Roberto Mussapi
Every beat of my heart

L’amore per Keats

Il poeta della “Lucente Stella” «coglie l’apparizione miracolosa della donna similmente agli stilnovisti». Il sogno per lui è che l’amore muti la natura, dunque le maree, ma anche un altro mare…

Anche il mare ha subito l’incanto dell’amore: cinque anni di bassa marea, significa che l’oceano ha perso profondità, abbassandosi. Quindi il mistero della natura, del cielo, degli uccelli, si tramuta e traduce nella percezione degli affetti umani. Il poeta di Bright Star, Lucente Stella, della donna coglie l’apparizione miracolosa similmente agli stilnovisti. Ma in Keats […]

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Roberto Mussapi
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Il poeta dell’Epifania

Il divino prende forma, «appare, esiste e si dissolve, restando, immaterialmente, per sempre». Tra i cantori di questa luce che si rivela, Mario Luzi che «quintessenzialmente, dalla nascita e prima della sua nascita», la rappresenta nei suoi versi

Rilke, Eliot, i grandi cantori dell’Epifania: termine che significa in origine, in greco, apparizione del divino, sua manifestazione fantasmatica perché presto svanente: appare, esiste e si dissolve, restando, immaterialmente, per sempre. Ai due grandi poeti del Novecento si affianca un altro massimo, Mario Luzi: Epifania è innanzitutto vedere il divino che appare e prende forma, […]

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Roberto Mussapi
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Natale, un miracolo affine alla Poesia

Nei versi di Roberto Mussapi l’incanto che ogni anno si rinnova nella notte della vigilia è molto presente. Un mito fondante già nel suo sguardo di bambino, eppoi di poeta, insieme alla neve, al mare, alla voce. Come in “Natale adesso”... Con l’auspicio che sul mondo scenda una luce di vita

Il Natale è molto presente nei miei versi, mentre è poco frequente nella poesia italiana. Per me è importante quanto per alcuni maestri di lingua inglese o tedesca, Eliot, Dickens, Dylan Thomas, Novalis, Rilke; un capitolo della mia opera, con molte poesie sulla Natività, sui Magi, e due brevi poemi, Racconto di Nataleda Dickens e […]

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Roberto Mussapi
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Keats: dove risuona la musica delle sfere

È «il poeta dalla grazia leopardiana nella lingua» che può essere percepita e compresa anche da chi la sua lingua non conosce. Perché nei suoi versi – come in questi oggi proposti di “Dolce, dolce il saluto degli occhi” – dimora la musica-parola della Poesia

Keats è incantevole senza creare incanti. Lo è per dono divino e per sua docile e infervorata accettazione di tale dono. È il poeta dell’Usignolo, dell’Ode all’urna greca, il pre-junghiano scopritore del mistero del Sonno, ma è anche il poeta dalla grazia leopardiana nella lingua. Come l’italiano di Leopardi, nei suoi versi, è immediatamente percepito […]

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Roberto Mussapi
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In treno con Rimbaud

Come in un film di Truffaut: interno notte – quando guardando fuori si vedono «torcersi le ombre oscure» – un viaggio, un bacio, il brivido dell'attimo... Incanto e fuggevolezza

Inverno, vagone rosa, cuscini azzurri, un viaggio in treno che diviene filante nido d’amore. Su binari ignoti ai due che si baciano, come ignoto loro è il destino di quei momenti, quel bacio, quel viaggio. Che è tranquillo e comodo, ma nel profondo è spericolato come ogni viaggio della vita: che accadrà alla prossima stazione? […]

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Roberto Mussapi
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Blake e Ungaretti

«Tradurre fa parte della creazione poetica… è componente stessa del lavoro poetico». Con la traduzione si cimentano, con risultati diversi, i maggiori poeti. In questi versi di William Blake, l'autore dell’“Allegria” rincarna, in italiano, «la stessa anima» del grande inglese

Per alcuni poeti la traduzione di poesia non è occasione o eccezione, ma componente stessa del lavoro poetico. Lo è per Eliot, per Luzi (insuperabile il suo Coleridge), per Ungaretti, ove l’opera di traduzione è anche copiosa, fa parte del corpus dell’autore. Come accade poi per Yves Bonnefoy, e poi per me. Tradurre fa parte […]

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Roberto Mussapi
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Il buio e la fiamma

Nei versi «limpidi e accesi» de “La caverna”, Sandro Gros-Pietro parla con il profondo, scruta il mistero e cerca la luce. L’origine, l’archetipo diventano «materia prima per un poeta» che sa percepirli

La caverna, il mito che in Platone svela l’illusione del mondo. La caverna, al contrario, che per alcuni paleoantropologi è la mente; la caverna poi delle origini, dove l’umano da poco tale accende fuochi, dipinge le pareti, danza, inventa, homo religiosus, teatro e poesia. È un archetipo, materia prima per un poeta che sappia parlar […]

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Roberto Mussapi
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Partire per tornare

«Visione, lucidità, racconto, sintesi lirica»: al cuore della poesia di Paolo Ruffilli. Come in questi versi che riportano al tema del viaggio, all’idea che ne aveva Baudelaire, ma con opposta visione benché complementare, con un disvelamento…

Paolo Ruffilli è uno dei poeti importanti della mia generazione: uno dei non pochi poeti importanti di una generazione non comune, ricca, rifondante la poesia italiana. In attesa di pubblicare, in questi battiti,versi dall’Aurora boreale di Theodor Daubler, tedesco, autore di un poema originalissimo da Ruffilli tradotto, andiamo subito al cuore, ai versi che manifestano […]

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Roberto Mussapi
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Tra le sue braccia

In un sonetto di Goethe, l’incontro tra il poeta e la «beltà celeste», un incanto da cui rifuggire, proteggendosi nella cappa come in un «involucro». Ma la passione (più che l’amore angelicato) vince ogni resistenza…

Un incanto, questo sonetto di Johann Wolfgang Goethe. Il poeta sta camminando, per il grigio sentiero di rocce, scendendo verso i prati invernali, l’anima inquieta, come in fuga. All’improvviso un prodigio, naturale, forse quotidiano: il nuovo giorno si presenta come se fosse caduto il velo che lo offusca… e poi un prodigio reale, un’apparizione. Una […]

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Roberto Mussapi
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L’azzurro di Maria (e quello di Giotto)

Torna a teatro “La grotta azzurra”, il celebre monologo che Roberto Mussapi pubblicò nel 1998 e che venne inscenato per la prima volta nel 2002. La vicenda della protagonista, custode dei bagni in un autogrill sulla Milano-Genova, «diventa la metafora stessa della poesia»

La grotta azzurra venne inscenato nel 2002 e rimase tre anni sulle scene italiane. È stato il monologo più amato dalla critica e da molti del mio teatro-poesia o poesia teatrale. Nasce nell’autogrill Piani di Invrea, uscita per Celle e Varazze, sulla Milano Genova. Quell’autogrill fino agli anni Ottanta era piastrellato di azzurro, ceramiche di […]

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