Letture vagabonde
Lettura (ad alta voce) del racconto “La signora con il cagnolino” di Čechov, uno scrittore che ci fa toccare la vita, ma non ce la spiega, né la definisce
Come Franz Kafka, che sognava spesso di leggere da un podio, davanti a una platea, tutta L’educazione sentimentale di Flaubert, dalla prima all’ultima pagina, senza interruzioni, anche io ho un sogno ricorrente: quello di leggere in pubblico, per intero, la Signora col cagnolino, del mio amatissimo Čechov (perché ci sono scrittori che si ammirano e scrittori che […]
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A proposito de “Il giardino delle mosche”
Andrea Tarabbia ha raccontato la "confessione" di Andrej Čikatilo, il «mostro di Rostov»: un romanzo terribile e dolente al tempo stresso, che indaga sulla ragione delle colpe
Andrej Romanovič Čikatilo (nella foto) è stato uno dei più feroci serial killer che la storia ricordi. Dal 1978 e il 1990 (anno della sua cattura), il «mostro di Rostov» ha adescato, seviziato e mutilato 56 vittime – la maggior parte donne, bambini e adolescenti – spesso mangiandone anche gli organi interni. Solo dal 1985, […]
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A proposito di "Non dirlo"
Sandro Veronesi legge il Vangelo di Marco come un romanzo. E ne rivela (in chiave pop) i segreti meccanismi narrativi. Un'operazione appassionata quanto disinvolta
Che cosa può spingere uno scrittore come Sandro Veronesi ad accostarsi al Nuovo Testamento, e in particolare al Vangelo di Marco, il più criptico e ostico dei Vangeli, «pur non conoscendo – per sua ammissione – né il greco né l’aramaico, pur non essendo un biblista né un teologo, e nemmeno un credente»? Considerato che […]
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Un classico da rileggere
«Il sogno di un uomo ridicolo» (appena ristampato con un commento di Andrea Caterini) va al cuore della filosofia di Dostoevskij: il Paradiso come espiazione
Nel suo saggio Tolstoj o Dostoevskij, il critico George Steiner sostiene che lo studio degli appunti e degli abbozzi dell’Idiota sia «profondamente rivelatore», da molti punti di vista. In particolare, nei primi schizzi del personaggio del principe Myškin si può comprendere che in origine il protagonista del romanzo era immaginato come una figura byroniana, con […]
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La "montagna" dello scrittore valdostano
«Neve, cane, piede» di Claudio Morandini è il romanzo di uno strano eremita che si misura sul disagio e la fuga dalla realtà. Un libro a volte amaro a volte comico: da non perdere
Per comprendere il nomadismo della scrittura di Claudio Morandini, il suo muoversi tra generi differenti e la sua eccentricità rispetto alla produzione narrativa italiana contemporanea, bisognerebbe forse partire dal dato biografico dell’autore, dalla sua regione d’origine, quella Valle d’Aosta, che è, appunto, terra di confine, all’incrocio tra culture e lingue diverse, spazio geografico come luogo […]
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Un romanzo pubblicato dal Saggiatore
Filippo Tuena, perseguendo la sua ricerca sulla "biografia romanzata", ricostruisce il disagio di Robert Schumann e la sua consuetudine con le illusioni e la creatività (del Novecento)
Filippo Tuena è, nel panorama letterario italiano contemporaneo, uno scrittore atipico, che oltre a essere tra i migliori narratori degli ultimi dieci anni, prosegue e persegue una strada molto personale, lontano dalle mode e dai modi imperanti. La sua scrittura, se volessimo tentare una definizione non agevole, si propone – kafkianamente – come un «denudarsi davanti ai […]
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Un bel libro di Adelphi
L'arte può salvarci la vita, anche nelle situazioni più drammatiche. Come dimostra «Proust a Grjazovec» che riunisce le "lezioni" di Józef Czapski, recluso in un Gulag a 40 gradi sotto zero
Qualche anno fa uscì un agile e ironico libretto di Alain de Botton, intitolato Come Proust può cambiarvi la vita, dove l’opera del grande scrittore francese veniva disinvoltamente utilizzata come un pratico vademecum sull’arte della vita. Un titolo che sarebbe stato perfetto, nel suo significato à la lettre, anche per il Proust a Grjazovec di […]
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A proposito di “Lettere alla Assente”
Una raccolta (curata da Domenico Calcaterra) di interventi critici di Luigi Capuana in forma di lettere restituisce grande spessore analitico ed estetico al più desanctisiano degli scrittori
«Il pubblico non ha fiducia nei nostri “rivistai”; e se li chiama così non ha torto. Sono gente raccattaticcia, gente inacidita, alla quale manca il gran dono principale del critico: l’ammirazione». Così scriveva, poco più di cento anni fa, Luigi Capuana, nella prima delle sue tredici Lettere alla Assente, una curiosa raccolta di «note e […]
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A proposito di "Soli eravamo"
Da Proust a Garcia Lorca, dai Radiohead a Kafka, da Joyce a Caravaggio, da Bill Evans a Virginia Woolf: Fabrizio Coscia ricama con le storia e le parole per raccontare il male di vivere
Il libro di cui sto per parlarvi – Soli eravamo di Fabrizio Coscia (ad est dell’equatore) – non mi è soltanto, banalmente, piaciuto, è un libro che mi ha coinvolto intimamente, direi per una forma di identificazione con colui che racconta, proprio come succede con i personaggi di certi romanzi. Un’identificazione di esperienze, fedi politiche, […]
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Ancora sul libro di Adelphi
Il romanzo-inchiesta di Serena VItale sul grande poeta russo ruota intorno a una domanda cruciale: perché ci si è ucciso? Delusione politica, delusione poetica o delusione d'amore?
«A tutti. Non incolpate nessuno della mia morte e, per piacere, non fate pettegolezzi». Come farà Cesare Pavese vent’anni dopo («Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi»), il poeta russo Vladimir Majakovskij, prima di spararsi un colpo al cuore, la mattina del 14 aprile 1930, lasciò scritto un biglietto […]
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