Cartolina dall'America
Fino a ora, la corsa alla Casa Bianca è stata brutale, faticosa, piena di offese da ambedue le parti. E soprattutto ha dimostrato che la politica non ha più presa sull’opinione pubblica
La polmonite di Hillary non semplifica le cose. Dopo che a Hillary Clinton è stata diagnosticata una polmonite, si è cominciato a dare spago a tutte le congetture possibili e immaginabili: sarà solo una polmonite o Hillary nasconde invece qualche malattia più grave, una malattia che sarà di impedimento al suo essere presidente degli Stati […]
continua »
Cartolina dall'America
Donald Trump, è vero, non si è sporcato le mani con certi ingranaggi della politica ma se le è sporcate altrove, e in maniera molto pesante. E soprattutto non esita a usare metodi autoritari e sbrigativi: per questo è inadatto a gestire la complessità del presente
Quella che per alcuni può sembrare una caricatura di cui Maurizio Crozza farebbe un’imitazione perfetta – così come fa di un suo clone, anche se in tono molto minore, Flavio Briatore, che ha copiato il suo show (The Apprentice) dove ci si vanta di dire “you are fired”(sei fuori) – qui in America, purtroppo, è […]
continua »
Cartolina dall'America
È la prima candidata donna alla Casa Bianca: come ha detto Obama, ci sono cose che solo lei, una donna potrà fare. Per esempio, trasformare la paura in fiducia in se stessi. E, dunque, in ottimismo
Mi ero ripromessa di non scrivere sulle Convention che si sono tenute negli Stati Uniti rispettivamente la settimana scorsa quella repubblicana e questa quella democratica. E c’ero riuscita quasi, fino a quando alla Convention democratica non è arrivata Michelle Obama. Un discorso di 15 minuti che ha commosso tutti al punto che un commentatore politico, […]
continua »
Cartolina dall'America
Le dimissioni forzate (in seguito a un enorme scandalo sessuale) di Roger Ailes da Foxnews potrebbero portare al tramonto del giornalismo partigiano e becero che ha accompagnato l'ascesa di Donald Trump
Siamo ormai in un clima di elezioni che si preannunciano arroventate. Da un lato si è appena conclusa a Cleveland in Ohio, uno dei famosi swing states necessari a vincere la presidenza americana, la Convention repubblicana piena di retorica e di rabbia, generalmente abbastanza noiosa con la sola eccezione del mancato supporto a Trump da […]
continua »
Una lunga scia di sangue
L'uso politico della violenza e della paura si innesta sul conflitto tra chi vuole cogliere la globalizzazione come un'opportunità di nuovo benessere e chi la vuole usare come strumento di potere sulla società
La confusione delle immagini. La strage del 22 luglio presso il supermercato di Monaco è stata raccontata in una lunga diretta su Raitre. A parte le informazioni fornite dai corrispondenti, che erano poi quelle piuttosto asciutte della Polizia tedesca, che cosa ci insegna quella diretta? 1) Che mancavano le informazioni di contesto che aiutassero a […]
continua »
Cartolina da Ankara
Il giorno dopo, il mancato colpo di stato in Turchia appare come una pura follia, un calcolo sbagliato fatto da quel pezzo di esercito in rotta con Erdogan. Contando sul silenzio/assenso occidentale
Del golpe di Luglio in Turchia si parlerà a lungo. E sarà difficile darne una versione imparziale. Già si leggono fesserie su “moschee”, “caserme” e “golpe anti-islamico”. È dunque evidente l’intenzione da parte di alcuni media sia europei che americani di collocarlo come “risposta” disperata a una deriva islamista. Alcuni giornali parlano già in termini […]
continua »
Lettera dall'America
«We are one American family» ha ripetuto Obama ai funerali della strage di Dallas. Un appello disperato e drammatico all'unità e alla tolleranza in un paese infuocato dalle divisioni
Questa volta è stato diverso. Dopo l’ennesima uccisione di due neri, quasi in contemporanea, uno in Minnesota e uno in Louisiana da parte della polizia, il movimento Black lives matter ha deciso di tenere una manifestazione pacifica a Dallas, come in molte altre città degli Stati Uniti. Il motivo era quello di evidenziare le stragi […]
continua »
Il voto (storico) in Gran Bretagna
Il 75% dei giovani fra i 18 e i 24 anni ha votato contro la Brexit, mentre il 61% degli ultra-sessantacinquenni ha votato per uscire dall'Europa, il 71% dei laureati ha votato per restare nell’Unione, il 29% per uscire
È successo. Il Regno Unito ha preso la sua decisione ed è fuori dall’Unione Europea. Ha vinto il Leave (lasciare) con il 51,9 % dei voti contro il Remain (restare) fermo al 48,1%. I risultati di questo referendum mostrano però un Paese profondamente diviso, come emerge dal sondaggio dell’agenzia YouGov: il 75% dei giovani fra […]
continua »
Riflessioni dopo Brexit
All'alba del 24 giugno è finita un'epoca lunga e tormentata che, nel nome della pace e della solidarietà sociale, aveva inseguito un'ipotesi di benessere e libertà. Quanto tempo dovrà passare perché la nostra storia e queste due parole, pace e solidarietà, possano tornare ad essere spendibili in pubblico?
È finita la festa. Il voto dei britannici che condanna l’Unione Europa – a pochi giorni dal trionfo del grillismo nell’importante tornata elettorale amministrativa in Italia – ha un enorme valore non solo (o non tanto) politico, ma anche culturale. Si chiude una stagione lunga, tormentata, feconda e contraddittoria durata dal Secondo Dopoguerra alla mattina […]
continua »
Cartolina dall'America
La strage di Orlando ha due mandanti: il terrorismo islamico e le lobby dei produttori di armi. Entrambi puntano tutto sulla paura diffusa tra la gente comune americana
Con un dolore che toglie il respiro e un’indignazione ormai ridotta a piaga permanente che non fa mai in tempo a rimarginarsi, sono a raccontarvi un nuovo massacro negli Stati Uniti: quello di Orlando in Florida. Il più grande nella storia del paese dove 49 vite sono state recise e dove ci sono 53 feriti […]
continua »