Flavia Gasperetti
La storia nelle parole (e nei volti) di chi c'era

Elogio della memoria

Ricordare non va di moda da almeno vent'anni, nel nostro Paese. Per questo suscita emozione e stupore il bel libro di Pier Vittorio Buffa, "Io ho visto", che recupera le testimonianze dirette di trenta sopravvissuti alle stragi dei fascisti e del nazisti

Ti sei salvato perché eri il primo.  Ti sei salvato perché eri l’ultimo. /Perché da solo. Perché la gente. /Perché a sinistra. Perché a destra* Sono alcuni dei versi con cui la poetessa polacca Wislawa Szymborska interpellava un’immaginata figura di scampato, evocato nella seconda persona singolare a contenere sulla pagina tutti gli scampati a ciò […]

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Alessandra Uguccioni
Visita guidata: la storia di un quadro

La signora in giallo

La Gioconda di Leonardo è l'opera paradigmatica della bellezza e della perfezione artistica. Eppure la sua storia è piena di misteri. Al punto che nemmeno si sa con certezza chi sia stata la "modella". Lo storico Roberto Zapperi, per esempio...

Quale mistero si cela dietro l’enigmatico sorriso dell’eterea donna che a mani conserte accoglie tutti i giorni interminabili file di turisti nella più frequentata sala del Museo del Louvre? Il quesito potrebbe apparire banale, dal momento che il dipinto della Gioconda di Leonardo è  forse il più noto quadro al mondo. I musicisti le  hanno […]

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Stefano Bianchi
Due mostre a Parigi

Haring politico

Oltre la superficie degli “ideogrammi pop” che hanno reso universali i graffiti del pittore americano, un grumo di battaglie sociali e civili combattute con rabbia e senso di giustizia. Fino a quella finale contro l'Aids...

A Parigi, fino al 18 agosto, Keith Haring combatterà contro il razzismo, il capitalismo, il consumismo, l’Aids (che lo uccise il 16 febbraio 1990, a 32 anni). Ciò che dovete fare è spingervi oltre la superficie degli “ideogrammi pop” che hanno reso universali i suoi graffiti e scavare sotto le sue icone da arte-in-gadget riprodotte […]

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Nicola Fano
Ricordo di una grande attrice

Il naso di Rossella

Da Romolo Valli alla peggiore conservazione: ritratto di una diva che ha fatto delle proprie contraddizioni un punto di forza. Tanto da poter essere ricordata come una delle attrici più moderne (e indimenticabili) del "vecchio" teatro.

Ero ragazzino quando vidi Rossella Falk e Romolo Valli nel Giuoco delle parti di Pirandello all’Eliseo (quello che segnò un’epoca del teatro, con la regìa di Giorgio De Lullo per la Compagnia dei Giovani). Capii poco perché avrò avuto al massimo quattordici anni, ma il ricordo indelebile che ne trassi mi impedì – negli anni […]

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Furio Terra Abrami
Dopo la nascita del governo Letta

Lavoro o travaglio?

I guardiani del museo dell'antagonismo (di sinistra?) si scagliano contro l'accordo forzato che ha prodotto questo nostro sghembo esecutivo. Ma nessuno ammette le colpe di chi ha reso impossibile ogni altra soluzione

Diventa stucchevole, a lungo andare, tornare sugli stessi temi. Ma poiché la situazione, i commenti, e le polemiche  continuano  a fermentare intorno agli avvenimenti di questi ultimi tre mesi, diventa giocoforza tornarci – si spera per l’ultima volta – sopra. Ho letto e ascoltato molte opinioni di coloro che si oppongono al governo testè varato. […]

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Marco Scotti
Dopo il taglio record ai tassi d'interesse

Draghi, mani di forbice

Non basta la buona volontà del presidente della Bce a far ripartire la crescita in Europa. Occorerebbe battere i pugni sul tavolo a Bruxelles per ottenere regole più eque sul debito. E consentire alla Banca europea di stampare moneta. Breve guida ai come e ai perché della crisi economica

Ora che Mario Draghi ha tagliato di un ulteriore 0,25% i tassi d’interesse, portandoli allo 0,5%, record storico, molti si interrogano: ma questi tassi che cosa sono? E perché il fatto che siano alti (o bassi) dovrebbe in qualche modo essere d’aiuto per la nostra economia? E lo spread, di cui non si parla più, […]

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Pierre Chiartano
Reportage dal Primo Maggio di Tunisi

Primavera di maggio

La festa del lavoro a Tunisi si è trasformata in una grande manifestazione contro il governo: "Enadah si e mangiata il Paese", gridavano giovani e donne velate con il pugno chiuso. Un grande spettacolo di democrazia, dove la protesta ha ancora un'anima

Primo maggio da ricordare per i tunisini. Hanno vinto i cittadini in piazza senza distinzione di bandiere, ideologia  o fede, perché hanno gridato, protestato, lanciato slogan e invettive contro il governo “Enadah si e mangiata il paese”, senza che la situazione trascendesse. La polizia, presente in massa e bene equipaggiata, ha gestito con calma ogni […]

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Anna Camaiti Hostert
Come ci vedono di là dall'Oceano?

Spettacolo Italia

Il 2013 è l'anno della cultura italiana negli Usa. Non solo quella riscritta dai salotti di New York, ma proprio quella prodotta da noi, più difficile da esportare. Ne parliamo con Anthony Tamburri del Calandra Italian American Institute

“Un viaggio lungo un anno per raccontare e promuovere l’Italia; per coinvolgere ed emozionare gli americani; per rafforzare i legami che uniscono l’Italia all’America e crearne di nuovi… La cultura e l’identità italiane saranno promosse, presentate e declinate in tutte le aree che caratterizzano, ieri come oggi, la tradizione italiana: arte, musica, teatro, patrimonio architettonico […]

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Nicola Fano
Vent'anni fa, l'assedio al Raphael

Le monetine di Craxi

È passato molto tempo da allora, ma che cosa è cambiato? La manifestazione del 1993 portò all'ascesa al potere del delfino di Craxi, Berlusconi. E oggi, le "monetine" lanciate sotto forma di voti a Grillo (così mal spese dall'idiozia politica del comico) hanno confermato il primato del Cavaliere

Sono passati vent’anni dalle monetine a Craxi: 30 aprile 1993 davanti all’Hotel Raphael. Una pioggia di soldi e rabbia piombò sull’uomo che con la sua sfrontatezza aveva incarnato una stagione piena solo di contraddizioni. “Lanciatori di rubli”, chiamò Craxi quei cittadini che con il loro gesto estremo lo condannarono all’esilio morale definitivo. Al di là […]

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Gabriella Mecucci
La sinistra dei franchi tiratori

La scarica dei 101

Non è questione di dalmata né di Walt Disney: quel numero è ricorrente - e sfortunato - nella storia della sinistra. Per esempio, a parti rovesciate, nel 1956, quando si trattò di condannare l'invasione dell'Ungheria, furono sempre 101 i "dissidenti"...

Da giorni e giorni balla davanti agli occhi un numero demoniaco: 101. Sono questi i grandi elettori di sinistra che hanno affossato Prodi. Li hanno chiamati in tutti i modi possibile. Si è andati da un aggettivo tutto sommato blando come franchi traditori al veemente e surriscaldato traditori. Presi dal vortice della polemica, nessuno ha […]

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