Rimedi letterari per ogni malanno
Per le autrici di “Curarsi con i libri”, divertente catalogo sulla letteratura trattata come medicina, “Petrolio” è quel che ci vuole per liberarsi della Furbizia. Mentre per reagire ai disagi della Disoccupazione basta leggere “L’uccello che girava le viti del mondo” di Murakami: si finirà col prenderla a ridere...
Questo che segnaliamo è un libro intelligente per lettori intelligenti. Facile obiezione: allora è per poca gente. Contro-obiezione: è meglio partire da un sano e realistico ottimismo dicendo che in Italia ci sono molte sacche di intelligenza e di cultura raffinate; il fatto è che l’attuale tornado socio-economico-politico tende a non accorgersene e a far […]
continua »
Un'indagine di Elena Marisol Brandolini
È un focus-group quello realizzato dall'autrice che in “Morire di non lavoro” indaga gli effetti della disoccupazione sulla salute mentale in Italia e in Spagna. Essere espulsi dal processo produttivo e quindi sociale induce al suicidio. Solo l'associazionismo solidale riesce a mitigare la solitudine dei disoccupati
Ve lo ricordate voi l’Ufficio di Collocamento? Io lo vidi solo un paio di volte quando a diciotto anni feci le pratiche per ottenere il libretto di lavoro. Ci passai di sfuggita ma negli anni ne ho conservato un distratto ricordo, mi ero fatta una certa idea. Per esempio, mi ero fatta l’idea che alle […]
continua »
Il nostro inviato a Roma
Lo avevamo già detto: non basta un Tir per fare un Gra. Così la vittoria del docu-film di Alberto Fasulo al Festival del Film capitolino ha il sapore di uno scimmiottamento degli esiti dellla Mostra lagunare vinta da Gianfranco Rosi
Dopo il nostro intervento ribadito ieri su queste pagine, a proposito dell’assegnazione del Marc’Aurelio d’Oro a Tir, il film dell’italiano Alberto Fasulo, torniamo brevemente a fare il punto su quello che secondo noi è il significato di questa strampalata premiazione. Se infatti da un lato gli altri premi sono del tutto condivisibili, sembra a noi […]
continua »
Il nostro inviato a Roma
Non basta mettere insieme storie-non storie con interminabili silenzi per realizzare un capolavoro: Alberto Fasulo col suo film non è riuscito nell'impresa . Anche “Another me” di Isabel Coixet appare un esercizio inutile...
Se poi penso che ci siamo fatti la Flaminia intasata alzandoci sul fare giorno e imprecando contro il traffico che rischiava di non farci arrivare in tempo alla proiezione di questo film, be’, capite che ci rode un po’, un po’ tanto. Perché gli interminabili 90 minuti di Tir diretto da Alberto Fasulo sono davvero […]
continua »
“Gli sdraiati”, cronache dell'adolescenza
Quella degli adolescenti di oggi è una mutazione genetica. Lo sostiene Michele Serra partendo dall'osservazione ravvicinata di suo figlio. E raccontando, da arguto cronista oltreché da genitore, di divani-cuccia dove si svolgono le più svariate attività, di code davanti a negozi trendy, di una vendemmia nelle Langhe...
Divertente? Sì, oltreché arguto, come del resto sono tutti gli scritti di Michele Serra. Amaro? Molto, anche se il finale è sobriamente consolatorio nel suo ammiccare all’allegoria d’una fiaba. Il baricentro di questo saggio, che ha divagazioni romanzesche di stampo comico, è il seguente: se osserviamo bene, meglio se da padri, il mondo degli adolescenti, […]
continua »
Una proposta controcorrente per il Jazz
Siamo sicuri che servano ancora a qualcosa? Di jazzistico hanno ormai davvero poco, sembrano piuttosto un'accozzaglia di generi messi insieme per riempire le sale e ottenere sovvenzioni pubbliche. Forse sarebbe l'ora di sostituirli con stagioni di concerti a cadenza regolare, come avviene per la musica accademica
Pochi giorni fa si è chiuso un festival del jazz, quello di Roma e fra poche settimane se ne aprirà un altro, quello invernale di Orvieto. Nel frattempo è in pieno svolgimento quello di Moncalieri, senza poi parlare di quelli estivi ancora vivi nella memoria. Troppi forse e forse molto simili fra loro, oltre al […]
continua »
“Artissima” a Torino
Vitalissima e piena di spunti di riflessione la XX edizione della fiera d'arte contemporanea della città sabauda. Notevole il pot-pourri estetico della sezione “off off” The Others: un modo efficace per rispondere alla crisi
E fu ancora Artissima. La “torinesissima” fiera d’arte che si è appena conclusa – giunta quest’anno alla sua XX edizione – ha ancora prodotto notevoli e, soprattutto, volenterosi risultati. A cominciare dai numeri: 190 gallerie da 40 Paesi di ogni parte del mondo dimostrano con i fatti un’internazionalità e una capacità che in questi tempi […]
continua »
Un'iniziativa da tutelare
L'editore Raffaelli raccoglie il testimone abbandonato dalla Mondadori e dà vita a un nuovo Almanacco poetico, una mappa delle voci contemporanee italiane e internazionali. Sfidando così, con coraggio, i venti di crisi che sembrano voler cancellare quell'indispensabile «luce fioca e lontana»
Perso un almanacco di poesia, lo storico mondadoriano Almanacco dello Specchio, ecco nascerne uno nuovo, l’Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea, edito da un editore appassionato e coraggioso come Raffaelli (260 pagine, 35 euro). Si passa quindi dal più grande editore italiano a un piccolo editore, ma il risultato addirittura cambia in meglio, perché […]
continua »
Riletture interessate
"La seconda mezzanotte" di Antonio Scurati è un libro sospeso tra fantascienza e fantapolitica: troppo semplice perché sia una premonizione e troppo serio perché sia una divagazione
Leggendo “La seconda mezzanotte” di Antonio Scurati, Bompiani 2011 diverse edizioni e prezzi, si ha chiara e netta l’impressione di rileggere un libro, un fumetto o la sceneggiatura di un film già visto. D’altronde lo ammette lo stesso autore che la sua opera è piena di citazioni e di rimandi. E’ un gioco già fatto […]
continua »
Il nostro inviato a Roma
"The Green Inferno” non è solo il titolo del film di Eli Roth, ma anche un gioco di parole: meglio tutelare le culture primitive o esserne divorati? Ecco un dilemma difficile da risolvere
Vedendo The Green Inferno di Eli Roth ci siamo inorgogliti una volta di più per il nostro cinema di genere che non smette di essere copiato e riciclato. Chiedere a Umberto Lenzi e Ruggero Deodato, e magari anche a Michele Massimo Tarantini le cui pellicole hanno di fatto costituito l’humus sul quale si è sviluppato […]
continua »