Raoul Precht
Periscopio (globale)

Parola di Steiner

A pochi mesi dalla scomparsa, tornano in libreria alcuni degli studi più importanti di George Steiner. Shakespeare no, Heidegger sì: ritratto di un intellettuale inquieto che seppe ammettere i propri errori

La dipartita di un grande studioso comporta talvolta la ristampa di alcune sue opere che rischierebbero altrimenti di essere dimenticate o di andare fuori commercio. Non sarebbe forse questo il caso di George Steiner, visto che i suoi libri sono ristampati da Garzanti con sufficiente frequenza, ma non è del tutto casuale che a pochi […]

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Roberto Verrastro
A proposito di “Those who know don’t say”

L’altro razzismo

In un saggio molto documentato Garrett Felber, storico dell’università del Mississippi, ricostruisce la parabola della discriminazione della quale sono stati vittima i musulmani neri negli Stati Uniti

Selezionato tra i nove titoli che si sono contesi lo Stone Book Award 2020 – il premio assegnato dal Museo di storia afroamericana di Boston e Nantucket Island, le due sedi, nel Massachusetts, di un’istituzione che dal 1967, anno della sua fondazione, si occupa di preservare la memoria del contributo delle comunità nere alla storia […]

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Canio Mancuso
A proposito di "Finché la notte non ci separi"

Rovine del futuro

Sergio D'Amaro mescola passato e futuro nel segno della speranza. Nel suo nuovo romanzo il protagonista, Soave Amanuense, incontro Rutilio Namaziano tra le rovine di una Roma sospesa tra l'antichità e gli anni Sessanta

L’opera intera di Sergio D’Amaro – saggistica, poetica, narrativa – è un’indagine del passato che vivifica il presente. Rendendo possibile un’idea di futuro. Lo testimonia il romanzo, pubblicato da Besa, Finché la notte non ci separi, il cui titolo non evoca lo scenario di un mondo incamminato verso l’oblio, ma la necessità di una speranza, […]

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Lidia Lombardi
Lo scaffale degli editori

Quel frate cercone

Così si dipingeva Romolo Valli, a cui dedica una bella monografia Daniela Montemagno, sempre in giro per trovare sovvenzioni pubbliche ai suoi progetti. Mentre su Monicelli è incentrato l’ultimo numero del quadrimestrale “Bianco e nero”. E Alberto Mattioli, “Pazzo per l’opera”, insegue la sua passione in 1.800 messinscene…

Privati del cinema e del teatro dal rigurgito prevedibile dell’epidemia, si situa tra nostalgia e risarcimento l’uscita di due titoli su altrettanti giganti della scena e dello schermo. Sono entrambi pubblicati dalle Edizioni Sabinae, che dedica soprattutto allo spettacolo i suoi raffinati libri e periodici. Ecco allora a tutta copertina, sul primo, la fotografia di […]

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Giuseppe Grattacaso
Ancora su "Pascoli maledetto"

Famiglia Pascoli

Come può la mitizzazione di un poeta stravolgere il senso stesso della sua opera? Basta rileggere i versi più ostici e nascosti di Giovanni Pascoli per capirlo. Talvolta l'ambiente esteriore porta uno scrittore a nascondere se stesso nelle proprie opere

Appena trentenne e già letterato di riconosciuta notorietà, Giovanni Pascoli cominciò a fare i conti con una vita che stentava a tenere fede alle premesse. Il futuro che scorgeva davanti a sé non aveva più le caratteristiche dei progetti e dei sogni degli anni bolognesi, il tempo degli studi universitari e della bohème, delle goliardate […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

L’abiura di Andrić

Una piccola casa editrice, Bottega Errante Edizioni, pubblica “La vita di Isidor Katanić” di Ivo Andrić: un'occasione preziosa per riscoprire il grande scrittore balcanico che riuscì a non aderire mai fino in fondo al conformismo jugoslavo

Una volta tanto, anziché dall’autore cominciamo, per dirla in gergo cinematografico, dal produttore esecutivo. C’è, in Friuli, una piccola casa editrice, nata, come spesso succede, quale costola, resasi poi autonoma, di un’associazione culturale, che in appena cinque anni di vita è diventata un punto di riferimento assoluto per la letteratura balcanica e ne ha pubblicato […]

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Pier Mario Fasanotti
A proposito di "Uccido chi voglio"

Il suggeritore di libri

Fabio Stassi ha scritto un romanzo misterioso e complesso, che cita continuamente Carlo Emilio Gadda (la storia è ambientata in Via Merulana) e riflette su una domanda cruciale: qual è il rapporto tra la realtà e la letteratura?

Il protagonista di questo originale romanzo, senza dubbio tra i migliori pubblicati dalla Sellerio (Uccido chi voglio di Fabio Stassi, 279 pg. 14 euro) è nato a Nizza 50 anni prima (sa soltanto che è stato concepito all’hotel Negresco), ma da molto tempo abita a Roma, dove ha frequentato l’università. Si chiama Vince Corso e […]

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Lidia Lombardi
Lo scaffale degli editori

Nel cuore grande della disperanza

Mentre il successo del romanzo di Valérie Perrin premia le Edizioni e/o per aver puntato ancora su un autore sconosciuto, Fandango sceglie scrittori controcorrente. Come Mimmo Rafele e Giulio Cavalli che pone a se stesso e ai suoi lettori una domanda: “quando avete perso la speranza”?

Non va poi tanto male per l’editoria. Le vendite sono calate, è vero, ma soltanto del 7 per cento. Eppure nella scorsa primavera, con le librerie chiuse per lockdown, il settore paventava il disastro. Invece no, certifica adesso l’Aie, Associazione Italiana Editori: tra luglio e settembre il settore romanzi-varia è al -7 per cento rispetto […]

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Tina Pane
A proposito di "Bagnoli. L’ultimo casco giallo”

Bagnoli e il mito

Chi la chiama Italsider, chi Ilva, chi semplicemente Acciaieria, chi Bagnolifutura: di certo, l'ex area industriale a Nord di Napoli rappresenta una ferita non rimarginata. Giovanni Capasso ripercorre tutte le trame di questa storia dal finale amaro

Esiste più di un termine, a Napoli, per indicare le vicende dell’Acciaieria: qualcuno dice semplicemente Bagnoli, che è il toponimo del quartiere dove sorgeva, qualcuno la chiama Italsider, o addirittura Ilva, col nome della prima società fondata nel 1905; qualcuno salta direttamente a Bagnolifutura, dal nome della società che si è occupata della trasformazione urbana […]

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Davide Puccini
A proposito di "Nomi propri"

Poesia da seduto

La poesia di Claudio Pasi dimostra come non sia necessario spaziare per l'universo mondo per essere universale. I suoi versi si aprono alla vita (e alla riflessione sulla morte) pur rimanendo legati al suo paese, Molinella

Dopo venticinque anni di silenzio poetico, interrotto soltanto da qualche sporadica anticipazione in rivista, Claudio Pasi dà alle stampe due libri a poca distanza l’uno dall’altro, Nomi propri (Amos 2018), di cui ci occupiamo e Ad ogni umano sguardo (Aragno 2019, clicca qui per leggere la recensione di Giuseppe Grattacaso), entrambi caratterizzati da una voce […]

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