Giuseppe Grattacaso
L'Italia ai tempi del coronavirus

No, non è andato tutto bene

Doveva essere l'apoteosi della solidarietà e della sobrietà. Il tempo dell'orgoglio nazionale e del grazie a medici e infermieri. E invece ci siamo ritrovati intruppati nelle discoteche e nelle movide. Neanche la Botticelli/Ferragni ha compiuto il miracolo

Ve li ricordate i brindisi da palazzo a palazzo, i canti con l’anima patriottica e gli occhi lucidi affacciati alle finestre, le tammurriate con i musicisti sul terrazzo in cima al caseggiato e gli altri a ballare sui balconi? E i flash mob a mezzogiorno, gli applausi per ringraziare chi stava lottando per noi negli […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Favolacce"

La favola e la colpa

Il film di Damiano e Fabio D’Innocenzo racconta un paese in crisi, dove i grandi non sanno crescere e i piccoli non possono farlo. Una storia da raccontare a chi adulto non è, non vuole diventarlo o comunque non sa come si fa ad esserlo

Favolacce è il film che avremmo voluto vedere, necessario e spietato fin dalle prime inquadrature.  Ci racconta la realtà in cui viviamo e con la quale ogni giorno evitiamo di fare i conti, perché in fondo è una realtà che vogliamo credere prodotta dall’immaginario, collettivo e privato, il posto appunto lontano e presente delle favole, […]

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Giuseppe Grattacaso
Il Covid di ritorno

Aperitivi e soldatini

Prima sono stati rinchiusi e abbandonati a se stessi, ora sono nell'occhio del ciclone perché vanno in vacanza e tornano "infetti": gli adolescenti non vanno di moda. Ma sono solo lo specchio di una realtà più grande di loro: la nostra

La festa non è mai finita. Si è solo interrotta per qualche mese, i ragazzi chiusi in casa, come soldatini tutto piombo e regolamento, irreggimentati in camera, smartphone tablet pensieri che si attorcigliano, voglia di tornare a scuola insieme all’altro genere umano formato dai coetanei. Nostalgia anche del genere umano in opzione cattedra, che è […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito de “Lo splendore del niente”

Nebbia di Sicilia

I racconti di Maria Attanasio descrivono storie vere (che sembrano fantastiche) in una Sicilia lontana dall'agiografia costiera: senza mare né sole né aranceti, ma riarsa e secca d'estate e umida e monocroma d'inverno

La narrativa di Maria Attanasio ama cercare negli eventi passati, più o meno lontani nel tempo, ma comunque ancora in qualche misura vicini al nostro sentire, le ragioni e i moventi, piccoli o grandi che siano, che ci hanno condotti fino alle azioni che caratterizzano la nostra epoca. La scrittrice siciliana (e in questo caso […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Miss Rosselli"

Le ombre di Melina

Renzo Paris ricostruisce la tormentata parabola umana e poetica di Amelia Rosselli. Ma il suo libro non è solo una biografia, né solo un saggio critico. Piuttosto è il romanzo di una generazione: «Voglio essere il custode di un mondo scomparso»

Amelia Rosselli ha attraversato la letteratura europea degli ultimi decenni del Novecento con incedere ieratico e utilizzando una lingua capace di stirarsi e di contrarsi per arrivare a luoghi comunemente inaccessibili. Ha passeggiato nella poesia con la forza drammatica della storia familiare e collettiva che le era penetrata nel sangue e nella psiche e con […]

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Giuseppe Grattacaso
La vita ai tempi del coronavirus

Salviamo gli adolescenti!

Gli adolescenti sono scomparsi: i bollettini della Protezione civile non li considerano, i giornali non li sanno raccontare. Vorrebbero tornare alla normalità, ma non sanno come fare e non sanno che cosa dire. Sono un'emergenza nell'emergenza

Li abbiamo dimenticati. Sono chiusi nelle loro camere sdraiati sul letto con lo smartphone tra le mani, alle prese con i giga, troppo pochi, chi lo poteva immaginare che dovessero servire per le lezioni della didattica a distanza. Oppure il naso puntato verso il tablet, a cercare su Netflix una serie che valga la pena […]

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Giuseppe Grattacaso
Visite guidate

L’incubo di Madrid

Madrid, Museo del Prado, di fronte a ”Las Meninas” di Velázquez. Lentamente, la realtà e l'illusione si sovrappongono e si confondono. Stiamo vivendo davvero questi tempi, oppure tutto è solo un incubo (teatrale)?

Prima di arrivare al museo del Prado, mi fermo a prendere una cerveza in un bar in Plaza de Santa Ana. Non è casuale il luogo, né la scelta della bevanda. Voglio un locale al limite della piazza, sul lato dove si immette il Calle del Principe. Ho bisogno proprio di quel bar e di […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di “La luna è un osso secco”

Le parole e la grazia

La nuova raccolta di Federica Giordano conferma il talento e l'ispirazione di una poetessa che riesce “a sentire la grazia piccola e sconfinata” della natura e dell'umanità insieme. Ma senza retorica né compiacimento

Il mondo si muove seguendo un meccanismo preciso e nello stesso tempo imperfetto per noi che non possiamo fino in fondo assimilarlo, un ingranaggio costruito sulla base di un equilibrio che è attraente nella sua delicata precarietà e crudele nella sua inevitabile disciplina. Gli uomini, pur nella loro molteplicità, agiscono come un unico “animale deforme”, […]

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Giuseppe Grattacaso
Cucina in quarantena

Cena con Leopardi

Lo diceva anche Leopardi: quando si mangia, è preferibile restare in silenzio. Figuriamoci in questi giorni in cui i singles vivono le loro esperienze peggiori. Da alleviare con totani e patate o paccheri al baccalà

C’è un momento, nelle giornate di clausura da coronavirus, in cui inevitabilmente chi vive da solo è portato a sentirsi davvero profondamente solo. Trascinato il corpo ad occuparsi di se stesso con le solite abluzioni quotidiane e con qualche manovra per mettere a posto i capelli sempre più fuori norma, ad uso della quotidiana videoconferenza […]

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Giuseppe Grattacaso
Cronache dall'Italia sospesa

Cena con Peggotty

«Unica prospettiva di socializzazione delle prossime sedici ore: portare a spasso la mia golden retriever. Si chiama Peggotty, come la governante di David Copperfield»

Immagini di Roberto Cavallini Mi affaccio dalla porta della libreria e saluto senza entrare. Mauro il libraio alza le spalle, a significare non possiamo che fare così. È un gesto che ho visto indirizzarmi spesso nelle ultime ore, anche da sconosciuti per strada, un misto di rassegnazione e partecipazione accorata a un destino collettivo. Non […]

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