Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Sognando Pound

A cinquant’anni dalla morte del grande poeta, una mirabile traduzione di Patrizia Valduga dei “Canti I-VII”. Che realizza l’ambizione di ogni poeta che traduce: dare voce a una grande voce, sottomettendosi ma creando nel contempo la propria voce

In questi versi iniziali, nave, chiglia, flutti, mare divino, atra nave, corpi gravi di pianto, già si vede come la lingua poetica di Pound sia salpare, sia avventura, periglio, sfida, tremore. L’inizio strepitoso dei Cantos, poema di Ezra Pound, tra i massimi poeti del Novecento. Ispirandosi al capolavoro dantesco, scrive un’opera moderna in cui la poesia, pur nel […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Dura un istante la nostra fioritura

Mimnermo, qui tradotto da Roberto Mussapi, è un poeta-eroe come lo sono i lirici greci, condannati al presente. Non c’è per loro vita ultraterrena, solo un Oltretomba buio, popolato di ombre. Una condizione che esalta la loro maestria nel dire l’infinito nell’attimo

Forse mai come nei lirici greci la vita è breve: attimica, infinita, ma nell’istante. Poi l’Ade: la loro visione non conosce vita ultraterrena. L’ Oltretomba è popolato di ombre, vacue e vaghe, come quelle che incontrano Ulisse, l’ombra di chi fu Achille, e di sua madre. Non c’è speranza, tutto accade e si svolge qui, per […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

La lezione di Catullo: il miracolo dell’amore

La potenza istantanea e cieca dell’amore, così come la esprimono i trobadori del rock (dagli Eurythmics a Bruce Springsteen) ha radici nella fibra di cui è intessuta Poesia. Come la canta il grande latino che ostinato resiste a una donna che fugge

The power of love, splendido song di Jennifer Rush, anni Novanta e, ancor più, The miracle of love, Eurythmics. La musica, non solo pop e rock, come in questi due casi, esprime la potenza istintiva e istantanea e cieca dell’amore più direttamente della poesia che da amore è generata e di fibra d’amore intessuta. Orfeo è […]

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Loretto Rafanelli
“Esercizi di distanza” di Roberto Veracini

La luce dentro

Si espone alle più dure verità il poeta di Volterra. Tra ricordi, confronti con la realtà, dubbi, sensazioni sospese, mancanze, danni del tempo. Versi sintetici, senza lamenti, pieni di tenerezza e della stessa luminosità di cui scintilla il luogo natio

«Quattro versi e un titolo», possono raccontare in modo adeguato i segni del tempo e le vicende di una vita, dice Roberto Veracini nella premessa a Esercizi di distanza (ETS Edizioni). Poesie in estrema sintesi, dunque. Un versificare, dolce e tremendo, che intende essere il resoconto dei respiri di un passaggio esistenziale. Il poeta di Volterra che […]

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Claudio Pasi
A proposito di "Animadaria"

Poesia del giardino

Ritorna libro che Gianfranco Maretti Tregiardini dedicò alla «giardineria», una attività che coniuga la natura alle parole. Il rigore botanico si mescola a una lenta e profonda capacità di riflettere sulle cose della vita

Chi nei decenni appena trascorsi si fosse trovato ad assistere a qualche evento letterario o artistico –  presentazioni di libri o vernici di mostre – tra Emilia, Lombardia orientale e basso Veneto, avrà magari avuto occasione di imbattersi, vista la sua assidua e coinvolta partecipazione a tali incontri, nella figura svettante e allampanata di Gianfranco […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Cosmica fraternità

Non si tratta di “buonismo”. Qui, in questi versi del bengalese Tagore, «uno dei fari del Novecento», Bontà e Bellezza appartengono all’origine, quella che avvicina a Dio, alla sua luce, alla sua gloria destinate a riflettersi sugli “uomini di buona volontà”

Con la magnifica naturalezza che incantò Yeats, il grande poeta bengalese Tagore attraversa il cosmo interamente, dal divino all’eros, dalla beatitudine alla visione, dai torrenti alle acque, agli spazi del cielo, dal corpo della donna al corpo mistico dell’universo.E il suo soffio è mosso da compassione, una fraternità cosmica, naturale, nulla di volontaristicamente “buono”.Tutto è […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

Le ferite di Pizarnik

A cinquant'anni dalla tragica morte, è il momento di rileggere i versi dell'argentina Alejandra Pizarnik: «Scrivere poesie significa riparare la ferita fondamentale, lo squarcio di cui tutti soffriamo, eliminando innanzitutto le parole superflue»

Certi poeti sono come meteore. Vengono, sparigliano, vanno – e poi si scopre che qualcosa è cambiato. Uno di questi è senz’ombra di dubbio Alejandra Pizarnik, poetessa argentina amica fra gli altri di Cortázar, Paz, Pieyre de Mandiargues e Silvina Ocampo, morta cinquant’anni fa, il 25 settembre 1972, a Buenos Aires. Da poco aveva compiuto […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my life

La notte di Shelley

Il poeta delle odi al vento occidentale, sommo autore di liriche brevi (come il suo amico John Keats, secondo solo a Shakespeare), svela la banalità della “buona notte”: nel silenzio e nel buio, nasconde «avventure e sventure dell’anima»

Ho consegnato a Feltrinelli, il mio Shelley. Il poeta delle odi al vento occidentale, alla bellezza intellettuale, all’anima del mondo. Straordinario, quanto nelle elegie e nei drammi in versi, pensiamo al suo Prometeo inspirato al capolavoro di Eschilo.Ma accanto alle elegie, ai poemi, ai drammi incantano, come nel suo amico John Keats (il massimo autore inglese di […]

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Marco Vitale
“Botanico brogliaccio” di Rosa Pierno

Fu per errore che nacque la rosa?

«Allegorico e sorprendente» il poema in prosa dell’autrice napoletana, un teatro botanico dove scienza e arte «fanno corpo» mentre con lucentezza si susseguono le immagini di un erbario che nasce dalla realtà distanziandosene sempre

Il poème en prose, che ha come atto di nascita a metà Ottocento le fantasie fiamminghe di Aloysius Bertrand raccolte nel delizioso Gaspard de la Nuit, è un genere frequentatissimo della poesia francese, fino a divenirne per larghi tratti egemone. La cultura poetica italiana se ne è tenuta invece sostanzialmente distante, salvo aderirvi in rari e felici […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di “Camera sul vuoto"

Versi sul vuoto

La nuova raccolta di poesie di Bruno Galluccio disegna un percorso alla ricerca dell'origine della vita: una ricerca senza fine perché ha la consapevolezza di non avere senso. Ma proprio in questa ricerca c'è il valore dell'esistenza

La “camera sul vuoto” che dà il titolo alla più recente, preziosa raccolta di poesie di Bruno Galluccio, è quella dalla quale il genere umano guarda verso il mondo. A chi si affaccia “sul vuoto”, il mondo si manifesta con le sue rappresentazioni più vicine e familiari, delle quali comunque spesso sfugge il senso, e […]

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