In margine a un film di successo
Il nuovo film di Luc Besson usa i cani per parlare di solitudine, di amore, di Dio e degli uomini. In fin dei conti, letto alla rovescia, God diventa Dog...
Che canaio! Dall’inizio all’ultimo, non peregrino fotogramma. Un’epopea cinologica – cani in tutte le salse, di ogni razza, per tutti i gusti – che ha scatenato commenti accesi e contrastanti reazioni. Dogman di Luc Besson. Accolto, malgrado il pedigree, come un fastidioso randagio a Cannes; ma una volta immessi nel circuito, quei cani che più […]
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Diario di una spettatrice
“Dogman”, il nuovo film di Luc Besson, non ha nulla di violento: è come una favola in cui l’impossibile diventa possibile, in cui un uomo ferito nel corpo e nell’anima scopre in sé la magia di poter comunicare perfettamente con i cani
Il nuovo film di Luc Besson, appena giunto in sala da Venezia 80, avrebbe dovuto intitolarsi L’uomo che amava i cani, parafrasando il famoso L’uomo che amava le donne di François Truffaut. Dogman è un titolo fuorviante, almeno per quanti hanno visto l’omonimo film di Matteo Garrone: perché ti aspetti di vedere una storia e […]
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