Diario di un decennio che fugge/3
Un tempo, si diceva "favete linguis" per chiedere silenzio e favorire la ritualità e la concentrazione. I dieci anni appena conclusi, invece, hanno premiato chi ha parlato in continuazione. Spacciando idiozia e ignoranza per spontaneità
Per dare inizio ai riti sacrificali presso l’antica Roma il sacerdote pronunciava la formula “Favete linguis”. Chiedeva che le lingue dei presenti favorissero il rito, una formula elegante per invitare gli astanti a tacere. Le parole inopportune, dette da chi non era perfettamente addentro alle modalità rituali, avrebbero potuto infastidire gli dei, turbare la riuscita […]
continua »
A proposito de "L'ufficiale e la spia"
Viaggio al centro della verità manipolata: raccontando l'affaire Dreyfus, Roman Polanski descrive (senza mai alzare i toni) le dinamiche di una società che mente per difendere gli "interessi superiori" dello Stato
Qualcosa rende grande L’ufficiale e la spia, il nuovo film di Roman Polanki, e non è la materia che tratta, e nemmeno solamente il rigore stilistico con cui il regista affronta il celebrato affaire Dreyfus. La vicenda del capitano dell’esercito francese degradato nel 1895 e mandato al confino con l’infamante accusa di spionaggio è nota, […]
continua »
A proposito di “Dire il colore esatto”
Nella sua nuova raccolta poetica, Matteo Pelliti guarda il mondo con ironia. Ma la derisione non riguarda i personaggi, siano essi esseri umani o oggetti, nei cui confronti il poeta è sempre pietoso e benevolo, bensì il funzionamento del “macchinario vita”
La poesia di Matteo Pelliti, a partire dagli esordi avvenuti nel 2007 con Versi ciclabili, e in maniera più definita nella raccolta Dal corpo abitato del 2015, ha sempre rivolto lo sguardo sulle cose vicine, spesso soffermandosi sul paesaggio domestico, sui personaggi noti della scena familiare e amicale, salvo poi costringersi ad una repentina deviazione, […]
continua »
A proposito de "La Belle Époque”
Il bel film di Nicolas Bedos con Fanny Ardant e Daniel Auteil suggerisce un imperativo allo spettatore: bisogna che la vita diventi letteratura o, meglio ancora, che il racconto della vita ci aiuti a non abbandonare i sogni
La Belle Époque (nel film di di Nicolas Bedos ora nelle sale italiane) è il bistrot dove si sono conosciuti Victor e Marianne. In locali come quello si è formata e ha sostato l’atmosfera incantata e agitata che animò gli anni Settanta del secolo scorso. Non movida ma movimento, semmai ancora con l’idea di cambiare […]
continua »
A proposito di “Lontano dagli occhi”
Il nuovo romanzo di Paolo Di Paolo parte dalle vicende di tre donne alle prese con la maternità. Proprio intorno al rapporto tra genitori e figli di coagula un nodo vitale fatto di domande e misteri. A dimostrazione che la vita è un sortilegio da scoprire sempre
Il nuovo romanzo di Paolo Di Paolo (Lontano dagli occhi, Feltrinelli, 189 pagine, 16 Euro) “mastica domande”, proprio come uno dei personaggi che animano le tre storie che lo compongono, quel Gaetano appena diventato padre, che vorrebbe e non vorrebbe sentirsi investito da una responsabilità che ha cercato fino all’ultimo di nascondere a se stesso. […]
continua »
A proposito di "O caro pensiero”
La nuova raccolta poetica di Renato Minore da un lato segue il filo conduttore dell'ispirazione leopardiana (serve sempre un pensiero che la sostenga) e dall'altra si mostra come una variante lirica del raccontare in prosa
Il titolo del nuovo libro di poesie di Renato Minore, O caro pensiero (Aragno editore), rimanda senza che se ne possa dubitare a Leopardi, per quel vocativo che risulta così singolarmente ottocentesco, per il “caro”, che è aggettivo caro appunto al recanatese, e soprattutto per il riferimento al pensiero, modalità e strumento letterario associabile all’intera […]
continua »
A proposito di "Casa di carte"
Matto Marchesini si conferma uno dei migliori critici della sua generazione: la sua potente raccolta di saggi rovescia il canone novecentesco italiano basato più su una «furba originalità» che su una ricerca di un senso della scrittura. E rivaluta Cassola, Bassani, Saba, Domenico Rea...
Potrebbe bastare l’ampio saggio dedicato all’autore di Trieste e una donna, «Perché Umberto Saba non è popolare in Italia», per farci apprezzare interamente il valore delle riflessioni critiche di Matteo Marchesini, la sua volontà di esprimere considerazioni all’interno di un preciso quadro di riferimento, tale da liberare l’opera dello scrittore, o il tema trattato, dalla […]
continua »
Cronache da un mondo impazzito
Donald Trump, Boris Johnson, Jair Bolsonaro e Matteo Salvini: è stata un'estate di ubriacature e tracolli, per i sovranisti del mondo. Pensare di poter tiranneggiare in nome del popolo sovrano (senza mediazioni sociali) produce terribili incendi. Non solo simbolici
L’estate calda dei sovranisti si avvia verso la conclusione. L’afa ha spinto a decisioni spericolate, affannosi contorsionismi, spregiudicati azzardi, incendi di ogni genere. Matteo Salvini è riuscito, nel breve volgere della settimana di Ferragosto, a far cadere il governo, di cui egli stesso faceva parte in posizione forte, a trasformare il presidente del Consiglio Giuseppe […]
continua »
A proposito di “Ad ogni umano sguardo”
È estremamente ricca di suggestioni e genera forti emozioni, la poesia di Claudio Pasi, che si propone in maniera blanda, con un tono quasi cronachistico, e che riesce però a evocare un destino di tutti
Le poesie di Claudio Pasi, raccolte nel volume Ad ogni umano sguardo, edito da Aragno, seguono le vicende degli uomini in un territorio circoscritto della pianura padana, il lembo di terra dove l’autore è nato e ha vissuto, spaziando in un periodo di tempo sicuramente vasto, a partire dall’88 d.C., a cui fa riferimento la […]
continua »
L'Italia di Salvini e Di Maio
L'escalation immorale e volgare del linguaggio del ministro dell'Interno tende a far credere che i problemi si possano risolvere con un urlo o uno slogan. Come nel mondo irreale dei supereroi. Così, lentamente, siamo tutti diventati protagonisti di un fumetto dell'orrore
La crisi relativa al linguaggio, di cui il nostro Paese è oggetto, andrebbe vissuta ed affrontata come una vera e propria emergenza. Gli effetti, già ora piuttosto evidenti, rischiano di diventare, con il passare del tempo, devastanti e recuperabili solo a fronte di un lungo lavoro di ricostruzione. Provo a riassumere in maniera alquanto sintetica […]
continua »