Carlo Emilio Gadda visto da vicino
Il carattere dell’Ingegnere, le sue battute spesso involontarie, le sue idiosincrasie, la sua formidabile vocazione di scrittore nell’“Identikit” del critico-amico
In margine alla lettura assai recente dello spumeggiante carteggio tra Gadda e Parise (Se mi vede Cecchi son fritto, Adelphi), curato magistralmente da Domenico Scarpa, ho ripensato a un mio libretto del ’97 dedicato a Gadda (Identikit per Carlo Emilio, Pananti, Firenze) uscito a più di vent’anni di distanza dalla sua morte e dal Gran […]
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La testimonianza di Etty Hillesum
Adelphi pubblica la versione integrale delle missive dal campo di transito di Westerbork della giovane martire olandese. Un inno alla vita nonostante l'orrore, fino a quell'ultima cartolina gettata dal treno per Auschwitz: «Apro a caso la Bibbia: Il Signore è il mio alto ricetto…»
Benigni ha vinto l’Oscar raccontando di un padre che inventa una seconda realtà nel lager per attenuare terrore e dolore del figlio bimbetto rinchiuso con lui. La vita è bella anche in un campo di sterminio, il paradosso e la finzione cinematografica del regista toscano. Ma a scrivere – nel suo diario e nelle lettere […]
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Carteggi 2/ “Un gomitolo di concause”
Pubblicate da Adelpphi, a cura di Giorgio Pinotti, le lettere scritte a Pietro Citati da Carlo Emilio Gadda tra il 1957 e il 1969. Quasi delle confessioni al giovane amico che rivelano il temperamento dell'autore del “Pasticciaccio”. Il quale, anche nelle missive, non si spoglia mai del suo linguaggio
Prendiamo a caso una lettera, ma del primo periodo (1957-1969): «Caro (dottor) Citati, dopo aver avuto la Sua cortesissima del 7 agosto…». Ecco, anche in questa parentesi, che poi scomparirà, c’è la complessa personalità di Carlo Emilio Gadda. Scriveva spesso al suo giovanissimo amico, col quale condivideva immensa cultura, educazione, rispetto e fastidio per le […]
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