Filippo La Porta
Su “Cronache da Dinterbild”

Viaggio a Dinterbild

Nella narrativa di Peppe Millanta l'immaginazione rieduca la realtà delle cose e le parole tornano ad essere uno strumento per giocare e per capire il mondo. Ma vi si racconta un universo pur sempre in attrito con la realtà delle cose concrete

A Peppe Millanta, ex musicista di strada, avvocato per un giorno, direttore di festival e scuole di scrittura, sceneggiatore, e soprattutto scrittore, va anzitutto riconosciuto un merito. Ha creato, nel suo dittico narrativo, e cioè Vinpeel degli orizzonti e Cronache da Dinterbild (Neoedizioni) un luogo immaginario, un’isola che non c’è, e l’ha popolato di personaggi eccentrici, e al tempo stesso […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Dedizione a Afrodite

Con Saffo, «primo dei grandissimi lirici dopo Orfeo, il fondatore», la lirica inizia come «genere d’Amore, nel profondo». Da lei discendono tutti i poeti che celebreranno Eros: Noside, Erinna, Catullo, Properzio, Cavalcanti, Guinicelli…

Assoluta la poesia d’amore in Saffo, perché nel primo dei grandissimi lirici dopo Orfeo, il fondatore (rispetto a cui Saffo ha il merito di essere anche storica e mortale, non nata, ma divenuta mito), Eros è signore assoluto. Eros, nell’aura della dea Afrodite, è l’amore che tutto comprende: il cuore, lo spazio lirico del poeta […]

continua »
Mariana Branca
Un racconto musicale

Da

«Sono venuta accanto a te senza peso nei passi, accanto a te ho sentito le campane suonare, ti ho detto: il tuo sorriso è di terra bagnata. E poi: i sacerdoti della terra non suonavano campane alla dea Dia, le offrivano invece un toro, una scrofa e una pecora...»

Ad aprile del 2023 Daniela Pes, cantautrice e compositrice gallurese con una formazione jazz alle spalle, poco più che trentenne, pubblica il disco “Spira” (Tanca Records/ Trovarobato). Le sette tracce sono un peculiare misto di fluidità elettronica, drone music e avanguardie sperimentali, dove la voce diventa un estatico strumento tra gli strumenti, la lingua un […]

continua »
Arturo Belluardo
Viaggio in Namibia/1

Preistoria africana

Un viaggio nel cuore del continente africano, immobile e (apparentemente) immutabile, comincia con la scelta della guida giusta. Oltre a quelle in carne e ossa, può essere molto utile rileggere gli articoli di Alberto Moravia: «Un viaggio in Africa è un tuffo nella preistoria»

Come si affronta un viaggio in una terra incognita, una terra remota, selvaggia e differente, che suscita fascino e timore? Come si viaggia per l’Africa australe, segnata dal Tropico del Capricorno, segata da deserti e da confini tracciati con la squadretta delle elementari, banco di legno rugoso e pozzetto per il calamaio? Come si attraversa […]

continua »
Marco Vitale
“Alcools” di Apollinaire dal 1913 a oggi

Le diversità di una poesia “aperta”

Una nuova edizione della seconda raccolta del poeta «suscitatore di idee nei giorni della nascita del movimento cubista». Curata da Fabio Scotto (francesista e a sua volta poeta), è frutto di una «lunga fedeltà traduttiva» che arriva in questo lavoro a esiti «tra i più esatti e ispirati»

Che Wilhelm Apollinaris de Kastrowitsky (Roma 1880 – Parigi 1918) – nome ben presto volto in Guillaume Apollinaire – abbia rappresentato uno snodo decisivo della poesia moderna, non solo francese, è acquisizione critica che nessuno mette in dubbio. La singolare, cosmopolita, affascinante figura giunta a Parigi con il nuovo secolo è destinata a occuparne in […]

continua »
Roberta Passaghe
A proposito di "Sabbie"

Vite da spiaggia

Il nuovo romanzo di Gianni Caria esplora, in parallelo, le vite di un venditore ambulante e di una donna che fa massaggi in spiaggia. Un modo per raccontare (anche) i luoghi comuni che riempiono la nostra quotidianità

Percorrono ogni giorno la stessa spiaggia cercando di trovare clienti e sbarcare così il lunario, coi massaggi lei, vendendo teli da mare e merce da poco lui, ma non si conoscono. Lu e Pape condividono però anche dell’altro, oltre alla spiaggia, un ulteriore elemento fulcro della narrazione che li vede al suo centro: un passato […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my life

Innocenza di Elena

Nella tragedia che prende il nome dalla bellissima regina di Sparta, Euripide immagina una storia assai diversa da quella narrata nei poemi omerici. E, sorprendentemente, arriva a immaginare per la moglie di Menelao un lieto fine…

È il lamento di Elena nella tragedia di Euripide, dove conosciamo una storia diversa della splendida donna causa della guerra di Troia nei poemi omerici. Qui in Euripide, nella tragedia che da lei prende il nome, la bellissima creatura non sarebbe fuggita a Troia con Paride, di cui nemmeno si sarebbe innamorata, ma sarebbe stata […]

continua »
Giuliano Capecelatro
A proposito di "Napoli stanca"

Quantistica napoletana

Una raccolta di scritti di diciassette scrittori (per la cura di Mirella Armiero) affronta l'indeterminatezza della metropoli partenopea. Sempre più nell'occhio del ciclone tra moda e leggende

Quanta Neapolis! Premessa. Spiace per le salmodianti “parenti” di Faccia ‘ngialluta. Ma se l’ufficialità si ostina a celebrarlo, con la doppia replica della cruenta ostensione, alla prova dei fatti san Gennaro non si può più considerare il santo patrono della città. È fuori contesto storico, detronizzato, al più un simpatico cimelio folcloristico. Il riferimento mitologico […]

continua »
Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Il puzzle “Saison”

“Una stagione all’inferno” di Arthur Rimbaud: storia speculare di un libro di cui si credeva quasi del tutto distrutta la tiratura (500 copie) voluta dall’autore, e di un manoscritto considerato disperso e fortunosamente ritrovato da un bibliofilo che lo ha tenuto nascosto per anni

Une Saison en enfer risulta essere l’unica opera curata da Arthur Rimbaud. La scelta della tipografia ricadde sull’Alliance Typographique (M.-J. Poot et Compagnie), con sede a Bruxelles, al numero 37 di Rue aux Choux, in virtù del fatto che si trattava di un’associazione operaia con cui il poeta era stato in contatto quando frequentava i circoli […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
Su “Quarantanove poesie e altri disturbi”

Natura della poesia

I versi di Cristina Alziati si muovono alla ricerca di un punto di equilibrio tra gli eventi che avvertiamo come Storia, le azioni degli esseri umani e le loro conseguenze, e quello che esiste a prescindere da noi e che spesso chiamiamo Natura

Guardare alle vicende della storia, sia essa collettiva o personale ‒ se poi una storia assolutamente individuale può davvero da sola manifestarsi e avere un qualche senso ‒ può significare dover scoprire la presenza di un dolore universale, un male che affligge senza ragione esseri umani, animali e cose, anche se a volte sono proprio […]

continua »