Andrea Di Consoli
Primo maggio/1

Sud senza lavoro

Ottiero Ottieri, Tommaso Di Ciaula, Ermanno Rea: tre punti di vista sul lavoro (e sulla vita di fabbrica) nel Mezzogiorno. Tre autori da rileggere per capire come la “coscienza operaia” non trovi spazio di vita in quel pezzo d'Italia

Per questo 1° maggio 2020, festa dei lavoratori, vorrei abbozzare una riflessione sul rapporto tra Sud Italia e industria; e vorrei farlo a partire da tre romanzi secondonovecenteschi che, proprio su questo tema, hanno espresso punti di vista problematici di straordinaria importanza letteraria e sociologica. Inizierei da Donnarumma all’assalto (1959) di Ottiero Ottieri, ambientato negli […]

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Flavio Fusi
Primo maggio/2

Vita, morte e lavoro

Prendete Steinbeck e Amado. Bisogna essere marxisti, oltre che grandi scrittori, per scarnificare il senso profondo del lavoro: brutale strumento di oppressione e nello stesso tempo stella polare di una umanità finalmente liberata

Scrive Jorge Amado: «Poi il sole giungeva sulla cima del monte e faceva male alla schiena nuda di Antonio Vitor e di tutti gli altri. I piedi affondavano nella melma, il vischio del cacao molle vi si appiccicava, ogni tanto la pioggia si incaricava di sporcarli ancora di più scendendo a rivoli, tra le frondose […]

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Alberto Fraccacreta
Primo maggio/3

Il lavoro del poeta

La poesia è un mestiere o no? Nei paesi anglosassoni, esiste la figura del “poet laureate”, mentre da noi la scrittura è derubricata a hobby. Leggete Philippe Jaccottet, oggi, per capire che le cose stanno diversamente

Mi ha sempre colpito come negli Stati Uniti i poeti siano tenuti in considerazione (probabilmente non eccessiva, ma comunque in una qualche considerazione). Esistono premi facoltosi e facondi — il Pulitzer, ad esempio — che immediatamente proiettano l’autore in un sistema istituzionale in grado di sostenerlo (economicamente). Nondimeno, un giovanotto che si è saputo fare […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Miss Rosselli"

Le ombre di Melina

Renzo Paris ricostruisce la tormentata parabola umana e poetica di Amelia Rosselli. Ma il suo libro non è solo una biografia, né solo un saggio critico. Piuttosto è il romanzo di una generazione: «Voglio essere il custode di un mondo scomparso»

Amelia Rosselli ha attraversato la letteratura europea degli ultimi decenni del Novecento con incedere ieratico e utilizzando una lingua capace di stirarsi e di contrarsi per arrivare a luoghi comunemente inaccessibili. Ha passeggiato nella poesia con la forza drammatica della storia familiare e collettiva che le era penetrata nel sangue e nella psiche e con […]

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Tina Pane
Riletture in quarantena

Ritorno a Dessì

“Paese d'ombre” di Giuseppe Dessì, 1972, è romanzo storico su una comunità contadina della Sardegna tra Ottocento e Novecento che vive quasi in simbiosi con la Natura. Un rapporto che noi abbiamo perso definitivamente

La casa nasconde e restituisce, qualche volta regala. Può essere una tazza, una foto, una penna, a volte un paio di scarpe o una maglia, può essere un bene più prezioso come un libro. È quello che mi è accaduto la settimana scorsa, quando ho trovato un libro, regolarmente sistemato sugli scaffali della libreria da […]

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Alberto Fraccacreta
A proposito di “Virginia nel cassetto”

La scelta di Virginia

Stefano Biolchini racconta la storia a intarsi di un giovane alla ricerca delle regioni di vita di un'ava, Virginia, reietta nella Sardegna del Ventennio. Un romanzo ricco di suggestioni e passioni, nel quale due vite lontane finiscono per riunirsi

Si potrebbe iniziare dicendo che quella di Stefano Biolchini, giornalista cagliaritano del Sole 24 Ore, nel suo romanzo d’esordio Virginia nel cassetto (Cafféorchidea, pp. 250, € 18, segnalato al Premio Campiello dalla giuria dei Letterati), sia una vera e propria mise en abîme, una storia nella storia o, se si vuole, secondo la terminologia tecnica, […]

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Giuseppe Traina
A proposito de "La notte della civetta"

Sicilia senza santini

Piero Melati ha scritto una sorta di controstoria della Sicilia mescolando letteratura e cronaca (di mafia) con l'obiettivo di cogliere un tratto fondamentale dell'identità italiana. Quello sul quale anche Sciascia e Falcone si divisero

Un siciliano come me non può leggere La notte della civetta di Piero Melati (Zolfo Editore) senza sentirsi sempre profondamente turbato, a tratti sconvolto, e proprio per questo grato all’autore, parimenti siciliano; il quale – nel mettere davanti al lettore uno specchio impietoso – gl’impone di non rintanarsi nei sofismi, di cui i siciliani sono […]

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Pier Mario Fasanotti
Visite guidate

La luce di van Gogh

Nella parabola di Vincent van Gogh c'è il senso più profondo della vita vissuta in isolamento. La solitudine si trasforma in incomprensione. Ma, almeno nel suo caso, produce capolavori. Che saranno compresi solo dopo la sua morte

Un genio, senza dubbio, ma che si porta appresso un’infinità di pregiudizi e stereotipi. Viveva isolato? No, a parte qualche parentesi. Fa capolavori dettati dall’improvvisazione? No. Patisce perché si sente mediocre? Nient’affatto. Ignora gli altri e cerca assoluto isolamento come Antonio Liguabue? Niente di più sbagliato. Scontroso? Un po’, certamente, ma sa anche essere affabile […]

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Riccardo Bravi
A proposito di "Marca francese"

Pagine alla francese

Il critico Massimo Raffaeli ha raccolto i suoi scritti sulla letteratura francese meno alla moda (o più controcorrente) da Céline a Modiano. Ne è venuto il ritratto di una cultura nella quale le contraddizioni rappresentano la vera ricchezza

Massimo Raffaeli è tra i più apprezzati critici letterari italiani: compaesano di Maria Montessori (Chiaravalle, Ancona), inizia la sua carriera al Manifesto per proseguire la parabola saggistica in altri giornali di grande tiratura nazionale: La Stampa, Venerdì di Repubblica (dove attualmente scrive), per non parlare delle riviste, radio e blog con le quali collabora altresì […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di “La luna è un osso secco”

Le parole e la grazia

La nuova raccolta di Federica Giordano conferma il talento e l'ispirazione di una poetessa che riesce “a sentire la grazia piccola e sconfinata” della natura e dell'umanità insieme. Ma senza retorica né compiacimento

Il mondo si muove seguendo un meccanismo preciso e nello stesso tempo imperfetto per noi che non possiamo fino in fondo assimilarlo, un ingranaggio costruito sulla base di un equilibrio che è attraente nella sua delicata precarietà e crudele nella sua inevitabile disciplina. Gli uomini, pur nella loro molteplicità, agiscono come un unico “animale deforme”, […]

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