Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Alessandro Ceni

Il canto perpetuo

Un modo di procedere teso, per piccoli scarti, per approssimazioni, un versificare che sfugge e si nega «a un riscontro tangibile di lingua». Perché la poetica di Ceni, come le cose del mondo, è in perenne continuità e trasformazione

Una delle grandi scommesse della poesia novecentesca è stata quella di mettere in luce l’insufficienza della parola. Si pensi al caso di Paul Celan, la cui lirica si muove sul sottile discrimine che separa espressione e afasia. Su questa falsariga si può configurare la dimensione poetica di Alessandro Ceni, complessa, articolata, variegata, sempre alla ricerca […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Mitico Dylan Thomas

Tornano, nella traduzione di Roberto Sanesi, i versi del bardo gallese che con il suo “Poems”, uscito nel 1952, avrebbe cambiato la sensibilità poetica del ‘900. Un libro e un anno importante anche per la poesia del secolo a venire

«La forza che dalla verde miccia spinge il fiore/ spinge la mia verde età; quella che spacca le radici agli alberi/ è la mia distruttrice./ E io sono muto per dire alla rosa contorta/ come la mia giovinezza è piegata da identica febbre invernale». La forza poetica ondosa e ventosa, ansimante e palpitante con cui […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
Autobiografia della sinistra fallita

Storia di un suicidio

Quand'è che la sinistra scambiato la furbizia con l'intelligenza, la presunzione con la determinazione, l'insolenza con la forza di carattere? Analisi di un fallimento, da Botteghe Oscure a Trump

Ci deve essere stato un momento preciso a partire dal quale abbiamo cominciato a parlare non perché preoccupati di dire qualcosa, per la necessità di spiegare le nostre ragioni semmai spinti dalla voglia di cambiare il mondo, ma soltanto per stupire, lasciare gli altri a bocca aperta, permettere che il fascino di cui crediamo di […]

continua »
Danilo Maestosi
Alla Galleria Nazionale di Roma

Strazza, maestro imperfetto

Finalmente un grande museo rende omaggio al più appartato maestro dell'arte italiana del Novecento: Guido Strazza. Dal secondo futurismo allo spazialismo: una vita trascorsa alla ricerca del segno e dell'emozione

Davvero pochi gli artisti cui è possibile e giusto assegnare l’abusato titolo di maestri. Perché l’arte non è più lavoro di bottega. A volte factory, fabbrica dove la creatività si serializza, un prodotto pop da catena di montaggio come succedeva ieri nello studio di Andy Warhol, e oggi in quello di Jeff Koons, ma non più […]

continua »
Lidia Lombardi
Itinerari per un giorno di festa

Carnevale al Castello

Uno scenario da Disney prediletto dal jet set per celebrare feste e matrimoni. L’avita dimora degli Odescalchi sul lago di Bracciano - che ispirò addirittura John Webster - apre le porte ai bambini. E anche alla Famiglia Addams…

Se non si è in odore di stella nel cemento della Walk of Fame, il viale dei divi di Hollywood, non si entra nei saloni più fashion del Castello di Bracciano. Al massimo si può sperare di imbucarsi in un matrimonio del generone romano per avere un’idea, di notte, di certe stanze illuminate come una […]

continua »
Angela Di Maso
Ritratto d'artista

L’attore è nudo

Francesca Cutolo: «Interrogo la parola, la indago, ma recitare significa due cose: denudarsi, avere il coraggio di lasciarsi guardare e andare incontro al vivere qui ed ora. Ma davvero»

Nome e cognome: Francesca Cutolo. Professione: Attrice. Età: 46. Da bambina sognavi di fare l’attrice? Sognare proprio…no. Mi dicevano che avrei ‘dovuto’ fare l’attrice poiché ero una bambina vivace, sensibile, oscillante tra la disperazione e il riso sfrenato, una pagliaccia insomma. Credo comunque sia stata decisiva mia madre, Valeria Saporito, attrice/performer prima e fotografa poi, […]

continua »
Nicola Fano
A proposito della politica culturale italiana

Cultura a costo zero

Roma Capitale pubblica un avviso per acquisire (gratis) progetti e idee per il Teatro di Villa Torlonia. Ponendo vincoli burocratici e assicurativi. E sbagliando anche le date. È questo il rispetto che le amministrazioni hanno per la cultura e la creatività?

Qui non si fa politica, anche se distruggere con metodo la cultura potrebbe essere anche una questione politica. Comunque, se volete sapere come una prestigiosa amministrazione pubblica (quella di Roma Capitale, nel caso) leggete queste righe. Vi racconteremo un piccolo obbrobrio, non dissimile da tanti altri capitati qui o altrove, dello stesso segno. Ebbene, l’amministrazione […]

continua »
Ilaria Palomba
A proposito di “Tomàs”

Tomàs, l’assente

Andrea Appetito racconta sette storie che si intersecano in un personaggio/fantasma: Tomàs, simulacro della fusione costante tra personale e sociale, tra rivalsa individuale e ingiustizia politica

Tomàs di Andrea Appetito (Effigie, 2017, pp. 170, euro 15) è un romanzo distopico ma molto insolito, in quanto centrato su sette personaggi che parlano in prima persona come confessandosi. La trama viene fuori man mano che si procede nelle confessioni. Tutti hanno in comune Tomàs, che è l’eterno assente e può essere solo amato […]

continua »
Tina Pane
Tra passato e presente: un racconto inedito

La confessione

«Ah, buonasera, buonasera. Siete venute a sentire la messa?». «Veramente no, padre – risponde più lesta Antonietta – mi sono fatta accompagnare qui da voi perché ho bisogno di confessarmi»

Anche d’estate, certe mattine presto, capita che piazza Generale Avitabile sia immersa nella nebbia. Una nebbia talmente fitta che Antonietta, appostata dietro la finestra al piano ammezzato di casa di sua figlia, a stento riesce a intravedere la talare di Don Scala che ondeggia quieta assecondando l’incedere prudente del prete. Antonietta potrebbe regolare l’orologio su […]

continua »
Nicola Bottiglieri
In memoria dello scrittore scomparso

Breviario Matvejevic

L'idea di Europa di Predrag Matvejevic sembrava rappresentare il futuro, il riscatto della cultura dell'uomo su macchine e tecnologie. E invece, la sua morte simboleggia la fine di un sogno

Ho appreso con stupore e con un sottile senso di colpa, la morte di Predrag Matvejevic. Lo stupore deriva dal fatto che da qualche tempo non era più presente sulla stampa, il senso di colpa invece nasce da altri fattori. Il primo è di carattere personale, l’avevo conosciuto un tempo e poi non l’avevo più […]

continua »