Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Svolta a destra

Si è definito “unto del Signore” lo sconosciuto professore di economia David Brat che ha battuto a sorpresa Eric Cantor nelle primarie repubblicane per la House of Representative. Così mentre l'ala conservatrice del Partito repubblicano risorge, i democratici tremano...

Il leader repubblicano della House of Representative degli Stati Uniti Eric Cantor, che tutti davano come prossimo portavoce di quella Camera, è stato pesantemente sconfitto da David Brat, uno sconosciuto professore di economia della Virginia. Lasciando tutti esterrefatti. Sì, perché oltre al fatto che è stata una vittoria inaspettata nelle primarie repubblicane, ha certamente segnato […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
«Mancanze» pubblicato da Einaudi

La preghiera laica

La nuova raccolta poetica di Alessandro Fo evoca la realtà come un voto di emozioni del quale ogni giorno continuiamo ad avere desiderio

La poesia di Alessandro Fo si muove con rapida e stupefatta delicatezza tra le vicende del mondo, che tenta sempre inizialmente di risolvere nella linearità del racconto. Ma, come avviene nella lirica di Sereni, non appena il filo narrativo sembra cominciare a dipanarsi, e ad assolvere alla sua funzione ordinatrice, subito qualcosa (un pensiero laterale, […]

continua »
Lidia Lombardi
Ieri a casa Bellonci la cinquina dello Strega

Prove di lifting

Nonostante i ritocchi al regolamento e i paletti introdotti per evitare la razzia delle schede da parte della Case editrici, sono ancora una volta i grandi gruppi editoriali ad affermarsi: Feltrinelli con Catozzella, Bompiani con Scurati, Einaudi con Piccolo, Ponte alle Grazie con Pecoraro e Mondadori con Cilento

Al Premio Strega l’operazione lifting è riuscita a metà. Meglio, il ringiovanimento – che coincide con lo smarcamento del più importante alloro letterario italiano dallo strapotere dei grandi gruppi editoriali – procede con una lentezza tale che quando l’effetto Shangri-la sarà attuato, la contesa inventata giusto settant’anni fa – 1944, nel salotto di intellettuali in […]

continua »
Alessandro Boschi
L'Italia di Berlinguer/4

Berlinguer e Peppone

Un tempo il carisma dei leader come Berlinguer e Pertini chiariva le idee, le posizioni e... le convenienze. Adesso i modelli si mischiano in un grigio indistinto

La ricorrenza della scomparsa di Enrico Berlinguer ci riporta alla mente il periodo in cui noi, cresciuti in un comune tra l’Umbria e la Toscana, assistevamo annoiati (ma non addolorati) alle elezioni bulgare che regolarmente decretavano la vittoria dell’alleanza tra Pci e Psi. Oddio, siamo sicuri che il Pci ce l’avrebbe fatta anche senza il […]

continua »
Paolo Bonari
Una ricorrenza trasversale

Il Calvino dimenticato

Ritorno alle origini, ai racconti de "L'entrata in guerra" pubblicati sessant'anni fa, per cogliere il peso della formazione umana e letteraria del grande autore ligure

Trentenne, Italo Calvino si mise a ripensare a quando aveva sedici anni, quasi diciassette, a ricordare la fine della primavera del 1940 e quell’estate, la fine di quell’estate, ed Elio Vittorini, che dirigeva la collana einaudiana dei “Gettoni”, vide giusto, accettando di pubblicare, nel 1954, il libriccino che raccoglieva il trittico di quei suoi racconti […]

continua »
Erminia Pellecchia
Una mostra al museo Duca di Martina

Sogni di ceramica

Napoli scopre la vocazione scultore di un grande artista e scenografo: Lino Fiorito. Con lui la semplice "decorazione" si trasforma in un modo per rigenerare lo spazio

Tra l’Irno e il Fuorni che nascono dal Monte Stella e dalle Colline salernitane per poi sfociare a Salerno, c’è una valle operosa fin dai tempi degli etruschi, quelli di frontiera, che qui avevano insediato, sfruttando quel “pavimento di creta”, le loro officine ceramiche. Per secoli gli abitanti-artigiani l’hanno battezzata Valle delle Rane, perché le […]

continua »
Filippo La Porta
L'Italia di Berlinguer/1

La polvere di B.

Non è più tempo di santini: il leader del Pci ha segnato il proprio tempo per i suoi passi in avanti sempre troppo lenti e per quel senso diffuso di polveroso, di inadeguato ai tempi, di angusto...

Non ho mai amato Berlinguer, la mia generazione non l’ha mai amato (o almeno: quella più attiva negli anni ’70, caoticamente disseminata nei gruppi della allora nuova sinistra). Bisognerà pur dirlo alle nuove generazioni.È vero, ai suoi funerali ci fu una partecipazione popolare straordinaria. In lui percepivano una nobiltà, una moralità della politica che stava per tramontare. Quei […]

continua »
Andrea Carraro
L'Italia di Berlinguer/2

L’isola comunista

Gli anni Settanta sono stati così pieni di contraddizioni e di illusioni che la stessa realtà sfuggiva alla nostra comprensione. Come la "rivoluzione" tentata dal leader del Pci

Non sono un politologo, eviterò quindi di osservare la figura di Berlinguer da questo punto di vista. Cercherò invece di raccontare a voi e a me stesso che cosa ha significato, soprattutto a livello simbolico, Berlinguer nella mia vita. La prima volta che sentii pronunciare la parola Berlinguer potevo avere 11 o 12 anni, ed […]

continua »
Lidia Lombardi
L'Italia di Berlinguer/3

Il sogno è finito

Dov'erano, negli anni Ottanta quando la corruzione iniziava a dilagare, tutti quelli che oggi santificano il vecchio leader del Pci? Proprio queste celebrazioni kolossal ci dicono che il Paese contraddittorio ma onesto di Berlinguer non c'è più

Per me, Enrico Berlinguer – superstar ora che sono passati trent’anni dalla morte – è un sentimento. Rimanda a un mondo che pure era zeppo di violenze, di segreti di Stato, di marciume, di dittature. Ma un mondo nel quale la speranza era comunque ospitata. O almeno l’idea che un progresso, sociale, culturale, etico fosse […]

continua »
Danilo Maestosi
In giro per mostre, a Roma

Quadri da abitare

Clerici alla Gnam, Franco Ferrari e Mario Moretti da Carla Mazzoni, Lina Passalacqua allo Studio S: piccolo manuale per entrare nelle opere d'arte. Non solo per guardarle

Non limitatevi a guardare un dipinto. Anche quello che avete comprato o ereditato e poi esibite in salotto come un ospite di riguardo. Lo sguardo, col tempo, smette di guardare. Un buon quadro chiede di più. Vuole essere abitato, attraversato, usato, interrogato come una casa sconosciuta che per magia diventa vostra: dov’è la cucina, la […]

continua »