“Il nome della figlia di Saffo”
Il poeta svedese Jesper Svenbro mescola classicità e contemporaneità spiazzando continuamente il lettore: i suoi versi si cibano di alimenti diversi che poi vengono restituiti con nuova energia e rinnovata incisività
Jesper Svenbro è un poeta che tende a rimuovere le distanze: siano esse quelle fisiche o geografiche esistenti tra territori lontani, oppure le differenze che si manifestano tra ambienti diversi di natura più propriamente culturale. Il passato e il presente, i miti dell’antica Grecia e gli eventi dolorosi o felici della nostra quotidianità, gli dei, […]
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Il catalogo del Novecento/1
Inizia una serie di ritratti di grandi libri. «Il lupo della steppa» di Hermann Hesse è un romanzo sulla ricerca di un sé, ma Harry ne trova molti, di sé: molti sguardi sul mondo, un caleidoscopio di forme e rispecchiamenti
È difficile scrivere qualcosa a proposito del proprio libro preferito. Spesso un libro ci piace perché evoca suggestioni profonde vicine a una qualche forma di verità interiore di cui si sa ancora poco. Il lupo della steppa non è solo un romanzo ma un percorso iniziatico nei meandri della psiche umana… L’esistenza di Hermann Hesse […]
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Periscopio (globale)
Omaggio a Ricardo Piglia, il narratore argentino appena scomparso che ha rivolto ovunque la sua attenzione: dalla storia delle idee al pugilato, dal cinema alla cronaca nera
Krill, il bel libro di Gabriele Belletti di cui ho parlato un paio di settimane fa, inizia con questi versi fulminanti: «Per sempre si è / chiusi nel corpo / mai nella mente…». Non ho potuto fare a meno di ricordarli al momento di soffermarmi sulla scomparsa di Ricardo Piglia, avvenuta lo scorso 6 gennaio. […]
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A proposito del “Treno del buon appetito”
Il ritorno in libreria del “memoir” di Nico Naldini fornisce lo spunto per analizzare il prima e il dopo dell'identità veneta in letteratura dal Novecento a oggi. La "corda pazza" è sprofondata in solitudini
Sarebbe il direttissimo Vienna-Roma, Il treno del buon appetito di Nico Naldini: un lussuoso convoglio con tanto di wagon-restaurant sul quale egli, bambino davanti al passaggio a livello, avvistava i signori, immaginando altre vite. Riferito all’interezza del libro, però, il titolo potrebbe anche alludere all’inesauribile appetito sessuale dell’autore… Ma partiamo dall’inizio. Nella raffinata veste cui […]
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A proposito de “La cosa giusta”
Il romanzo di Michele Cocchi racconta il confronto tra un uomo e un ragazzo: quasi un thriller pacato, dove al nitore dei particolari si contrappone il groviglio opaco dei sentimenti
Con il romanzo La cosa giusta (Effigi, € 14) Michele Cocchi giunge alla seconda prova narrativa dopo l’esordio avvenuto nel 2010 con la raccolta di racconti Tutto sarebbe tornato a posto. Cocchi è un narratore che manifesta, anche grazie al suo lavoro di psicologo, la volontà di penetrare a fondo nei caratteri umani, di metterne […]
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Tra filosofia e letteratura
Misurare il pessimismo esistenzialista espresso in romanzi "difficili" come «L’età della ragione» di Jean-Paul Sartre ci dà il senso del menefreghismo e dell'abisso di superficialità in cui siamo sprofondati
Ho finito appena di ri-leggere L’età della ragione di Jean-Paul Sartre. Come accade spesso con questo genere di libri, io l’avevo letto in piena adolescenza ma solo a metà. Troppo angosciante per le mie inquietudini di allora. Però non mi ero mai rassegnato a fargli fare la fine del classico libro da collezione delle buone […]
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Quattro raccolte da non perdere
Andrea Carraro, Roberto Campagna, Alda Teodorani, Lié Larousse e Gianluca Pavia: l'editoria riscopre il racconto, vale a dire la scintilla narrativa che racchiude l'essenza della vita
I libri di racconti in Italia sono spesso bistrattati e relegati ai magazzini o agli scaffali meno visibili delle librerie. Invece non è possibile alcuna letteratura senza la forma racconto che, rispetto al romanzo, richiede in chi scrive una concentrazione e uno sforzo maggiore, là dove in poche pagine è indispensabile far emergere il senso […]
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A proposito di "Tutti i racconti"
La raccolta di Andrea Carraro descrive un percorso narrativo avvincente e tutto sommato isolato: quello che dal realismo ideologico porta all'onestà del romanziere nei confronti delle cose che succedono. Come se fosse inevitabile dire la verità
Quando leggerete i racconti di Andrea Carraro (vale la pena farlo: Tutti i racconti, Melville Edizioni 253 pagine 17.50 Euro) vi consiglio di stare attenti ai particolari apparentemente insignificanti. Un calpestio frenetico sul marciapiede, un dito che preme sul bottone dell’ascensore, una botta fortuita in strada, un colpo di tosse artefatto per provare un microfono: […]
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A proposito di «Panem et circenses»
Che cosa mangiavano i romani antichi? E come? E dove? Un saggio storico (con tanto di ricette) di Alberto Jori ricostruisce tutto: dai banchetti ai pranzi quotidiani dei soldati
Viviamo ormai in un delirio gastronomico. Giornali, periodici, gare televisive con i blasonati e ricchissimi masterchef (accalappiati da qualsiasi tipo di pubblicità): ovunque si parla di fornelli, quasi ci muovessimo in un dopoguerra semi-affamato. Quel che però manca è l’aspetto storico del desinare, che è pur parte della nostra cultura. Una gradevolissima e documentatissima eccezione […]
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Periscopio (globale)
Gabriele Belletti, seguendo il modello di Bertolucci e Guidici, sperimenta una nuova via della poesia narrativa: un genere che lega direttamente le emozioni al racconto
Qualche giorno fa ho avuto il piacere di dialogare in pubblico con Gabriele Belletti e di presentare Krill, un suo libro di poesia uscito nel 2015 per Marcos y Marcos. Libro che rappresenta un’ottima occasione per puntare i riflettori, una volta tanto, su una modalità poetica che sembra abbastanza avulsa dalla nostra tradizione. Parlo della […]
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