Andrea Carraro
A proposito di “Polvere per scarafaggi”

Ai margini di Napoli

I personaggi dei nuovi racconti di Nando Vitali vivono ai margini della società: ne sono stati espulsi. Eppure le loro pulsioni (positive o negative che siano) rappresentano l'essenza del vivere. Senza mediazioni: nessuno è da dannare, nessuno da salvare

Il personaggio-tipo dei racconti di Nando Vitali – Polvere per scarafaggi (ad est dell’equatore edizioni) – è un reietto della società, un vagabondo ubriacone, un vecchio in fondo a un pozzo, nella melma, che osserva «la luna in alto nel buio nella grazia della luce che hanno gli astri nell’enigma della notte», un’immagine che mi […]

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Alessandro Macchi
Viaggio nel passato

Giappone 1970

La grande tecnologia e i rituali millenari, un'idea preponderante di futuro e il rispetto del passato: ecco il racconto di un lungo girovagare nel Giappone, quarant'anni fa: quando l'«ordinata armonia» incontrò le geometrie di Kenzo Tange

«Il Giappone esce dal mare. Il mare l’ha respinto come una conchiglia di madreperla. Il mare conserva il diritto di distruggerlo e di riprenderselo», così si era espresso il poeta scrittore Jean Cocteau e niente appare più vero dopo l’esperienza terribile del disastro di Fukushima con le esplosioni della centrale nucleare seguita al terremoto e […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Melville incantato

Marinaio e baleniere, il grande autore americano conobbe isole meravigliose. Che non descrive stordito da esotismi, ma stupito dagli stessi incantesimi immaginati da Shakespeare nella “Tempesta”. Stupori dell’animo che il canto poetico svela…

Avevo anticipato l’imminente uscita del mio volume dello Specchio Mondadori, Melville. Poesie di guerra e di mare. Ora è in libreria, e reading da quei versi stanno profilandosi. Lirica, la poesia di Melville, ma anche epica, e nello stesso tempo teatrale, così come il capolavoro Moby-Dick è insieme romanzo, poema e tragedia di monologhi shakespeariani. […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

Le statuine di Pedro

Il nuovo film di Pedro Almodòvar, “Dolor y gloria”, è stato maltratto a Cannes. Eppure ha tutti gli ingredienti del cinema del grande regista: la mamma, il sesso, le donne. Ma da un'angolatura nuova: quella del dolore finale

Come ci piaceva Pedro Almodòvar negli anni Ottanta! Come ci piaceva questo giovane regista apparso dal nulla a mostrare l’incanto di una scandalosa modernità! Ci emozionavano le sue donne sventate e dolcissime, il sesso sbandierato e senza confini, la coraggiosa fragilità dei suoi personaggi. E ci deliziavano le battute fulminanti, la sua ardita cinepresa, i […]

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Raffaella Resch
Notizie dalla 58° Biennale di Venezia

L’Arte del non detto

La scelta è quella di lasciare le opere aperte all’approccio individuale, libere, senza indicazioni né condizionamenti. Così i temi scottanti dei nostri “tempi interessanti” - la tragedia delle migrazioni, l’occhio invasivo del grande fratello, le catastrofi ambientali, il ruolo soverchiante della tecnologia - si manifestano senza essere dichiarati

La Biennale a cura di Ralph Rugoff intreccia una svariata trama di temi e aspetti dell’arte e della contemporaneità, in maniera apparentemente fluida, eppure molto complessa. Con un’impostazione critica inusuale viene direttamente riportata al visitatore, al critico, al fruitore, la domanda sullo statuto di ciò che in quel momento sta osservando. Viene per così dire […]

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Nicola Fano
A proposito di "Sold out"

Orsini fuori scena

L'autobiografia di Umberto Orsini si legge come un romanzo: dalle difficoltà della provincia italiana degli anni Quaranta alle meraviglie della dolce vita. Insomma, in queste pagine c'è più vita (fuori dal comune) che teatro

L’autobiografia del grande attore è un genere classico; molto più di quanto si pensi. In fondo, la nascita della narrativa italiana – sia pure in lingua francese – si deve proprio a un libro del genere: i Mémoires di Carlo Goldoni, a fine Settecento, rappresentano uno dei primi esperimenti narrativi compiuti della storia. L’Ottocento, poi, […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

Il personaggio Whitman

A duecento anni dalla nascita, rileggere Walt Whitman significa andare alle radici della epopea americana: i suoi versi tenacemente perseguono un principio fondativo che si misura con i classici, più che con i contemporanei

Nel 1932, in un passo del volume Discusión, ripreso poi nel capitolo su Walt Whitman che compare in Otras inquisiciones (Altre inquisizioni), del 1960, Borges aveva commentato, a proposito del poeta, giornalista e soprattutto cantore dell’America dell’Ottocento: «Quasi tutto ciò che è stato scritto su Whitman è falsato da due interminabili errori. Uno è la sommaria […]

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Lidia Lombardi
Lo scaffale degli editori

Ridere di una burrata

Dall'umorismo di Daniel Albizzati e della sua Roma tra il colto e il cafonal alla cucina raccontata da Marco Agostini: spigolando tra le proposte "di genere" del mercato editoriale

La letteratura umoristica non vanta attualmente molti autori, né una particolare attenzione da parte degli editori. Ma piace ai lettori, e lo dimostra per esempio il successo della serie Bridget Jones, per non parlare di un blasonato avo quale è il Jerome K. Jerome di Tre uomini in barca. Dunque è coraggiosa Fazi, la vivace […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

La campagna di Salvini

Matteo Salvini ha vinto (per ora) la sua guerra chiamando a raccolta l'Italia delle campagna per stringere d'assedio quella delle città. Davvero è inevitabile che questi due mondi esprimano idee, stili di vita e cultura differenti? La storia dice di sì...

Li abbiamo visti arrivare alla periferia di Belgrado – era il lontano agosto del 1995 – in cerca di un rifugio che nessuno avrebbe concesso. Sotto il sole del mezzogiorno si snodava una lunga processione di camion arrugginiti, trattori, vecchie auto, carri, animali. Contadini con la faccia chiusa e le mani grandi, donne in nero, […]

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Alberto Fraccacreta
In margine a “Tempo curvo a Krems”

Tempo di Magris

Conversazione con Claudio Magris: «Sento profondamente la compresenza di presente passato e futuro, di episodi e storie e persone del passato che continuano a vivere in noi, nel nostro presente, proiettandosi insieme a noi, in ognuno di noi, verso il futuro di ognuno di noi»

Candidato da almeno tre lustri al Premio Nobel per la letteratura, Claudio Magris ha da poco compiuto ottant’anni. Germanista di grande respiro – esordì con la rielaborazione della sua tesi di laurea, Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna (Einaudi, 1963), a soli ventiquattro anni –, il triestino, in linea con una tecnica compositiva già […]

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