Raoul Precht
Periscopio (globale)

I fantasmi di Sábato

Comunista critico, una carriera da fisico, carattere schivo e ombroso e tre romanzi formidabili: ecco il ritratto di Ernesto Sábato, narratore argentino isolato che ha saputo raccontare i dilemmi esistenziali in cui si dibatte l’animo umano

A volte bastano tre romanzi per garantirsi l’interesse e l’omaggio dei posteri. Nel caso di Ernesto Sábato, morto quasi centenario nella sua casa del sobborgo bonaerense di Santos Lugares dieci anni fa, il 30 aprile 2011, il corpus è costituito, oltre che da un libro di memorie (Antes del fin) e qualche saggio, da appena […]

continua »
Lidia Lombardi
Verso il Premio Strega/1

Storie dal disordine

Iniziamo l'analisi dei romanzi che si contenderanno il prestigioso riconoscimento. Feltrinelli si presenta (direttamente o indirettamente) con tre autori: Andrea Bajani, Roberto Venturini e soprattutto Giulio Mozzi, con un romanzo che non cerca di compiacere il lettore

Un mese e mezzo alla cinquina dello Strega, che si terrà il 10 giugno per la prima volta in 75 edizioni nella città dello sponsor, a Benevento. Succedeoggi, come di consueto, scorre in quattro puntate i dodici titoli in gara, un modo per sussurrare ai giurati di leggerli tutti, i concorrenti alla finale, evitando così […]

continua »
Alessandro Marongiu
A proposito di “Stai zitta”

In brutte parole

Michela Murgia, il presunto «minchiarimento» di Rebecca Solnit, le «persone di colore» e altri errori, sciatterie e incongruenze linguistiche di un libro che vorrebbe combattere gli errori, le sciatterie e le incongruenze del linguaggio

Possibile che in un libro tutto votato alla denuncia della lingua, del linguaggio e della comunicazione discriminatori si trovi un’espressione indicibilmente offensiva e tipica del più razzista e retrivo etnocentrismo come “uomo/donna di colore”? Possibile, in un libro presentato come uno «strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
A proposito di "Papà"

I padri perduti

Il romanzo di Régis Jauffret è di quelli da non perdere. Un'inchiesta (apparentemente) privata dello scrittore in cerca del mistero del proprio padre. In realtà si rivela presto un viaggio nella psiche di un adulto, eterno fanciullo

Fa molto snob camminare per le stanze e i corridoi con il quotidiano francese Le Monde sotto il braccio. Se lo si fa negli spazi delle case editrici, è giusto pretendere che quel giornale lo si legga, almeno un po’. Una sbirciatina alle pagine culturali sarebbe obbligatoria. Ma non succede così spesso.  La mia (quasi) […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Consigli per gli acquisti

Tra dandy e tiranni

L'amore filiale raccontato (con molta autenticità) da Eric Emmanuel Schmitt, il nomadismo culturale di fine Ottocento descritto da Julian Barnes e la dittatura delle banane in Guatemala spiegata da Mario Vargas Llosa

Il lutto. Il titolo di questo libro diaristico (Diario di un amore perduto) farebbe pensare d’acchito a un’amante. Lo scriviamo al femminile visto che l’autore è maschio, e si chiama Eric Emmanuel Schmitt (edizioni e/o, 192 pg., 16,50 euro). Si scopre invece che i tormentosi, ma anche dolci ricordi rimandano a sua madre. Il narratore […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Us"

Noi e gli adolescenti

Il nuovo romanzo di Michele Cocchi, pur scritto (e uscito) prima della pandemia, è una riflessione di straordinaria attualità sulla condizione di quegli adolescenti che vivono in un mondo parallelo, solitario e virtuale, dal quale non riescono ad avere contatti con la realtà

Regola non codificata, ma certamente in vigore, vuole che di un romanzo si scriva, se non prima dell’uscita, nelle settimane immediatamente successive alla pubblicazione, che sono poi quelle in cui, nella maggior parte dei casi, si consuma la vita in libreria di un volume di narrativa. Esclusi casi eccezionali, e fatta salva ovviamente la permanenza […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Doppio Max Frisch

Max Frisch, coscienza critica del Novecento, è un autore tutto da rileggere. Per ritrovare il senso del suo conflitto tra volontà e caso, tra il primato della razionalità e la tirannia della casualità. Nel suo teatro come nei suoi romanzi

Il suo romanzo più famoso e acclamato, Homo faber, del 1957, può essere un valido punto di partenza per avvicinarsi all’opera di Max Frisch, drammaturgo e romanziere svizzero che, insieme al compatriota di poco più giovane Friedrich Dürrenmatt, del quale abbiamo parlato recentemente (vedi https://www.succedeoggi.it/wordpress2021/02/durrenmatt-e-il-caso/), ha rappresentato una delle coscienze critiche più significative del Novecento, […]

continua »
Lidia Lombardi
A proposito di "Moderno Antimoderno"

Vocazioni intellettuali

La casa editrice Marsilio ricorda il suo storico animatore dando vita alla collana “I libri di Cesare De Michelis”. Si tratta di una carrellata di riflessioni sul ruolo e la funzione della cultura. Che si apre, naturalmente, con i saggi sulla letteratura del critico-editore

«Far libri, stamparli, leggerli, scriverli, raccoglierli, venderli, recensirli, nella mia vita mi sembra di non aver fatto altro, come un’ossessiva passione mi avesse travolto appena ragazzo. Eppure da sempre mi era sembrato non privo di significato farli qua, dov’ero cresciuto, nella nostra terra, magari Venezia. Quando cominciai lo sapevo e non lo sapevo che la […]

continua »
Flavio Fusi
A proposito di “Esilio & letteratura”

L’arte del rischio

Nell'Argentina devastata dalla dittatura la resistenza dura e disperata di un gruppo di giovani intellettuali (rappresentati dalla scrittrice Liliana Heker) si misura con la grande letteratura di Julio Cortàzar: qual è il compito di un artista in un'epoca cruciale?

C’era una volta una rivista letteraria dal nome sonoro come uno sberleffo. Si chiamava “El ornitorrinco” quel fascio di fogli ormai ingialliti, e la scriveva, la pubblicava, la distribuiva, la vendeva, ne discuteva nei caffè de las esquinas e nelle aule universitarie un pugno di ragazzi coraggiosi e sventati, che non avevano paura di essere […]

continua »
Emilia Santoro
A proposito di "Secondi a nessuno"

A scuola di sogni

Vincenzo Strino racconta la voglia di riscatto di una comunità di Secondigliano, uno dei luoghi più complessi dell'hinterland napoletano. Una terra di confine dove anche la normalità sembra un sogno da strappare metro dopo metro alla malavita

Certi libri arrivano per interessi comuni, ma in Secondi a nessuno di Vincenzo Strino (Iod edizioni, 162 pagine, 15 Euro) l’argomento criminalità organizzata viene rapportato a un possibile cambiamento, a una visione ottimistica di futuro “normale”. O addirittura di sogno ambientato a Shoreditch (un quartiere dell’East End di Londra). Beh, mi si accende un’immagine: quartiere […]

continua »