Ida Meneghello
Diario di una spettatrice

Equivoco in classe

"La sala professori" del tedesco Ilker Çatak è un film sull'impossibilità di immaginare (e soprattutto di realizzare) una scuola perfetta

Se fosse una serie televisiva, La sala professori sarebbe perfetta: il ritmo incalzante del thriller, una sola location (una scuola media tedesca), all’inizio un incidente apparentemente trascurabile che poi, come una valanga, travolge tutto, personaggi credibili, una protagonista bravissima, l’uso discreto della camera a mano, un commento musicale non invadente, insomma in questa storia ci sono […]

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Giuliano Capecelatro
A Roma, a Palazzo Braschi

Ritorno a Matteotti

Si apre una mostra dedicata a Giacomo Matteotti nel centenario della sua uccisione da parte del fascismo. Un evento che oggi suona come un inciampo della Ragione storica

Sarà, ancora una volta, la leggendaria Astuzia della Ragione magnificata da Hegel, che orchestra gli eventi incurante delle nostre patetiche volontà? O non, piuttosto, un’alzata di ingegno della meno titolata e pubblicizzata Dabbenaggine della stessa? Colpisce, in effetti, che il centenario del truce omicidio di Giacomo Matteotti arrivi proprio in un’epoca di destre all’arrembaggio un […]

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Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Sotto il segno dei Meidosems

Arte e scrittura nel libro più ricercato di Henri Michaux. Protagonisti esseri immaginari dalle sembianze cangianti che rappresentano una «paradigmatica messinscena dell’ambigua predisposizione dell’uomo a sopraffare l’uomo»

Meidosems si può considerare uno dei libri più ricercati di Henri Michaux, in virtù del fatto che riesce a coniugare splendidamente arte e scrittura. Uscì per le Éditions du Point du Jour dell’amico René Bertelé che nel 1946 aveva pubblicato sia la raccolta Apparitions, arricchita da alcune illustrazioni dell’autore, sia Peintures et dessins (nello stesso […]

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Roberta Passaghe
A proposito di “La tesina di S.V.”

Lo studente solitario

Il nuovo romanzo di Alberto Capitta prende a pretesto una tesina di fine anno per raccontare il disagio di un studente, la sua ansia costante che diventa una "notte lugubre"

L’espediente del manoscritto ritrovato, di manzoniana memoria, rivive in La tesina di S.V. di Alberto Capitta (Il Maestrale, 304 pagine, 20 euro) sotto nuova forma: un elaborato di fine anno, consegnato dallo studente S.V. all’ormai logorato professore di Lettere, dà il la a una narrazione dal grande potere immaginifico. Il protagonista spende buona parte dei […]

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Rocco Pezzimenti
“La manna dal cielo” di Sabino Caronia

Verso il mistero

Un libro carico di memorie, alla ricerca del senso dell’esistenza, di risposte a domande che corrodono e confortano. In un luogo simbolo - Gerusalemme -, «luogo del dialogo, in primis con Dio» che «è diventato il luogo dello scontro». E sullo sfondo, a illuminare il sentiero, la grande letteratura e le Scritture

«Dunque sono a Gerusalemme». Quel dunque è semplicemente una costatazione. Non è un “finalmente”, un “purtroppo”. Sembra quasi un arrendersi all’evidenza dopo un approdo ricercato. Pagine dopo si leggerà: «Che senso ha questo venire a Gerusalemme da una figlia che non vede l’ora, appena arrivo, di trasferirsi a Tel Aviv?». Eppure è per questa figlia […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

L’Amore e l’Infinito

George Gordon Byron guarda verso il mondo invisibile e si rivela poeta metafisico. Il mondo ultraterreno - ci dice – è segnato dalla nostra memoria, perché con l’essere amato si resta per sempre uniti, «oltre la morte, anima nell’anima»

Poeta totale, Byron: eroicomico, come sanno i lettori di questa rubrica, e sottilissimo umorista, poeta tragicodrammatico, nel Manfred, giocoso nel poema e volante come un sogno veneziano. E quando, come in questi versi, guarda verso quel mondo invisibile oltre il nostro, terreno, si rivela poeta metafisico. Guarda oltre e lontano, l’invisibile Infinito: dove nulla si […]

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Carlangelo Mauro
Sulla morte dell'oppositore di Putin

La voce di Navalny

«Chi vuole combattere la guerra deve solamente combattere i tiranni». Risuona come un testamento la frase di Tolstoj citata da Aleksej Navalny nella sua “ultima dichiarazione”. Ne parliamo con Giulia De Florio, curatrice del libro “Proteggi le mie parole” che racconta il destino dei dissidenti di oggi attraverso le loro testimonianze

Su queste pagine mi è già capitato di discutere con Niccolò Pianciola, docente di Storia dell’Eurasia all’Università di Padova, di “Memorial Italia” (https://www.succedeoggi.it/2023/10/la-spina-nel-fianco/), benemerita Associazione nata da “Memorial” russa, chiusa da Putin, insignita del Premio Nobel per la Pace, attenta alla violazione di diritti umani nello spazio post sovietico e alla storia dell’Unione Sovietica e […]

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Ida Meneghello
Diario di una spettatrice

La fabbrica dei sogni

L'Italia degli anni Cinquanta, l'illusione cinematografica e una realtà drammatica: c'è tutto questo (con molte citazioni felliniane) in “Finalmente l’Alba”, il nuovo film di Saverio Costanzo

“Volevo fare un film su Wilma Montesi. Ma più procedevo nella sceneggiatura e più incombeva la frustrazione della sua morte mai risolta. Allora ho immaginato che un’altra ragazza facesse il suo stesso percorso, ma che la sua storia avesse un esito diverso”. Il regista Saverio Costanzo spiega così la gestazione del suo film Finalmente l’Alba, […]

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Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Il caso Delfini

Fin dal “Ritorno in città” è paradossale che in un contesto editoriale importante, i testi dello scrittore modenese non abbiano avuto una diffusione adeguata al loro valore. Con un'unica eccezione per “Il ricordo della Basca”, recuperato nell'82 da Einaudi

È quasi doveroso in questa rubrica affrontare il caso editoriale di Antonio Delfini, autore irregolare che per tutta la vita si misurò con ogni tipo di pubblicazione: dal libro al manifesto, dai periodici al collage. Alcuni volumi sono introvabili, come Marantogide, dal curioso titolo ricavato dalla fusione dei nomi dello stesso Delfini e di Gino […]

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Ida Meneghello
Diario di una spettatrice

L’orrore è banale

L'inglese Jonathan Glazer con “La zona d’interesse” racconta l'orrore di Auschwitz attraverso la quotidianità orrenda di chi ci viveva accanto senza preoccuparsene. Un monito terribile (e attuale) a non dimenticare quel che è stato

Solo alla fine mi sono resa conto che avevo freddo nonostante la sala fosse surriscaldata, solo alla fine mi sono accorta che ero rimasta aggrappata alla poltrona per 106 minuti. La zona d’interesse del regista inglese Jonathan Glazer, Gran Premio della Giuria a Cannes,  in corsa per cinque Oscar e ora nelle sale italiane, è […]

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