Cronache infedeli
Vent'anni fa, le carte bollate decisero le elezioni americane tra Al Gore e Bush jr. Ma da allora sembra passato un secolo: Trump ha stravolto le regole del gioco è mezza America gli è andato dietro
Il quartier generale di Al Gore era a Nashville, Tennessee. In attesa del giorno fatale decine di giornalisti sciamavano lungo la Main street e si facevano un goccio di birra – a volte più di un goccio – nei piccoli caffè musicali del centro città. Da Arthur’s, sgranocchiando gigantesche onion rings e crab cakes bollenti, […]
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Cronache infedeli
Trump (e Biden) negli Usa, Putin in Russia, Erdogan in Turchia, per non parlare dei leader cinesi dai capelli tinti: il mondo odia gli anziani ma poi riserva loro i posti chiave del potere. Quando toccherà alle prossime generazioni?
Prima ancora che dalle inesorabili ragioni della storia, l’antica Unione Sovietica fu letteralmente “affossata” da una fulminea morìa di vegliardi al potere. La serie maledetta inizia nel lontano novembre dell’82, quando muore a 76 anni Leonid Il’ic Breznev, che già da tempo i cittadini sovietici chiamano amabilmente “la salma”. Il successore designato, Yurij Vladimirovic Andropov, […]
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A proposito di “Noi partigiani"
Gad Lerner e Laura Gnocchi restituiscono la parola ai protagonisti della Resistenza raccogliendo diari e testimonianze dei protagonisti. Nel viene fuori la storia vera di una stagione straordinariamente vitale. Rimasta poi impelagata nella retorica della politica
In principio furono i nomi di battaglia: Diavolo, Bruna, Bingo, Jim, Robin, Pablo, Fringuello, Eros, Battagliero, Mariuccio, Olga, Furio, Anuska. Uno per uno battezzati così, per esorcizzare la paura, per lanciare il cuore oltre l’ostacolo, per far tremare il nemico o, più semplicemente, per qualche lettura esotica, per un ricordo infantile. Sono i nostri partigiani: […]
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Diciannove anni dopo
Bisogna continuare a tornare con la memoria a quel giorno funesto nel quale il mondo cambiò. E ripercorrere uno per uno i volti e i nomi di quelle donne e quegli uomini che gli diedero senso con la vita
L’ho visto, quell’uomo che cade: una figura scura ritagliata sulla parete chiara della torre. O forse l’ho visto nei miei incubi, quel braccio disteso come la mossa di un tuffatore, un anno dopo l’altro per diciannove lunghi anni. Certo, nei miei incubi ho sentito il colpo sordo di un corpo invisibile che si schianta sul […]
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A proposito del “grande scrittore americano”
Qual è il peso di un grande romanziere nel definire o indirizzare la società? Ce ne rendiamo conto oggi, seguendo la campagna elettorale americana senza più Philip Roth lì pronto a raccontarla e a dare senso al vuoto
Guardi le immagini della convention democratica, osservi quella platea virtuale resa fantasmatica dalla tremebonda politica ai tempi della pandemia, ritrovi uno ad uno i personaggi che fecero la storia recente del partito e del Paese, riconosci a malapena i pallidi protagonisti di un modesto futuro, e ti accorgi di una sedia vuota proprio al centro […]
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Italia a cinquestelle
Il ministro Di Maio, abbronzatissimo, gioca con il razzismo e il New York Times gli ricorda che «negli Usa chi scherza sul blackface si dimette o viene licenziato». Ma in fondo anche Berlusconi scherzava con l'"abbronzatura"...
Succede che un ministro giovane e spensierato trascorra il suo meritato riposo estivo saltabeccando in pieno sole tra yacht, motoscafi e spiagge alla moda in allegra e accaldata compagnia. Succede poi che quando il giovane ministro torna al lavoro – per dire: un incontro con il suo potente omologo cinese a Roma – appaia strinato […]
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Cronache infedeli
Per capire che cosa sta succedendo negli Usa dopo l'assassinio di George Floyd, occorre rileggere "La macchia umana" di Philip Roth. Una premonizione su un Paese che non riesce a superare la macchia interiore del razzismo
«Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c’è altro mezzo per essere qui». Nell’ora più buia e più rabbiosa del grande Paese americano, lasciamo parlare Philip Roth nel suo libro più buio e più rabbioso: La macchia umana, (“The human stain”). Il romanzo – […]
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Una ballata del secolo breve
Anni Ottanta, nelle bancarelle dell'Argentina appena uscita dalla dittatura spunta un libro che raccoglie i reportage di un giornalista giovane e sconosciuto: Gabriel García Márquez. Con una predilezione tutta speciale per l'Italia...
Prologo. Ottobre 1983, l’Argentina emerge stremata e incredula dai terribili anni della dittatura. A Buenos Aires la primavera australe sboccia insieme a trepide speranze. La lunghissima Avenida Corrientes, la via dei teatri e delle librerie, torna a riempirsi di bancarelle che espongono cataste di volumi nuovi e usati. Tra le jacarandas in fiore, la folla […]
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Una ballata del secolo breve
Inizia con questo, una serie di reportage dal mondo: racconti di giornalismo, avventure, guerra e pace nei luoghi delle grandi crisi del Novecento. A cominciare da Kinshasa, nel pieno di una guerra civile africana
Ultimo, disperato tentativo: da Nairobi proviamo a raggiungere Kigali passando da Kinshasa. Dopo un placido volo l’aereo frena e stride sulla pista sconnessa, infine si arresta in mezzo al nulla. Camminare – sì camminare – fino al Terminal dentro una nuvola rovente, sotto un vento di fuoco che scuote le palme scheletriche all’orizzonte. Sull’asfalto che […]
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Cronache infedeli
Che cosa pensano "gli altri" dell'Italia? E perché nel mondo c'è così tanta diffidenza nei confronti della nostra capacità di affrontare e risolvere le crisi? Forse, il problema, è nella nostra storia recente. E nella continua rimozione dei nostri errori
«Le poste non funzionano. Non ha letto che l’Italia è in sfacelo?», scrive così, proprio così, Saul Bellow nel suo romanzo Il dono di Humboldt, pubblicato nel lontano 1975. Nulla di nuovo: anche negli ambienti intellettuali americani già allora il nostro Paese era dato per spacciato. E in qualche modo, al pari delle splendide rovine […]
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