L’elzeviro secco
In epoca di guerra nulla è più urgente per l’essere umano della coscienza identitaria. Ma la scuola e l’università che dovrebbero sovrintendere alla formazione di questa capacità, in realtà abbandonano gli studenti. E così si stringe la spirale della crisi…
L’università italiana di oggi è un liceo. Il liceo è una scuola media. La scuola media è una scuola elementare. La scuola elementare è l’asilo. L’asilo è un centro di aggregazione fetale. Le ragioni del mutuo scorrimento sono di ordine economico: l’università sembra una friendzone per paganti senza possibilità di futuro e di lavoro. La […]
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Nell’officina del poeta: un'intervista
Per Šklovskij il linguaggio della poesia è rallentato e potente come un treno in frenata. Per l’autore di “Ora serrata retinae” è un continuo esperimento. E così la sua poetica è in perenne evoluzione. Vedi l’ultima raccolta “Il sangue amaro”…
Valerio Magrelli è un poeta raffinato. Costretto a sostenere oggi il peso enorme della tradizione lirica di appartenenza, plasma una lingua aderente alla téchne contemporanea senza creare fratture. È quasi un miracolo. Una diversificazione che si amalgama. Un’arteria che si dissangua e si riassesta da sola. Rompe con la tradizione, permanendo nel solco di essa. […]
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L'elzeviro secco
L'amore, la stanchezza, le amiche... Proviamo a entrare nella quotidianità "normale" di una ragazza parigina che la sera del 13 novembre è uscita di casa per andare al Bataclan
Sono stanca e non ho alcuna voglia. Senonché qualcosa mi dice di andare, e a qualcosa ripugna il suggerimento. Non ci presto molta attenzione, come al solito. A queste stupide battaglie psicologiche cerco di non dare il minimo peso: mi stanno rovinando la vita. Dalla finestra che manda i lampi della sera autunnale, inaspettatamente calda, […]
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L'elzeviro secco
Davvero è morto lo spirito della poesia? Davvero la sua "solennità" non può più nulla contro tutti quei libri che nascondono «vuoti di capienza»? Forse è arrivato il tempo di ricominciare
Lo confesso: non ho i soldi neanche per comprare una penna e scrivere «Non ho i soldi». Ma sono un critico di professione: la lettura è il mio pane. Pane di pietra. Ieri, ad esempio, mi è capitato di leggere alcune righe confortanti sul giornale, «trentaquattro licenziamenti al giorno». In cartellone al cinema Un marito […]
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MotoGP: riflessioni dopo Valencia
Come la sventura rende più nobili i Troiani degli Achei, avvicina più a Ettore che ad Achille, nello stesso modo la sconfitta di Valentino Rossi architettata dalla cricca spagnola rende la sua figura più poetica e la sua non vittoria più significativa dei nove titoli in carriera
La logica dello sconfitto è affascinante. La delusione, l’uomo in ginocchio, l’atleta che presta il passo alla sua umanità, piuttosto che al senso di onnipotenza da cavallerizzo – forma insopportabile di inverosimiglianza, ci chiama a una riflessione diversa sul destino comune. Questo è forse l’aspetto dello sport che, più di altri, lo rende un’emanazione diretta […]
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L'Elzeviro secco
Nel "Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa c'è ancora una verità italiana: tutto cambia perché nulla cambi. Ossia: se tutto cambia esteriormente, tutto rimane com’è; se tutto rimane com’è, tutto può cambiare interiormente
L’11 novembre del 1958 usciva per Feltrinelli Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Otto mesi dopo, quando vinse il Premio Strega, la tiratura aveva già raggiunto le duecentocinquantamila copie. Fu in precedenza rifiutato da Mondadori e da Einaudi nella medesima persona di Elio Vittorini, forse annebbiato da ideologie estetiche (il neorealismo) incompatibili con la […]
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L'elzeviro secco
Settecentocinquanta anni dopo, i versi di Dante stanno ancora lì a raccontare il mistero dell'amore. Per l'Italia (nave senza nocchiero), per il mistero dell'uomo e per Dio
«“E se tu forse credi ch’io t’inganni,/ fatti ver’ lei, e fatti far credenza/ con le tue mani al lembo d’i tuoi panni./ Pon giù omai, pon giù ogne temenza;/ volgiti in qua e vieni: entra sicuro!”./ E io pur fermo e contra coscïenza./ Quando mi vide star pur fermo e duro,/ turbato un poco […]
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L'elzeviro secco
In tempi di rincorsa affannata al successo, soprattutto economico (anche se drogato), qualcuno continua a parlare alle coscienze. Come Raffaelli editore con la collana "Scintille"
Dostoevskij è in libreria dall’Ottocento, si diceva. Or bene: un libro nasce dall’urgenza di stigmatizzare una sensazione, una presa d’atto. Il fine del libro è la bellezza, vista nei suoi contorni tersi, svincolata dalle situazioni o dalle ideologie. E Dostoevskij ci è perfettamente riuscito; bisogna armarsi soltanto della pazienza di leggerlo (cosa non da poco). […]
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Intervista (via email) al grande poeta polacco
«La poesia è stata un ingrediente costante della nostra civiltà per così tanto tempo che la sua scomparsa completa pare assai improbabile». Così ci rassicura il cantore che con i suoi versi trasmette la purezza della parola e una lezione di rara semplicità
Adam Zagajewski, oltre a essere senza dubbio il maggiore poeta vivente, è un poeta per elezione, come lo sono pochi nella contemporaneità. La strategia compositiva delle liriche, soprattutto nella seconda parte della sua opera, gioca sull’assenza di concettualizzazione, sull’abbattimento dell’ideologia, sulla dissoluzione della forma mentis per conquistare una più elevata leggerezza, capace di modulare l’indagine […]
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L’elzeviro secco
Dei 100 anni dalla prima pubblicazione della storia di Gregor Samsa non si è sciupato nemmeno un giorno. Perché Kafka è al riparo dalle mode, l’unico contrassegno del suo stile è il magma screziato della sua psiche
Nell’ottobre del 1915, esattamente un secolo fa, all’interno dell’edizione mensile della rivista espressionista Die Weißen Blätter, a cura di René Schickele, appare per la prima volta Die Verwandlung, La metamorfosi, il lungo racconto da cui è tratta probabilmente l’invenzione dell’insetticida. Franz Kafka, nel suo studio all’Istituto di assicurazioni contro gli infortuni dei lavoratori del regno […]
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