Giuliano Capecelatro
A proposito de “La pacchia”

La pacchia di Soumaila

Bianca Stancanelli racconta la vita di Soumaila Sacko «nato in Mali, ucciso in Italia»: nella vicenda drammatica di un uomo la parabola di un Paese alla deriva morale. Dove la "pacchia" è quella di chi sfrutta il nuovo schiavismo

Folgorante l’avvio: «Scrivo di un uomo che non esiste più, di un luogo che non esiste più, di un’ingiustizia che dura». In meno di due righe Bianca Stancanelli condensa icasticamente una storia atroce, crudele, assurda. Se non fosse che ha per teatro l’Italia del sovranismo; del criptofascismo e fascismo tout court che rialza la testa […]

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Nicola Fano
A proposito di "Una domenica d'aprile”

Un calcio ai ricordi

Giuliano Capecelatro racconta la storia di un uomo che improvvisamente si imbatte nella memoria di sé inseguendo il mito di una partita di calcio. Quella (del 1958) quando il Napoli batté la Juventus

Una remota domenica d’aprile, il Napoli batté la Juventus: l’epica popolare di quell’evento, anzi l’epica della memoria personale di quell’evento è destinata a cambiare la vita di Ugo, il protagonista di Una domenica d’aprile, appunto, nuovo romanzo del nostro Giuliano Capecelatro (Ianieri edizioni, 303 pagine, 16 Euro). Però, per entrare meglio in questo groviglio di […]

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Giuliano Capecelatro
Una (ambigua) moda collettiva

Tu sei populista!

In nome di un generico ugualitarismo, i rapporti tra estranei sono sempre più spesso dominati da un "tu" onnicomprensivo e livellante. Ma davvero il "tu" rivela che “siamo tutti uguali"? Non è un finestra aperta aperta sul populismo corrente?

Straniante. Sei lì, in attesa di chiedere un caffè. Unico rimedio per strapparsi al nirvana e tuffarsi nel rumore del mondo. “Che ti do?”: è come il pugno con cui Carlos Monzon mise definitivamente al tappeto Nino Benvenuti. Da dietro il bancone zincato ti guarda senza guardarti un/a ragazzo/a; quasi ancora adolescente, impegnato/a in un […]

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Giuliano Capecelatro
A proposito di “Da un altro mondo”

Storie dalla diversità

Evelina Santangelo, in un futuro che è praticamente presente, racconta l'Italia e l'Europa che uccide l'altro da sé inseguendo paure e ossessioni che affollano più la propaganda partitica che la realtà

Poi apparvero i visi. Quei visi. Infantili. Inquietanti. Gli occhi sgranati. Di allucinata fissità. Come sospesi tra incredulità e terrore. Si intrufolarono nelle classi. In mezzo a gruppi di bambini dall’esistenza in apparenza normale. Sconcertarono il mondo in superficie ordinato e ripetitivo degli adulti. Indussero a interrogarsi. A indagare. Si spinsero oltre. Sfilarono, inermi e […]

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Giuliano Capecelatro
Viaggio a Berna/2

La danza dei muoni

Il genio, il mito, l'azzardo scientifico, il gioco a dadi con dio: le tracce di Einstein a Berna sono numerosissime. Ma riguardano più la vita dell'uomo che le teorie del genio. Se non fosse per i muoni...

Vorticosa danza dei muoni. Proiettili invisibili, lanciati ad una velocità prossima a quella della luce. Un fulmineo lampo rosso ne segnala la traiettoria. Cascami dello spazio; protoni che nel loro girovagare interstellare si sono disintegrati in particelle infinitesime. Bersagliano ogni angolo della terra. A miliardi si dissolvono prima di raggiungerla. In Svizzera, dalle vette alpine […]

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Giuliano Capecelatro
Alle radici della neolingua digitale

Entelechia o anarchia?

I "correttori automatici" dettano legge: dovrebbero essere dei facilitatori della comunicazione, e invece diventano una trappola per la lingua, riducendo a termini banali ciò che invece dovrebbe essere complesso

A uscirne con le ossa rotte è soprattutto la filosofia. Ha un bell’essere catafratto, come lo definiscono quelli del mestiere, cioè armato fino ai denti e quindi, in teoria, pronto a rintuzzare qualsiasi aggressione. Nell’arengo digitale, il povero epicherema sparisce, viene annullato, negato senza mezzi termini, e trasformato in un più digeribile differenza. Eppure avrebbe […]

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Giuliano Capecelatro
Su “Nell’acquario dell’Angiporto Galleria”

L’acquario di Napoli

Finalmente viene pubblicato il romanzo di Francesca Spada sull'inquietudine esistenziale napoletana degli anni Cinquanta. Quella di Caccioppoli e dell'eresia ribelle e comunista

“città della mia infanzia spaventosamente perduta…. (…) nel castello maledetto del dover vivere….” (Fernando Pessoa, Lisbon revisited in Poesie di ‘Alvaro de Campos) Una breve stagione di incerte promesse si spense in un gesto, nella Napoli scalcinata e dolente del dopoguerra. La pistola puntata alla testa, il dito che non esita. Renato Caccioppoli, matematico di fama […]

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Giuliano Capecelatro
Perché il pallone non è quadrato

Un calcio al caso

Da tempo, il calcio rincorre un'utopia: correggere il caso con lo scientismo. Strategie, tattiche, supporti medici e tecnologici... Insomma un lungo, inutile inseguimento della perfezione, ossia la negazione del gioco. E del suo fascino

La teoria non lasciava spazio al dubbio. Rivera, Altafini, Maldini, Vernazza, Salvadore, Liedholm, Trapattoni; in porta Ghezzi, in odore di kamikaze per uscite al limite del suicidio. Un Milan da far tremare vene e polsi a qualsiasi avversario. Inseguiva lo scudetto, spalla a spalla con madama Juventus e la concittadina Inter. Il 30 aprile 1961 […]

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Giuliano Capecelatro
Una storia campestre di città

Un pollo è un pollo

Qualche cenno sul nostro protagonista. Ismaele, o Deodato, non è né bello né brutto; né alto né basso; né grasso né smilzo; né giovane né particolarmente anziano. Diciamo che è un perfetto interprete della medietà

Chiamatelo Ismaele. O Asmodeo. O Deodato. Insomma, fate un po’ voi, poco importa. Lui non voleva essere tirato in ballo; mi aveva scongiurato di non coinvolgerlo nelle mie peripezie letterarie. Ha in orrore la letteratura: una diabolica finzione la definisce- i miei maldestri tentativi li bolla come immondizia-, e chissà dove avrà pescato tanta sicumera […]

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Giuliano Capecelatro
Dopo le bombe in Siria

Due minuti alla fine

A Chicago, il doomsday clock, l'orologio dell'apocalisse che segnala quanto manca all'autodistruzione del mondo, ha ridotto i tempi di sopravvivenza. Siamo a due minuti dalla fine...

Tic tac, tic tac, tic tac… E vai, ragazzi, ci siamo, è fatta! Una manciata di secondi… due minuti appena… anzi, no, adesso anche qualcosa in meno. Urrà! In alto i calici. Chi è il transfuga che si astiene dal brindare alle magnifiche sorti e progressive, come diceva quel tale di Recanati, del genere umano? […]

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