Jolanda Bufalini
Un grande giornalista si racconta

I buchi neri del ‘900

«Il bambino nella neve» di Wlodek Goldkorn è un libro che trae la memoria dal suo ghetto: dalla Shoah a Varsavia dopo il Reich, dal socialismo sionista al "sogno italiano". Un diario per mantenere salde le tracce del passato

Il bambino nella neve di Wlodek Goldkorn (Feltrinelli, 202 pagine, 16 Euro) è un libro di viaggio, un reportage che riesce, come una piccola sonda laser, a penetrare nelle vene della storia e dei luoghi. La Polonia dove Goldkorn è vissuto fino a 16 anni: la terra che racchiude il grande vuoto, l’indicibile che ha […]

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Giuseppe Grattacaso
A cento anni dalla prima edizione

C’era una volta il Porto Sepolto

Ancora una volta Leone Piccioni dimostra che la letteratura si può raccontare. Lo fa narrando in un nuovo saggio, rapido e intenso, la fascinazione, l'incanto, la storia de “Il Porto Sepolto” di Ungaretti, la raccolta poetica che ha cambiato la poesia in Italia

L’Europa e tanti dei suoi intellettuali e scrittori sono sconvolti dalle vicende drammatiche del primo conflitto mondiale, quando la poesia italiana subisce lo scossone che ne cambierà per sempre le sorti, destinandola definitivamente al nuovo secolo. Nel 1916, grazie all’intervento di un ufficiale, anch’egli poeta, conosciuto al fronte, quel «gentile Ettore Serra» a cui è […]

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Anna Camaiti Hostert
Un nuovo saggio su una vecchia storia

Il carteggio mancato

Enzo Antonio Cicchino e Roberto Colella ricostruiscono la (pericolosa) avventura del presunto carteggio tra Mussolini e Churchill che sarebbe sparito per togliere d'imbarazzo gli inglesi. Ma, come dicono i due studiosi, la storia non si fa con i se e con i ma...

Uno dei misteri irrisolti più chiacchierati e studiati della nostra Storia più recente (e scrivo storia con la lettera maiuscola per lo stesso motivo per cui Mario Perniola, nel suo saggio Del terrorismo come una delle belle arti. Storiette, chiama le storie del dopoguerra “storiette” paragonate a quelle della guerra che possono invece rivendicare uno […]

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Giuseppe Giglio
A proposito de “La prova del bianco”

Un diario in versi

Tra aforisma, epigramma e micro-racconto Anna Vasta punta la sua nitida lente di ingrandimento sulla vita, sul mondo, sull’uomo: «Scriviamo non per annullare la distanza che ci separa dagli altri, ma per prenderne coscienza»

Di Anna Vasta, di questa graffiante e dilemmatica narratrice in versi (capace di far sentire tutto anche in un frammento, nessun frammento rimanendo isolato) sempre a colloquio con i poeti ed il quotidiano, della sua poesia lontana dalle sirene novecentesche della complicazione e dell’ermetismo e vicina agli uomini ed alle cose, mi è già capitato […]

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Nicola Bottiglieri
A proposito di "Indaffarati"

Dalla parte dei figli

Filippo La Porta cerca di tracciare la frontiera fra i comportamenti inutili e nevrotici con quelli validi e pieni di senso che caratterizzano una generazione perennemente "connessa"

Michel de Montaigne a 36 anni nel 1570 si ritirò nelle sue terre dedicandosi agli studi ed alla meditazione. In questo “buen retiro” nacquero i famosi Saggi, una summa di riflessioni sulla cultura, sulla vita e sul mondo. Io credo che Filippo La Porta abbia fatto, parecchi secoli dopo, qualche cosa del genere, avendo oramai […]

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Pier Mario Fasanotti
A proposito di “Malaparte. Morte come me”

Bonaparte o Malaparte?

Rita Monaldi e Francesco Sorti raccontano il mito furbo di Curzio Malaparte nel paradiso caprese, tra cicisbei, intellettuali e giovani donne ridenti: un romanzo molto italiano

Di nuovo in scena, come avrebbe voluto lui, dandy, narciso, sciupafemmine, arguto giornalista, scrittore originalissimo. Attraversò, con eccezionale disinvoltura, il fascismo e con lo stesso passo spiazzante all’inizio degli anni Cinquanta s’innamorò della Cina di Mao, flirtò con il Pci e con la Chiesa nello stesso tempo. Parliamo di Curzio Malaparte, autore tra l’altro di […]

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Erminia Pellecchia
Si parte domani, 18 giugno

Danza per la poesia

Pier Paolo Pasolini, Alfonso Gatto e Dino Campana; ma anche Shakespeare: quest'anno, Salerno letteratura è dedicata alla poesia. E ai libri di sempre

Un viandante, solo, nella notte. Cammina in uno spazio atemporale, sagoma sperduta tra cielo e terra, senza volto né identità. “Chi le taciturne porte/ guarda che la Notte /ha aperto sull’infinito?”: la silhouette tratteggiata da Stefania Chieffi e Valeriano Forte rimanda ad altre immagini mentali, riaffiorano i versi scritti da un vagabondo del secolo breve, […]

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Paola Benadusi Marzocca
Omaggio a Donatella Ziliotto

Io non temo la luna

Assegnato alla scrittrice triestina, autrice di celebri libri per bambini e infaticabile “promoter” della letteratura per ragazzi in Italia (da Pippi Calzelunghe a Roald Dahl), il Premio Speciale Andersen per la sua autobiografia. Dove si racconta delle “piume” della fantasia nel “piombo” della guerra…

«Non ho mai avuto memoria così qualsiasi elemento finisce per diventare un racconto fantastico», mi disse Donatella Ziliotto quando anni fa la intervistai in occasione dell’uscita della sua autobiografia Un chilo di piume un chilo di piombo (Fabbri, 2002), in cui raccontava della sua infanzia a Trieste durante la seconda guerra mondiale. La ristampa di […]

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Paolo Bonari
Narrativa modello "Cafonal"

Roma fumettona

«Giallo banana» di Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante è un romanzo troppo pieno di doppioni della realtà: il tentativo pop di ricreare "La grande bellezza" sulla pagina

Nel corso di questi mesi, Giallo banana di Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante (Neri Pozza, 272 pagine, 16 Euro) ha ricevuto elogi pressoché unanimi, a partire da quello di Antonio D’Orrico, che presentava e lanciava i due autori chiedendosi, non senza buone ragioni ed evitando, almeno per una volta, certe appiccicose iperboli alle quali […]

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Fabrizio Coscia
Un piccola scoperta di Adelphi

Le donne di Walser

Pubblicato per la prima volta un frammento dei diari di Walser nei quali disperazione e svagatezza assumo il tono di una digressione sugli "incidenti" della vita

Poco prima della sua reclusione in manicomio, a Berna nel 1929 e poi a Herisau per gli ultimi ventitré anni della sua vita, durante i quali smise di scrivere definitivamente, Robert Walser aveva cominciato a compilare i suoi microgrammi. Con una grafia illeggibile e a matita, talmente piccola che per anni, prima di essere decifrata, […]

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