Cartolina dagli Usa
Da un lato, le grida sguaiate della convention repubblicana, dall'altra, i sette colpi della polizia alle spalle di Jacob Blake: questa non è più l'America delle opportunità e delle libertà, delle contraddizioni e delle idee. Ma è di fronte a questo scempio che si sta andando alle elezioni
In questi ultimi tempi mi sono sorpresa più volte a guardare l’America, questo paese che amo, con profondo dolore, con occhi che non mi appartenevano, a ricevere quelle che non potrei che definire “pugnalate di enorme tristezza”. Sono fendenti che vanno a colpire con ferocia proprio il cuore di quell’immaginario collettivo che ha incarnato per […]
continua »
A proposito di “Unwanted”
La storica italoamericana Maddalena Marinari ha studiato le politiche restrittive negli Usa contro l'immigrazione di italiani e ebrei dal 1882 in avanti. E, tra l'altro, ha dimostrato come Trump su questo tema abbia fatto fare all'America un salto indietro di oltre un secolo
Il democratico Thomas Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti dal 1913 al 1921, osservò nel 1902, nel quinto volume della sua Storia del popolo americano, che all’epoca stava approdando oltreoceano «la classe più diseredata dell’Italia del Sud», italiani talmente privi di capacità e di spiccata intelligenza che «i cinesi erano da rimpiangere». Wilson enfatizzava il suo […]
continua »
Cartolina dall'America
«Un vaccino prima delle elezioni»: è l'illusione e la menzogna (cancellata da Twitter) di Trump che sta dando una valanga di soldi pubblici all'industria farmaceutica. Così il presidente Usa spera di mettere il Covid nelle urne. Con un annuncio a sorpresa che ribalti - a parole - la sua gestione disastrosa dell'emergenza sanitaria
Fake news: per l’ennesima volta, a sottolineare le menzogne del presidente è dovuto intervenire direttamente Twitter che ha cancellato un tweet di Trump che annunciava «il vaccino anti-Covid entro il 2020», classificato, appunto, come fake news. Mentre Facebook, con la stessa motivazione ha cancellato un post del presidente che affermava la raggiunta immunità dei bambini […]
continua »
Cartolina dall'America
Il Covid e Black Lives Matter hanno fatto crollare la popolarità di Trump. L'ultima trovata del presidente ora è inventare un nuovo nemico chiamando gli americani alla crociata contro i comunisti cinesi. Incanterà gli elettori anche stavolta?
Nonostante tutto, l’America non finisce mai di sorprendere. Nel bene e nel male è sempre fuori dalle righe. E se, come diceva il grande Enzo Iannacci “l’importante è esagerare” in quanto ciò spiazza ed esprime una dissonanza rispetto alla normalità, l’America lo fa alla grande. Gli eventi contraddittori ed “esagerati” di questi strani tempi vanno […]
continua »
Cartolina dagli Usa
Il presidente, sempre più inetto a governare la crisi sanitaria e quella legata alle proteste contro il razzismo, ha chiamato nuovamente alla crociata gli americani: «Il fascismo di sinistra vuole cancellarci!»
Questo 4 di luglio per gli Stati Uniti è stato diverso da molti altri. Perfino da quello che seguì l’11 settembre 2001, l’anno dell’attacco alle Torri Gemelle. Quello fu, è vero, di grande dolore, ma anche di grande unità ed empatia: la comunità nazionale si strinse intorno a un presidente che, seppure in generale non […]
continua »
Cartolina dall'America
John Bolton, falco tra i falchi, ha dichiarato guerra a Trump: incompetente, ignorante e soprattutto attento solo ai propri interessi commerciali. Il giudizio del presidente espresso dalla sua parte politica è impietosa. Ma servirà a abbatterne il mito popolare?
Chi vincerà nella guerra tra Bolton e Trump? Chi alla fine ne trarrà davvero giovamento? Al momento il colpo segnato da Bolton sembra favorire l’ex consigliere per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump. John Bolton, dopo avere ricoperto questo incarico dal 2018 fino al 2019 quando fu licenziato in tronco da Trump, ha infatti appena scritto […]
continua »
Cartolina dall'America
Dopo l'omicidio razzista di George Floyd, negli Usa cadono le prime teste. Ma sono teste di piombo, come quella del generale Robert E. Lee, schiavista e razzista che perse la guerra civile ma per molti resta un mito. Da abbattere, appunto
Negli stati dell’Alabama, della Virginia, della North e South Carolina, del Mississippi, del Tennessee, del Kentucky e perfino della Pennsylvania e dell’Indiana si succede ormai da giorni, dopo l’uccisione di George Floyd, una furia iconoclasta contro i monumenti e le statue dei generali dell’esercito confederato. In particolare contro quella del generale Robert E. Lee comandante […]
continua »
Cartolina dall'America
Lo sdegno per l'omicidio di George Floyd, ormai, dilaga nel mondo. Ma anche il cancro del razzismo travalica i confini. E non da oggi. Negli Usa, forse, è più evidente in questo momento a causa dell'assenza di leadership della Casa Bianca
Per qualunque americano l’immagine dell’uccisione di George Floyd non è un’eccezione. Purtroppo è divenuta qualcosa che si ripete ormai da troppo tempo e troppo di frequente. A parte il dolore dei tanti che sentono nella carne viva del proprio corpo bruciare la ferita di un dolore cosi grande come quello di vedere di continuo il proprio […]
continua »
Cronache infedeli
Per capire che cosa sta succedendo negli Usa dopo l'assassinio di George Floyd, occorre rileggere "La macchia umana" di Philip Roth. Una premonizione su un Paese che non riesce a superare la macchia interiore del razzismo
«Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c’è altro mezzo per essere qui». Nell’ora più buia e più rabbiosa del grande Paese americano, lasciamo parlare Philip Roth nel suo libro più buio e più rabbioso: La macchia umana, (“The human stain”). Il romanzo – […]
continua »
Finestra sul mondo
La sfida fra Trump e twitter è una piccola cosa, forse, rispetto alla rabbia che brucia l'America dopo l'omicidio di George Floyd. Eppure è un conflitto che può cambiare radicalmente il mondo dei social media
«È stata una delle più grandi storie d’amore della politica americana e adesso rischia di naufragare». Esordisce così David Smith, corrispondente da Washington del Guardian, nell’articolo che descrive il rapporto simbiotico di Donald Trump e Twitter, arrivati ad un passo dal divorzio, dopo che Twitter ha segnalato come imprecisi e fuorvianti alcuni tweet presidenziali. La […]
continua »