Angela Di Maso
Ritratto d'artista

L’attesa e la necessità

Tino Caspanello: «I miei testi nascono dall’attesa, dal desiderio di dire qualcosa che in quel momento diventa una necessità, una urgenza, nascono a volte da un gesto, da una parola che ne nasconde tante altre»

Nome e cognome: Tino Caspanello. Professione: Drammaturgo, regista. Età: 56. Quando nasce la tua passione per la drammaturgia e quando hai deciso di farne un mestiere? Non ricordo un periodo preciso, ma, se dovessi pensare a un tempo in cui l’interesse cominciava a diventare più forte, allora potrei affermare intorno ai vent’anni, quando, studente di Scenografia […]

continua »
Daniela Matronola
A proposito di “Una volta l'estate”

Voci senza rete

Il nuovo romanzo a quattro mani di Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi è un quadro caleidoscopico di una relazione raccontata con lo stile dei cori delle tragedie greche

Una volta l’estate (Meridiano Zero, 159 pagine, 13 Euro) è un titolo bellissimo per un romanzo sorprendente. Gli autori, Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi, sono riusciti a comporre un quadro caleidoscopico di una relazione trovando due frecce ai rispettivi archi che poi sono un solo arco, comune: 1) potenza della voce; 2) bellezza della lingua […]

continua »
Enrico Schirò
Tra linguistica e politica (non solo Usa)

Il sentimento trump

Trump, dall'inglese: carta vincente, inventare una scusa, peto. Una parola che esprime un'epoca: la fuffa del linguaggio, il peto della comunicazione. Insomma, più post-verità che populismo

Un sentimento si aggira per la contemporaneità e non aspetta altro che essere nominato e descritto. È il sentimento trump. Un certo modo di sentire gli eventi che accadono e i fenomeni che ci circondano; una certa atmosfera estetica che circola e si diffonde più o meno ovunque tra l’Europa e gli Stati Uniti. Possiamo parlare […]

continua »
Leo Carlesimo
Una storia ambientata in Burkina Faso

Diario di siccità

«L’unico che non partecipò alla baldoria del giorno di paga fu Mol. Restò a Bagré, a occuparsi del fiume. E quando riprendemmo, il lunedì mattina, aveva deciso dove chiuderlo»

Febbraio. Da quattro mesi ormai non piove, la brousse è una monotona distesa d’erbe secche. Il livello s’è molto abbassato nelle ultime settimane, il Nakambé è ridotto uno striminzito rigagnolo che serpeggia sperduto tra banchi di sabbia e rocce, smarrito nell’alveo del grande fiume che non c’è più. Per tutta l’estate, e fin nei primi […]

continua »
Nicola Fano
Visto all'Astra di Torino

Da Büchner a Jarry

Cesare Lievi ripropone "Leonce e Lena” di Georg Büchner e ne fa una sorta di parodia di Amleto, rendendo omaggio alle avanguardie storiche (non solo teatrali), da Jarry a Malevic

Georg Büchner, lo scrittore tedesco morto a ventiquattro anni nel 1837, gode un improvviso ritorno di fama, qui da noi: lo scorso anno Mario Martone ha messo in scena il suo mastodontico, malfermo e irrisolto Morte di Danton allo Stabile di Torino, ora Cesare Lievi ripropone la favola di Leonce e Lena sempre a Torino, […]

continua »
Ilaria Palomba
A proposito di "Padania"

L’arte del fallimento

Nel suo nuovo romanzo, Massimiliano Santarossa racconta la storia di una famiglia in frantumi, di una coppia in frantumi, di un uomo in frantumi e di un'Italia in frantumi

Massimiliano Santarossa con Padania (Edizioni Biblioteca dell’immagine, 2016, pp. 351, euro 14) ci consegna un lavoro stratosferico che consta di quattro parti più un prologo e un epilogo. La storia di una famiglia in frantumi, di una coppia in frantumi, di un uomo in frantumi e di un’Italia in frantumi. Tra gli spunti letterari e […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina da Chicago

La marea rosa

L'èra Trump è cominciata con una marcia globale delle donne (e non solo). Perché da Washington all'Europa è chiaro che la posta in gioco è radicale: la tutela dei diritti basilari

Una distesa di berretti rosa ha invaso le piazze delle più grandi metropoli di tutti gli Stati Uniti a partire da Washington, New York, Chicago, Boston, Los Angeles, Denver, Seattle e di molte città del mondo: Parigi, Londra, Roma, Sidney, Città del Capo e altre ancora. Negli States, le marce di ogni singola città hanno […]

continua »
Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Domenico Brancale

Dentro la parola

Scrittura come forma di cura, tentativo di alleviare il dolore che la vita c’infligge a partire delle nostre azioni. Ma a costo, per l'autore lucano, di un corpo a corpo con il logos che dà luogo alla musicalità di una “voce ustionata”…

«Non sono mai al sicuro dentro la parola». Questo verso isolato, messo in esergo alla raccolta L’ossario del sole, pubblicata nel 2007, si configura come paradigmatico della stessa dimensione poetica di Domenico Brancale. Una sorta di incessante corpo a corpo si instaura con il logos, con la parola, creando un senso di sospensione, di precarietà, […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Etica e rovello

Pubblica poco Sabrina Crivelli, poche poesie limpide e ferree, d’ispirazione dantesca e tensione eliotiana. Questo suo libro, “La caduta”, un’opera impeccabile, si staglia e molto può indicare ai poeti della sua generazione

La caduta, di Sabrina Crivelli (Armando Siciliano Editore), è un libro non destinato a svanire. Un poema breve, più che poemetto, un’opera impeccabile, ardentemente fredda in cui l’autore gioca l’alta carta poematica. Visione complessa e composita del mondo, come nei modelli imperniata sulla lotta primigenia e poi storica tra Bene e Male. Ispirazione dantesca, tensione […]

continua »
Sabino Caronia
“Io non mi chiamo Miriam”

Il segreto di Malika

La letteratura dell’Olocausto si arricchisce dell’avvincente romanzo di Majgull Axelsson. Dove tra presente e memorie si racconta la vicenda di una ragazzina rom che pensando di salvarsi si spaccia per ebrea, andando così incontro a un tragico destino

Io non mi chiamo Miriam (Iperborea, 2016) di Majgull Axelsson è innanzi tutto un romanzo, un romanzo avvincente che ti prende dalla prima all’ultima pagina. Al di là del discorso che viene spontaneo – come sottolinea nella postfazione Bjorn Larsson, che comunque evidenzia anche la “narratività” che distingue questo da molti scritti-documento sull’olocausto – a […]

continua »