Giuliano Capecelatro
L'Italia di Salvini e Di Maio

La salvinosofia

Costruire una nuova Unità per escludere l'Altro; sostituire l'Azione al Pensiero: esegesi, in chiave filosofica, del primato salviniano sul mondo. Un miles gloriosus, un Pirgopolinice alla Plauto che ha sempre ragione. Finché gli altri sono d'accordo

Ubu, forse. No, non va. Il vitalismo prorompente, prevaricatorio, della geniale creatura di Alfred Jarry era l’alter ego ideale per Silvio Berlusconi, che di candele verdi nelle cene eleganti ad Arcore ne avrà consumate a centinaia. Un salto a ritroso di alcuni secoli: Tito Maccio Plauto, ecco! Il suo Pirgopolinice, miles che orgoglioso strombazza ai quattro venti le […]

continua »
Rosa Salvia
Una nuova raccolta di Pasquale Di Palmo

Dignità per gli ultimi

Per il poeta veneziano, scrivere è trasmettere la storia che ci sta intorno, senza enfasi, ma con semplice lucidità. Così ne “La carità”, c’è spazio per l’unicità dei diversi, veri depositari di «una libertà affidata all’imperfezione, all’asimmetria, alla inadeguatezza, all’irrazionale inteso come qualcosa in più della ragione»

Ogni volta che inizio a leggere un’opera di Pasquale Di Palmo, che sia una raccolta poetica o un saggio critico, mi ritorna in mente una nota citazione di Plinio Il Vecchio: nulla die sine linea. C’è invero un solo mestiere che si sia tenuti a ben fare, ed è quello di uomini, cioè quello di […]

continua »
Alessandra Pratesi
Visto al Teatro dell’Opera di Roma

La vedova allegra in pista

Damiano Michieletto offre al pubblico romano una “Vedova allegra” anni Cinquanta dove si balla il boogie woogie e dove l’invito continuo alla danza diventa un invito alla vita. L’artista veneto firma la regia dell’operetta di Franz Lehár conferendo, dietro le tonalità pastello, brio travolgente e leggerezza irresistibile

L’ha fatto di nuovo. Apparentemente si è limitato ad uno slittamento temporale di appena mezzo secolo, dai valzer belle époque al boogie-woogie anni Cinquanta. In realtà l’intervento del regista veneto sulla Vedova allegra andata in scena all’Opera di Roma dal 14 al 20 aprile, ma già nel cartellone della Fenice 2017-2018, non coinvolge solo l’ambientazione. Anche […]

continua »
Francesco Improta
A dieci anni dalla scomparsa

Ritratto di Nico Orengo

Un libro e un convegno celebrano uno scrittore appartato e raffinato che ha sempre mantenuto forti le radici con la sua terra (l'estremo lembo del Ponente ligure), con i suoi fantasmi e i suoi sogni

Sono trascorsi 10 anni da quando la notizia della morte di Nico Orengo, prematura ma annunciata, date le sue precarie condizioni di salute e quella innata libertà che lo portava a rifiutare qualsiasi restrizione o imposizione terapeutica, mi raggiunse a Roma, la mattina del 30 maggio, sotto un cielo umido e plumbeo che minacciava lacrime […]

continua »
Matteo Pelliti
A proposito del "Mondo che farà"

11 sillabe in attesa

La nuova raccolta poetica di Giuseppe Grattacaso affronta il tema del tempo e dell'attesa del futuro. Ma a distillare emozione spesso sono le piazze, le cose e le case; perché la vita è materiale e immateriale contemporaneamente

Per alcuni giorni, tenendo con me il nuovo libro di Giuseppe Grattacaso, Il mondo che farà (Elliot, pagine 102, 14,5 Euro) in vista della sua prima uscita pubblica, a Pistoia presso la libreria amica Les Bouquinistes, ai primi di aprile, ho sentito risuonare a lungo un punto di domanda invisibile alla fine del titolo: il […]

continua »
Luca Zipoli
Visto al Teatro Vascello di Roma

Quando l’onestà piace (troppo)

Torna sulle scene uno dei grandi classici della drammaturgia pirandelliana e uno dei suoi testi più rappresentati. A rileggerlo ci pensa questa volta Alessandro Averone, già noto al pubblico per il suo “Così è se vi pare” del 2010

Torino, Teatro Carignano, 27 novembre 1917. In questa fredda serata di fine autunno, il pubblico attende febbrilmente il debutto di una nuova commedia di Luigi Pirandello, drammaturgo da qualche anno sempre più apprezzato in Italia. In sala, siede un giovane universitario che si occupa in quegli anni di critica teatrale, ma che sarebbe passato alla […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Più immortale delle radianti stelle

Per Walt Whitman, Resurrezione non è solo la vittoria sulla morte, ma certezza nella Vita. Certezza che «qualcosa che durerà più a lungo… del sole o dei satelliti roteanti» o delle Pleiadi, esiste. Così il poeta consola la bambina che piange sulla spiaggia, così consola noi…

Pasqua. Resurrezione. Che in poesia non è esclusivamente la Resurrezione di noi Cristiani, ma una sorta di premessa o condizione perenne. Un poeta può cantare la Pasqua, come il Natale, ma di fatto ogni poesia vera è un Natale e una Resurrezione. Che contengono, come la vita, crescita, dolore, gioia e morte. Ma la poesia, […]

continua »
Luca Zipoli
Visto al Teatro Brancaccio di Roma

Dante in musical

Dopo aver conquistato oltre settecentomila spettatori e mezzo milione di studenti in vari palchi, tra cui l’Arena di Verona e il Grimaldi Forum di Montecarlo, prosegue il suo viaggio La Divina Commedia Opera Musical, la prima opera musicale tratta dal poema di Dante Alighieri

Caso emblematico di quel terreno affascinante che è la fortuna dei classici, è sicuramente la Commedia di Dante Alighieri, padre della nostra lingua e della nostra identità culturale di cui sono imminenti le celebrazioni per i 700 anni dalla morte. Nel corso dei suoi sette secoli di vita, il massimo capolavoro italiano si è costantemente […]

continua »
Flavio Fusi
In margine al pamphlet “Roma non perdona”

La tonnara della Rai

Carlo Verdelli - deluso da quella stagione nella quale sembrava di poter cambiare la Rai - ha raccontato la sua lotta contro i mulini a vento. Ma nel corpaccione della tv di stato non c'è solo la (cattiva) politica: c'è anche la dedizione a una professione perduta

«Pensionato Rai». Oltre il vetro del gabbiotto, la ragazza in divisa controlla sul computer e mi porge il passi con un sorriso. Saxa Rubra, periferia nord di Roma: una landa piatta, nuvole di zanzare d’estate, umido nelle ossa d’inverno. Il Tevere scorre nascosto da qualche parte, a volte un gregge di pecore sbandate si riversa […]

continua »
Adriano Napoli
“La funesta docilità” di Salvatore Nigro

Manzoni in giallo

Ancora una volta lo scrittore siciliano sa sottrarre l’autore dei “Promessi Sposi” alla polverosa pedanteria scolastica per restituircelo integro e vitale. In questo libro lo fa ricreando, attraverso la ricerca storico-filologica, un Affaire beffardo, fatale e molto appassionante

Salvatore S. Nigro è una delle intelligenze critiche più luminose del nostro tempo, oltre che un raffinato pasticheur di lingua e stile (… quel Barocco inconfondibile che si profila in chiaroscuro anche dai risvolti di copertina dei romanzi di Camilleri). Confesso di aver sempre provato, da lettore fedele, un’invidia reverente nei riguardi della sua mente […]

continua »