanziere siciliano teneva in grande considerazione i Promessi Sposi. Ma andiamo con ordine. È nota la predilezione di Belli. Il poeta […]
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“Il sol dell’avvenire”: una diversa lettura
Questa volta un apprezzamento convinto per un film che suscita richiami letterari, suggestioni, riflessioni anche di carattere religioso, che rimanda, non in modo autocompiaciuto ma più riflessivo, ad altri film dello stesso autore. Un richiamo alla responsabilità, con intermittenze del cuore
Chi si accinge a parlare dell’ultimo film di Nanni Moretti Il sol dell’avvenire, che ha lasciato giustamente una profonda impressione in me e in molti di coloro che l’hanno visto, non può fare a meno di richiamare le parole rivolte al giovanotto che pontifica subito dopo aver visto La dolce vita: «Smettila di dire sciocchezze!». E certo […]
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Considerazioni sulla guerra
Come ha osservato Liliana Segre, «sembra che la storia non insegni mai nulla agli esseri umani». Così dopo la Shoah e a quarant’anni dal conflitto tra Argentina e Regno Unito, la guerra in Ucraina ritorna a far piangere i morti, uomini che si combattono, volti incancellabili, vittime ignote che (citando Manzoni), Dio conosce
Nel diluvio quotidiano di informazioni della nostra tv nazionale mi ha colpito l’intervista a una donna ucraina cui la guerra ha portato via il misero campicello che era l’unica fonte di sostentamento per lei e per la vecchia madre invalida. Mi sono ricordato di Brothers in Arms, il brano di Mark Knopfler, già frontman dei Dire Straits, che apre ogni suo […]
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A cinquant’anni dalla morte
I critici lo guardavano per lo più con sussiego, forse perché era un giornalista, e gli rimproveravano la vena fantastica e l’estrazione borghese. Ma l’interesse che l’anniversario riaccende sull’autore del “Deserto dei Tartari” non può che confermarne la grandezza
Forse l’immagine più viva e più significativa di Dino Buzzati è quella dell’autore del Deserto dei Tartari che, ormai malato e vicino alla morte, è costretto a fare anticamera di fronte alla porta della direzione del “Corriere della Sera” dove il politico che lo dirige è impegnato in altra conversazione. Così lo descrive Giovanni Mosca nelle pagine conclusive del […]
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“L’ultimo sorriso di Beatrice”
I “viaggi” letterari di Sabino Caronia nei territori della poesia e della prosa (da D'Annunzio ai contemporanei) non solo riservano illuminanti sorprese sugli autori indagati nella loro essenza e narrati con pacata eleganza, ma ci rivelano qualcosa di prezioso di noi stessi
Secondo alcuni maestri del Chassidismo, quando qualcuno sente il desiderio di viaggiare in un luogo, anche lontanissimo, vuol dire che una parte della sua anima si trova in quel punto del mondo. Il viaggio è dunque una sorta di tentativo di ricomporre almeno in parte il proprio io frammentato. La critica è, a suo modo, […]
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“Crepitio di stelle” di Jón Kalman Stefánsson
In questo romanzo del 2003, precedente a quelli già pubblicati in Italia, si trovano tutti i temi dello scrittore islandese presenti nei libri successivi: il senso della perdita, il tempo, la funzione salvifica delle parole
Crepitio di stelle (Iperborea, 256 pagine, 17 euro) scritto nel 2003, è precedente agli altri romanzi di Jón Kalman Stefánsson tradotti in italiano. Un uomo di circa quarant’anni decide di rivisitare l’appartamento dove ha trascorso la sua infanzia e di qui incomincia a riannodare le fila dei suoi ricordi. Insieme a quello di due uomini della […]
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A trent’anni da “Anche Dio è infelice”
Da rileggere il libro sul tema della misericordia del profetico teologo. «Che infinito ci salva?», si chiedeva. Il volto di Cristo, è la «sola risposta all’infinito silenzio di Dio» scriverà in uno dei suoi ultimi fogli. L’infinito e Leopardi, poeta che sentiva vicino
Scritto da padre Turoldo due anni prima della sua morte, nel 1990, Anche Dio è infelice (Edizioni Piemme, Casale Monferrato, 1991) risulta ancora oggi di straordinaria attualità. A un certo punto l’autore osserva: «Sono tempi, i nostri, che sembrano più leopardiani che francescani. E per assurdo ciò è tanto più vero quanto più ci confrontiamo con […]
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“Con la sua dolce voce” di Sabino Caronia
Come nei due ultimi libri, anche in questa nuova prova narrativa riaffiora il tema del perenne ritorno dei morti. Qui quello della madre, riletta nella luce affascinante di Parigi ma con la Sicilia sullo sfondo. Facendo tesoro di memorie che parlano di amore, narrate con grazia e discrezione
Lo sguardo innamorato riveste di luce il mondo: una luce che vorrebbe fermare l’istante ma diventa musica e scorre, scivola a ingrandirsi e perdersi e ritrovarsi nel perdersi infinito dell’amore. Ma in realtà non si perde nulla perché resta sempre il senso di bellezza suscitato e inciso nella memoria infuocata. Ricordo fermo come una testa […]
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