Storie di campioni (e di spettatori).
ISBN 9788899467241
Pagine 148, 16 Euro
Prima di essere quel grande supermarket di chiacchiere e immagini che sono diventati da qualche tempo, i Giochi Olimpici erano una faccenda di persone. E basta. Chi li ha reinventati, il barone De Coubertin, diceva che l’importante è partecipare, non vincere, e non aveva tutti i torti, all’inizio. Donne e uomini delle Olimpiadi hanno colpito l’immaginario in quanto persone comuni, prima che campioni. Così, almeno, quindici scrittori qui ricostruiscono le avventure di altrettanti protagonisti (noti, immortali, talvolta dimenticati) di un’avventura umana che solo casualmente passava per le maglie dello sport e della sua massima competizione della modernità.
Gianni Cerasuolo, Loretto Rafanelli, Valentina Fortichiari, Pasquale Di Palmo, Alberto Fraccacreta, Filippo La Porta, Corradino Mineo, Marco Vitale, Gabriella Mecucci, Giuseppe Grattacaso, Flavio Fusi, Paolo Vanacore, Giuliano Compagno, Arturo Belluardo e Valeria Viganò raccontano le avventure olimpiche di Carlo Airoldi, Dorando Pietri, Johnny Weissmuller, Annibale Frossi, Jesse Owens, Armin Hary, Mohamed Alì, Abebe Bikila, Abdon Pamich, Dick Fosbury, Marcello Fiasconaro, Mark Spitz, Pietro Mennea, il Settebello e Iosefa Idem.
Sono nomi che sicuramente tutti ricordano. Qui, però, dietro il clamore dei loro record, delle loro vittorie o delle loro sconfitte ci sono delle persone che incarnano – meglio di altri? – le epoche che li videro protagonisti, dalle Olimpiadi del 1896 ad Atene, quelle della rinascita, a quelle di Sydney che chiusero il millennio, e forse un’intera epoca dello sport a misura d’uomo. O di leggenda.