Un libro di Pasquale Di Palmo
L’autore descrive la sua città natale nelle sue più segrete stratificazioni, legate alle memorie di altri libri, di altri passi tra sottoporteghi e campielli, di altre suggestioni. Che rimandano alla sua poesia, a quella di Brodskij e di altri irregolari. Per lui, fondamentale, è l'esperienza della luce
Ognuno di noi ha serbato un ricordo, una fascinazione di Venezia, piccola e immensa città-palcoscenico, immergendola nelle torbide acque della curiosità o dell’attesa; situandovi nel lontanare o sfumare di quel ricordo la radice di una fatuità o malinconia che continua ad albergare in noi. Per un’ora o l’istante di un incontro, abbiamo tutti creduto di […]
continua »
La voce del poeta: Gianni Priano
Dietro un dolore ce n’è sempre un altro che assume forme irriconoscibili. Nella raccolta dell’autore genovese, “rossocuore”, l’esilio, la distanza, la separazione coniugale, qualche luce piemontese… Ma gli elementi fondamentali della sua poetica sono l’endecasillabo e la chiarezza
La poesia del genovese Gianni Priano si colloca in bilico fra «il microcosmo degli orti coi loro muretti a secco e il macrocosmo delle disuguaglianze sociali o dei conflitti intestini alla coppia», come osserva giustamente Maurizio Casagrande. Insegnante in un liceo, Priano ha pubblicato varie raccolte poetiche: L’ombra di un imbarco (1991), Città delle Carle […]
continua »
La voce del poeta: Adriano Napoli
È la caverna di Platone e Pound, la natura e la campagna delle origini, la bellezza del creato nel bene e nel male, il desiderio di radici, di comunione umana, di civiltà. Ogni libro dell’autore di “Frassineto”, che canta la natura ispirato dalla tradizione, è un bosco di parole tenacemente presenti…
Originario di Salerno, Adriano Napoli è poeta schivo e appartato. Autore delle raccolte L’albero di Giuda (2003) e Memoria dell’albero capovolto (2010), presente in varie antologie, Napoli ha licenziato nel 2016, presso Terra d’ulivi, Frassineto (80 pagine, 10 euro), silloge in cui il tema della natura viene rivisitato in forma elegante e sapiente: «nel giallo […]
continua »
La voce del poeta: Francesco Dalessandro
Per l’autore abruzzese, la poesia è «presenza che all’improvviso esplode» mostrandosi. Ed è racconto, perché raccontare ciò che vedono gli occhi della mente è significare, restituire un senso. E così, con coraggio e discrezione va riaffermando la sua fiducia nella poesia…
Francesco Dalessandro, nato in provincia dell’Aquila, vive e opera a Roma. Ha pubblicato le raccolte I giorni dei santi di ghiaccio (1983), L’osservatorio (1988), Lezioni di respiro (2003), La salvezza (2006) e Aprile degli anni (2010). Una versione rimaneggiata di L’osservatorio è uscita presso Moretti & Vitali nel 2011. Il dettato di Dalessandro, «poeta che […]
continua »
La voce del poeta: Vito M. Bonito
Nulla concedono i versi dell’autore di “Soffiati via”: né allo stile, né alla forma. Del resto per lui, il tema ricorrente dell’infanzia è collegato, in maniera inestricabile, alla morte e alla deriva, all’abiezione e alla menzogna. “Sprofondi” che per essere detti devono attraversare una lingua dimentica di sé
Vito M. Bonito ha pubblicato diverse raccolte, fra cui Campo degli orfani (2000), La vita inferiore (2004) e Fioritura del sangue (2010). Soffiati via (120 pagine, 15 euro) è l’ultima sua silloge, pubblicata dalle edizioni Il Ponte del Sale nel 2015. La poesia di Bonito nulla concede sul versante prettamente stilistico, approdando a una sorta […]
continua »
La voce del poeta: Nina Nasilli
Dopo varie raccolte, l’autrice e pittrice di Rovigo approda, con “Tàşighe!”, alla scrittura vernacolare. Una lingua delle origini, con varianti provenienti da ambienti e terre confinanti che ha esercitato sulla poetessa una seduzione ispiratrice rivelando tutta la sua espressività immaginifica
Poetessa e pittrice, fortemente influenzata dalla figura di un autore “irregolare” come Ottiero Ottieri, Nina Nasilli, nata a Rovigo ma operante a Padova, scrive sia in lingua sia in dialetto. Dopo varie raccolte ha recentemente licenziato Tàşighe! (152 pagine, 14 euro) per Book Editore, arricchita da una nota di Francesco Piga. Può parlarci della sua […]
continua »
La voce del poeta: Franca Grisoni
Il dentro e il fuori, salute e malattia, giovinezza e vecchiaia, oblio e memoria, l’io e l’altro. È popolata di voci l’ultima raccolta dell’autrice di Sirmione, impegnata nel “dire” l’Alzheimer e sedotta dalla Bibbia. Uomini e donne che si raccontano in versi, nel dialetto della sua terra che è essenziale ma si completa nella poesia
Franca Grisoni ha pubblicato varie raccolte poetiche scritte nel dialetto di Sirmione. L’ultima, uscita per le Edizioni L’Obliquo nel 2013, si intitola L’ös / L’uscio (128 pagine, 13 euro) e presenta una nota introduttiva di Marco Trabucchi in cui si legge: «Anche nelle descrizioni più dure, quelle che apparentemente sfigurano la dignità della persona, la […]
continua »
La voce del poeta: Giancarlo Sissa
Nel dettato poetico dell’autore mantovano, temi semplici e percorsi che procedono nelle contrade della sconfitta, dove un’umanità stanca trova riscatto e consolazione in un bicchiere o nel ricordo di un’infanzia forse perduta. Con un po' di autoironia, come nei versi inediti che pubblichiamo…
Giancarlo Sissa, nato a Mantova ma operante a Bologna, ha al suo attivo le seguenti raccolte poetiche: Laureola (1997), Prima della tac e altre poesie (1998), Il mestiere dell’educatore (2002), Manuale d’insonnia (2004), Il bambino perfetto (2008). Nel 2015 è uscita l’antologia Autoritratto (Italic Pequod, 164 pagine, 15 euro) che accorpa poesie scritte dal 1990 […]
continua »
A proposito di “Conservazione della specie”
Con i suoi versi, Baldo Meo riesce a restituirci tutta l’aspettativa disillusa che pervade i nostri giorni, il senso di spaesamento, di straniamento per una vita offesa
«Per lunghi anni ho guardato / fuori dalla finestra / appena sveglio la mattina – / più per abitudine, / per una forma di saluto, / per prepararmi al clima. / Ancora oggi alzo le persiane / prima di ogni cosa – / guardo in strada, guardo in cielo / e non mi aspetto nulla». […]
continua »
La voce del poeta: Andrea Longega
Tratti lirici e terrestri nei versi in dialetto nativo dell’autore veneziano. Tra i temi della sua ultima raccolta “La seconda cìcara de tè”, quello del viaggio con poesie ambientate nell’isola di Creta. Mentre Atene, con i suoi fasti passati e il grigiore dell’oggi, è la protagonista di una prossima plaquette
Il veneziano Andrea Longega si esprime nel dialetto nativo con una sorta di innata grazia, quasi di pudore. Il suo sguardo sembra derivare da quello di Saba e Penna, nonché di certo Valeri, legato com’è alla scoperta di una realtà dai tratti lirici e, nondimeno, terrestri. Longega ha al suo attivo varie raccolte, fra cui […]
continua »