A proposito di “Crossroads“
Il senso di colpa e la possibilità di riscatto (ovvero di resurrezione) sono al centro del nuovo romanzo di Jonathan Franzen. Una vicenda di debolezze e opportunità, ambientata in una strana setta nel Midwest
Con il suo nuovo libro, Crossroads (Einaudi, traduzione di Silvia Pareschi, pagine 600, 22 Euro, il primo della trilogia A Key to all Mythologies) Jonathan Franzen torna a raccontare il suo Midwest in un momento cruciale per la storia americana ovvero gli inizi degli anni ’70. Al centro della vicenda un’organizzazione religiosa giovanile chiamata «Crossroads», […]
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«La Contessa» di Benedetta Craveri
La biografia dedicata a Virginia Verasis di Castiglione, rigorosa e avvincente, ci svela la “bella in assoluto”, protagonista della storia del Risorgimento. Colta dall’autrice in tutti i ruoli che ha interpretato, seppe mettere in scena la sua esistenza con fiero spirito libero
Virginia Oldoini contessa di Castiglione: credevo davvero, sbagliando, che la rue Castiglione a Parigi, vicinissima a place Vendôme, prendesse il nome da lei che lì aveva abitato, lei che nella mia infanzia aveva il volto perfetto di Virna Lisi. Avevo nove anni, quando la Rai mandò in onda lo sceneggiato Ottocento dall’omonimo romanzo di Salvator Gotta, con un […]
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La ristampa del "Discorso sopra i costumi”
Il critico Vincenzo Guarracino ha curato una nuova edizione del celebre saggio sulla morale degli italiani di Giacomo Leopardi: un testo di straziante attualità, dedicato a un popolo che «ride della vita e passa il proprio tempo a deridersi scambievolmente, a pungersi fino al sangue»
Tra le condanne che possono colpire un grande scrittore, c’è sicuramente la circostanza, che diviene poi una condizione stabile, di essere ridotto nello spazio ristretto di qualche formula statica e inalterabile. Nel codice rituale, che diventa una sorta di ricetta prescrittiva, anche un’opera ampia e complessa finisce per ritrovarsi in un’impalcatura costretta e limitata, dove […]
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Un romanzo di Sabina Colleredo
Metafora delle contraddizioni e degli incubi dell'esistenza, le donne perseguitate fino al ‘700 sono per l’autrice delle anarchiche che si ribellano alla condizione a cui sono destinate. E le sue giovani protagoniste sanno costruirsi il loro “lieto fine”
C’è un’assurdità fiabesca nel romanzo di Sabina Colleredo Quando diventammo streghe (Gallucci, disegni di Fabio Visintin) ed è quella di raccontare una singolare storia di donne di ogni età, dall’adolescenza alla vecchiaia. Il ritmo narrativo è ampio, sostenuto da vivacità di spirito e da una forza evocativa applicata a ambienti e atmosfere proprie di un secolo sanguigno […]
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A proposito de "L'anno del bradipo"
Domenico Calcaterra accompagna il lettore in un anno di riflessioni, ritratti, considerazioni in margine a scrittori, pittori e musicisti. Un modo, affascinante, di interrogarsi sul senso del lavoro culturale, oggi, quando conoscenza e capacità critica vengono considerate dei disvalori
Helsinki 1938, infuria il nazismo in Europa con il suo lascito bavoso di razzismo: Abraham Tokazier, 29 anni, velocista, promessa dell’atletica finnica, vuole conquistare un posto alle Olimpiadi del 1940. Partecipa ai campionati nazionali e vince. Vince inequivocabilmente: lo hanno visto tutti i presenti, tutti i giornalisti, tutti gli avversari. Eppure quando viene stilata la […]
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A proposito de "Le Anime Gemelle”
Il nuovo romanzo di Emiliano Gucci si apre con l'immagine di un capriolo in fuga da un incendio: è la metafora di un mondo di umani bruciati dalle passioni che hanno bisogno di immergersi in un universo d'acqua per "spegnersi" e - così - riuscire a sopravvivere
Diciamocela tutta: l’inquadratura in assoluto più suggestiva, denotazione e connotazione insieme, di The Queen è l’apparizione dal nulla del cervo con la sua aria struggente, lo scintillio del tartufo, lo sguardo tutto nei globi neri attraversati dal lampo quando incrocia lo stupore di Elisabetta II, i palchi maestosi – è una presenza reale, nei boschi […]
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Periscopio (globale)
In vista del secondo centenario della nascita di Fëdor Dostoevskij, vale la pena rileggere il suo primo romanzo, "Povera gente", un'opera che introduce tutti i grandi temi dello scrittore russo. Fino a trasformarlo quasi in un preludio filosofico e stilistico
Di fronte a un bicentenario così importante come quello della nascita di Fëdor Dostoevskij, il prossimo 11 novembre, chi voglia ricordarne sia pure sommariamente l’opera ha due sole strade da percorrere: inquadrarne storicamente la figura e tracciare una sintesi almeno dei maggiori romanzi (strada impraticabile, visto lo spazio a disposizione) o limitarsi a un solo […]
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A proposito de "Le transizioni"
Il romanzo di Pajtim Statovci, scrittore del Kossovo, gioca (drammaticamente) con le identità: «Sono un uomo che non può essere una donna, ma che volendo potrebbe sembrarlo, ed è il meglio che so fare, giocare a travestirmi, e decido io quando iniziare e quando smettere»
Sabato 16 ottobre a Torino, nella sede della Scuola Holden, il giornalista Fabio Deotto ha intervistato lo scrittore Pajtim Statovci, che all’età di trent’anni si è conquistato un posto di rilievo nella letteratura internazionale. L’incontro si è svolto nel General Store della scuola di scrittura, e si è incentrato sulla presentazione dei romanzi Gli invisibili […]
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Consigli per gli acquisti
I turbamenti tardivi dell'amore (e della memoria) nel nuovo romanzo di Francesco Carofiglio. E gli aforismi di Diego De Silva: frasi a effetto che (non sempre) racchiudo pillole di saggezza quotidiana
Fotogrammi. Cognome dell’autore: Carofiglio. Il nome: Francesco. Quindi non è Gianrico Carofiglio, il più noto dei due grazie a romanzi lineari, sottili, di chiaro lessico. Ma è più famoso anche perché è andato spesso in televisione (continuerà probabilmente ad andarci: le apparizioni rendono, assieme all’esperienza di magistrato e di deputato), parlando dei suoi testi e […]
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A proposito dei "Sepolcri"
Una nuova edizione del capolavoro di Ugo Foscolo, arricchita dalle illustrazioni di Marco Cazzato), fa scaturire una serie di riflessioni sull'abbandono in cui giace - nella nostra cultura evanescente - l'Ottocento italiano. Perché la sua etica, il suo rigore e la sua lingua non vanno di moda?
Un giovane critico romano, qualche anno fa, a commento di alcune dichiarazioni di sedicenti talentuosi scrittori suoi coetanei sul vanto della loro scarsa o pressoché nulla frequentazione dei classici, dalle colonne di un giornale così sentenziava: «La mia generazione non esiste». Ecco: senza voler raggiungere analoghe vette di pessimismo, sono sempre più dell’avviso che la […]
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