Marta Morazzoni
“La Sicilia e noi” con sei foto di Scianna

Nello sguardo di Hofmannsthal

In viaggio con Burckhardt, suggestionato dalle parole di Goethe e dagli scatti di Hommel, lo scrittore austriaco affida alla pagina le sue impressioni sull’isola «dalla lunga storia e dai tanti popoli». Pubblicate ora, nella traduzione di Renata Colorni, dalle preziose edizioni Henry Beyle

Nel 1924, insieme allo svizzero Carl Jacob Burckhardt, Hugo von Hofmannsthal fece un viaggio in Sicilia; aveva una certa confidenza con l’Italia e i suoi paesaggi; in gioventù era andato a Varese in bicicletta: partito da Vienna in compagnia di Schnitzler che all’approccio delle Alpi aveva demorso, aveva pedalato da solo fino in Lombardia, terra […]

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Lidia Lombardi
Verso il Premio Strega/2

Piccoli libri crescono

Per statuto, nella cinquina del premio romano deve esserci almeno un titolo proposto da una casa editrice estranea ai potentati. Quest'anno i riflettori sono puntati su due esordienti, Daniele Petruccioli e Alice Urciuolo. Ma anche su un critico celebrato: Emanuele Trevi

Vasi di coccio tra vasi di ferro? Destinati, nella tenzone del Premio Strega, a cadere e rompersi prima della finalissima al Ninfeo di Villa Giulia? Il teorema non è certezza assoluta. Nella contesa letteraria – a lungo appannaggio dei potenti dell’editoria sostenuti dalle trame del salotto Bellonci comunque salvifiche per la letteratura alta – molto […]

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Valentina Fortichiari
La biografia di Philip Roth al rogo

Censura immorale

La "condanna" che ha colpito il libro di Blake Bailey dimostra che siamo di fronte a una grottesca, ridicola, assurda farsa collettiva di moralismo e ignoranza. Nessuna persona dotata di buon senso dovrebbe arrogarsi il diritto di calare la scure censoria sui libri

Quanto abbiamo amato e continuiamo ad amare Salinger, Woody Allen, Amos Oz, Celine, Philip Roth pur con le loro fedine “morali” a volte non ortodosse? E di nomi se ne potrebbero fare molti altri. Scrittori e artisti sono persone umane, e se anche sfiorassero atteggiamenti che umani non paiono al comune senso del pudore conta […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

I fantasmi di Sábato

Comunista critico, una carriera da fisico, carattere schivo e ombroso e tre romanzi formidabili: ecco il ritratto di Ernesto Sábato, narratore argentino isolato che ha saputo raccontare i dilemmi esistenziali in cui si dibatte l’animo umano

A volte bastano tre romanzi per garantirsi l’interesse e l’omaggio dei posteri. Nel caso di Ernesto Sábato, morto quasi centenario nella sua casa del sobborgo bonaerense di Santos Lugares dieci anni fa, il 30 aprile 2011, il corpus è costituito, oltre che da un libro di memorie (Antes del fin) e qualche saggio, da appena […]

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Lidia Lombardi
Verso il Premio Strega/1

Storie dal disordine

Iniziamo l'analisi dei romanzi che si contenderanno il prestigioso riconoscimento. Feltrinelli si presenta (direttamente o indirettamente) con tre autori: Andrea Bajani, Roberto Venturini e soprattutto Giulio Mozzi, con un romanzo che non cerca di compiacere il lettore

Un mese e mezzo alla cinquina dello Strega, che si terrà il 10 giugno per la prima volta in 75 edizioni nella città dello sponsor, a Benevento. Succedeoggi, come di consueto, scorre in quattro puntate i dodici titoli in gara, un modo per sussurrare ai giurati di leggerli tutti, i concorrenti alla finale, evitando così […]

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Alessandro Marongiu
A proposito di “Stai zitta”

In brutte parole

Michela Murgia, il presunto «minchiarimento» di Rebecca Solnit, le «persone di colore» e altri errori, sciatterie e incongruenze linguistiche di un libro che vorrebbe combattere gli errori, le sciatterie e le incongruenze del linguaggio

Possibile che in un libro tutto votato alla denuncia della lingua, del linguaggio e della comunicazione discriminatori si trovi un’espressione indicibilmente offensiva e tipica del più razzista e retrivo etnocentrismo come “uomo/donna di colore”? Possibile, in un libro presentato come uno «strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e […]

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Pier Mario Fasanotti
A proposito di "Papà"

I padri perduti

Il romanzo di Régis Jauffret è di quelli da non perdere. Un'inchiesta (apparentemente) privata dello scrittore in cerca del mistero del proprio padre. In realtà si rivela presto un viaggio nella psiche di un adulto, eterno fanciullo

Fa molto snob camminare per le stanze e i corridoi con il quotidiano francese Le Monde sotto il braccio. Se lo si fa negli spazi delle case editrici, è giusto pretendere che quel giornale lo si legga, almeno un po’. Una sbirciatina alle pagine culturali sarebbe obbligatoria. Ma non succede così spesso.  La mia (quasi) […]

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Pier Mario Fasanotti
Consigli per gli acquisti

Tra dandy e tiranni

L'amore filiale raccontato (con molta autenticità) da Eric Emmanuel Schmitt, il nomadismo culturale di fine Ottocento descritto da Julian Barnes e la dittatura delle banane in Guatemala spiegata da Mario Vargas Llosa

Il lutto. Il titolo di questo libro diaristico (Diario di un amore perduto) farebbe pensare d’acchito a un’amante. Lo scriviamo al femminile visto che l’autore è maschio, e si chiama Eric Emmanuel Schmitt (edizioni e/o, 192 pg., 16,50 euro). Si scopre invece che i tormentosi, ma anche dolci ricordi rimandano a sua madre. Il narratore […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Us"

Noi e gli adolescenti

Il nuovo romanzo di Michele Cocchi, pur scritto (e uscito) prima della pandemia, è una riflessione di straordinaria attualità sulla condizione di quegli adolescenti che vivono in un mondo parallelo, solitario e virtuale, dal quale non riescono ad avere contatti con la realtà

Regola non codificata, ma certamente in vigore, vuole che di un romanzo si scriva, se non prima dell’uscita, nelle settimane immediatamente successive alla pubblicazione, che sono poi quelle in cui, nella maggior parte dei casi, si consuma la vita in libreria di un volume di narrativa. Esclusi casi eccezionali, e fatta salva ovviamente la permanenza […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

Doppio Max Frisch

Max Frisch, coscienza critica del Novecento, è un autore tutto da rileggere. Per ritrovare il senso del suo conflitto tra volontà e caso, tra il primato della razionalità e la tirannia della casualità. Nel suo teatro come nei suoi romanzi

Il suo romanzo più famoso e acclamato, Homo faber, del 1957, può essere un valido punto di partenza per avvicinarsi all’opera di Max Frisch, drammaturgo e romanziere svizzero che, insieme al compatriota di poco più giovane Friedrich Dürrenmatt, del quale abbiamo parlato recentemente (vedi https://www.succedeoggi.it/wordpress2021/02/durrenmatt-e-il-caso/), ha rappresentato una delle coscienze critiche più significative del Novecento, […]

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