Giuliano Capecelatro
Nostra scatologia quotidiana

Debord nella Rete

La società dello spettacolo è diventata la società del fondamentalismo (non solo verbale) a misura di social network. Qual è stato il passo finale di questo imbarbarimento dello stile e delle idee?

C’è di mezzo Guy Debord, che mezzo secolo fa snidò lo strepitante carro di Tespi accovacciato nelle pieghe del quotidiano: il mondo è un accumulo di spettacoli, sentenziò; il mondo fece spallucce, comunque stampò e mise in vendita La società dello spettacolo, e continuò imperturbato per la sua strada. C’è di mezzo la Commedia dell’Arte, […]

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Giuliano Capecelatro
Le parole per (non) dirlo

La lingua spensierata

Affatto, corrusco, piatire, catalizzare... sono solo alcune delle vittime del nostro parlare distratto, quando non propriamente ignorante. Malgrado gli sforzi dei dizionari che si aggiornano

Entrare ed aggirarsi in un giardino prensile. Roba da Lewis Carrol, per un’Alice nel mondo dell’acido lisergico. La prensilità è stata conferita a un qualsiasi giardino pensile sulle pagine di un quotidiano. Lapsus calami, ovverosia voce sfuggita ad una penna (computer) impertinente? Ignoranza, o casuale quid pro quo? Comunque sia, il giardino in versione psichedelica […]

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Giuliano Capecelatro
Il pantheon degli orrori italici

Matteotti e il re

Vittorio Emanuele III di Savoia, Benito Mussolini e Giacomo Matteotti: storia di una fake news antica che mette insieme un fellone, un criminale e una vittima designata (innocente)

È una fake news, non ci piove. Ma ha il fascino del vintage e solletica le corde degli irriducibili nostalgici dei treni in orario (altra fake news d’annata), cui fa gioco allontanare l’ombra nera del crimine dalla mascella quadrata dell’idolo funesto per poterselo immaginare e gabellare da martire intemerato. Perché la panzana di Vittorio Emanuele […]

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Giuliano Capecelatro
Fenomenologia della jella (contemporanea)

Il tacchino e le corna

Il mondo ipertecnologizzato si presenta, agli occhi dell’uomo della strada, come un rebus indecifrabile: e la superstizione diventa l'unica arma possibile per superare il trauma

«Qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia» (Arthur C. Clarke) Già il nome, di impervia pronuncia, fa correre un brivido lungo la schiena. Eptacaidecafobia. Evoca epoche remote, oscure, codici comunicativi avvolti di mistero, rituali esoterici. In realtà, è un retaggio greco e indica la paura del 17. Diffusissima nel civilizzatissimo occidente; ancor più se […]

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Giuliano Capecelatro
Un omaggio a Carlo Emilio Gadda

L’ultima inchiesta di Don Ciccio Ingravallo

«Don Ciccio posa la tazzina sul bancone. Assorto. Il caffè come hegeliana orazione del mattino. Capace, con i suoi vapori, di insinuarsi tra le circonvoluzioni torpide, scuoterle, dare una bella scossa a tutta la complessa struttura cerebrale e farla ripartire»

Il mortaio,… Un blocco di marmo intagliato, dagli angoli aguzzi… il sangue, tanto, briciole di materia cerebrale tutt’attorno… un occhio spappolato… Il mortaio, se ne sarebbe procurato uno. Ma no. Di sicuro tra le mille carabattole, eredità di famiglia, lì al paese, uno ce n’era. Ricordava, credeva di ricordare, nonna Carmela curva nell’affondare il pestello. […]

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Gioacchino De Chirico
A proposito de "Le corna del Duca"

La iella dei Lumi

Giuliano Capecelatro ha scritto un bel libro per raccontare la vita e la dannazione di Cesare della Valle, duca e iettatore (malgrado l'illuminismo...) nella Napoli pre-unitaria

Giuliano Capecelatro è un giornalista dell’Unità, oggi in pensione. Nella sua carriera, non solo si è distinto per la puntualità e il rigore dei suoi articoli, ma ci ha fatto conoscere una penna che non si fermava solo al freddo resoconto della notizia perché poteva contare su una vena di narrazione che non era da […]

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Paolo Petroni
Un libro sui segreti della Capitale

Viaggio a Roma

Giuliano Capecelatro ha scritto un ritratto di Roma molto particolare: ha cercato nei luoghi della città le memorie dei grandi visitatori, da Stendhal ai Beatles

L’estate fa caldo per passeggiare per Roma, eppure è proprio quando la città è più deserta che acquista maggior fascino e spesso un’aria metafisica. In tal caso può risultare utile il consiglio di Stendhal ai turisti di fermarsi a riposare, tra una camminata  e l’altra, al fresco delle belle chiese. E Stendhal, autore di quelle […]

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