Martino Giordano
A proposito de "Le transizioni"

Le identità fluide

Il romanzo di Pajtim Statovci, scrittore del Kossovo, gioca (drammaticamente) con le identità: «Sono un uomo che non può essere una donna, ma che volendo potrebbe sembrarlo, ed è il meglio che so fare, giocare a travestirmi, e decido io quando iniziare e quando smettere»

Sabato 16 ottobre a Torino, nella sede della Scuola Holden, il giornalista Fabio Deotto ha intervistato lo scrittore Pajtim Statovci, che all’età di trent’anni si è conquistato un posto di rilievo nella letteratura internazionale. L’incontro si è svolto nel General Store della scuola di scrittura, e si è incentrato sulla presentazione dei romanzi Gli invisibili […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Consigli per gli acquisti

L’altro Carofiglio

I turbamenti tardivi dell'amore (e della memoria) nel nuovo romanzo di Francesco Carofiglio. E gli aforismi di Diego De Silva: frasi a effetto che (non sempre) racchiudo pillole di saggezza quotidiana

Fotogrammi. Cognome dell’autore: Carofiglio. Il nome: Francesco. Quindi non è Gianrico Carofiglio, il più noto dei due grazie a romanzi lineari, sottili, di chiaro lessico. Ma è più famoso anche perché è andato spesso in televisione (continuerà probabilmente ad andarci: le apparizioni rendono, assieme all’esperienza di magistrato e di deputato), parlando dei suoi testi e […]

continua »
Domenico Calcaterra
A proposito dei "Sepolcri"

L’Ottocento è tutto

Una nuova edizione del capolavoro di Ugo Foscolo, arricchita dalle illustrazioni di Marco Cazzato), fa scaturire una serie di riflessioni sull'abbandono in cui giace - nella nostra cultura evanescente - l'Ottocento italiano. Perché la sua etica, il suo rigore e la sua lingua non vanno di moda?

Un giovane critico romano, qualche anno fa, a commento di alcune dichiarazioni di sedicenti talentuosi scrittori suoi coetanei sul vanto della loro scarsa o pressoché nulla frequentazione dei classici, dalle colonne di un giornale così sentenziava: «La mia generazione non esiste». Ecco: senza voler raggiungere analoghe vette di pessimismo, sono sempre più dell’avviso che la […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
A proposito di "Una visione del mondo"

I sogni di Cheever

Feltrinelli ripubblica tutti i racconti di John Cheever con una bella introduzione di Julian Barnes: un'occasione importante per entrare nel mondo del narratore che ha descritto in modo quasi scientifico l'indeterminatezza dell'identità americana

Scrisse alcuni romanzi di successo, tra cui il pluripremiato Le cronache della famiglia Wapshot (nel 1964) e Bullet Park (1969). Gli venne anche attribuito il Pulitzer. Esaltato alfiere della monogamia – in effetti era davvero innamorato della moglie Mary e ammiratore delle sue doti culinarie – ammetteva che fosse una cosa stupenda ballare con le […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Zanzotto e la fatica

Ritratto di Andrea Zanzotto, uno dei più singolari protagonisti della poesia del Novecento. La sua ricerca sul linguaggio, fino a forzare le parole, ha sempre presupposto una analoga "ricerca" da parte del lettore. Per arrivare, entrambi, al nocciolo delle cose

In una cultura nazionale segnata nel Novecento prima dall’ermetismo, poi dallo sperimentalismo delle neoavanguardie, il lettore di poesia dovrebbe essere avvezzo a una certa oscurità del dettato poetico. Il caso di Andrea Zanzotto è e resta quindi in certa misura singolare, poiché molte delle riserve che vengono espresse non tanto dalla critica, quanto dai lettori, […]

continua »
Alessandro Boschi
A proposito del "Museo dell'inferno"

L’inferno di Raymond

I romanzi di Derek Raymond sono sempre come un pugno nello stomaco: non solo ci mettono in relazione con il dolore (quello dei personaggi diventa il nostro), ma ci fa ammettere che non c'è soluzione. L'unica possibilità è vivere

Credo che le riflessioni più vere e più profonde scaturiscano sempre per caso e non in virtù di un percorso esistenziale, di una sofferenza, di un accadimento. A me è successo terminando di leggere un romanzo di Derek Raymond (1931-1994), Il museo dell’inferno (Dead Man Upright), il quinto e ultimo della serie della Factory, ovvero […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
A proposito di "Eureka!"

Inventare stanca

Cody Cassidy, appassionato di evoluzionismo, traccia il catalogo delle grandi invenzioni che hanno cambiato la storia dell'umanità: dal fuoco alla ruota, dai primi utensili rudimentali a quelli più raffinati. Peccato che gli "inventori” non siano stati celebrati dai contemporanei

Millenni o milioni di anni fa, ci sono state svolte rivoluzionarie riguardanti l’evoluzione umana. Parliamo dell’austrolopithecus. Alcuni scienziati l’hanno chiamata “Ma” (nome quanto mai azzeccato). E stata l’antenata degli ominidi, specie poi estinta. La storia di Ma ha qualcosa di incredibile, che risale a tre milioni di anni fa. Fu lei a inventare l’utensile. Fu […]

continua »
Lidia Lombardi
Il riconoscimento dell'Accademia svedese

Ecco chi è Gurnah

Lo scrittore afro-inglese Abdulrazak Gurnah ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Nella sua lunga attività narrativa ha raccontato ciò che ha vissuto: la contraddizione tra la povertà dell'Africa e lo sfruttamento dell'Occidente. Piccola guida alla lettura...

Abdulrazak Gurnah – premio Nobel per la Letteratura 2021, annunciato come tradizione alle 13 del primo giovedì di ottobre – è uno di quei nomi che manda nel panico le redazioni Cultura dei giornali. Un autore sconosciuto ai più, appartato, in Italia poco tradotto. Se ce ne fosse bisogno, basta scorrere i primi tweet sconcertati, […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Il futuro secondo Lem

Omaggio a Stanisław Lem, lo scrittore polacco - autore di "Solaris" - che ha praticato la fantascienza di là dalla "Cortina di ferro". Contrario alle spettacolarizzazioni americane, era convinto che il futuro avesse un solo limite: invecchia presto...

Siamo in ritardo solo di un paio di settimane (peccato, mi auguro, veniale) nel celebrare il centenario della nascita dello scrittore polacco Stanisław Lem, nato a Leopoli il 12 settembre 1921. Lem ci ha lasciati nel 2006, ma i suoi libri vengono ristampati regolarmente e alcuni di loro stanno vivendo proprio di recente, anche in […]

continua »
Ettore Catalano
A proposito di «Scrivere a destra»

L’altro Novecento

Il critico Antonio Di Grado analizza la letteratura (drammaticamente) sospesa tra fascismo e antifascismo a metà del secolo scorso. Nei referti di una tragedia collettiva c'è quel groviglio di luce e tenebra che è stato la storia d'Italia

Nello spazio necessariamente ristretto di una recensione, impossibile rendere conto esaustivamente di un libro così denso di richiami e di suggestioni come quello di Antonio Di Grado (Scrivere a destra. “Vite narrate e vite perdute nel ventennio nero”, Giulio Perrone Editore, 300 pagine, 18 Euro), un libro fluviale nel quale, quasi ad ogni passo, si […]

continua »