Giuliana Vitali
Cronache dall'Italia sospesa

Il turista

«Dobbiamo tornare a casa. E poi senti la tosse di quello nell’altra cella? Ha pure la febbre alta. È positivo al virùs e ai piani alti non ce lo dicono perché ‘o sanno che poi facimm ‘o burdello – fa l’uomo»

Immagini di Roberto Cavallini – ‘O turì, tu non vieni ai colloqui? – fece l’amico di cella mentre oltrepassava a passo lento il blindo appena aperto dalla guardia. Così chiamavano Amadeo, il turista, perché dentro ci sarebbe rimasto per pochi mesi, al massimo un anno se si fosse disintossicato per bene. – Mo’ vengo – […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Su “L’arsenale di Svolte di Fiungo”

L’altro Settantasette

Loris Campetti racconta la sua disavventura giudiziaria: nel '77, in pieni anni di piombo, fu accusato di aver creato un deposito di armi. Che invece era stato allestito da estremisti di destra con la complicità dei servizi. Ritratto di un'Italia rimasta opaca

Una storia incredibile? Certamente, ma è una delle tante che caratterizzarono gli anni Settanta: estremismo di sinistra, attentati dell’estrema destra e collusione con i servizi segreti “deviati”, agitazioni sindacali, femminismo di stampo estremistico (non volevano maschi nei loro cortei) e così via. Qui raccontiamo la vicenda che ha costretto alla latitanza Loris Campetti, marchigiano, ora […]

continua »
Giuliano Capecelatro
Riflessioni in margine al virus

L’Io e l’Apocalisse

La lotta fra pattuglie aggressive di Io e un esercito di Altri sotto forma di nemici da abbattere si radicalizza nel terrore dell'infezione. Ma, forse, l'apocalisse che stiamo vivendo può essere una rivelazione...

Giambattista Vico non avrebbe il minimo dubbio. Traversia, certo; come negarlo? È atroce, giorno dopo giorno, la conta dei morti; è terribile, giorno dopo giorno, osservare la curva ascendente degli infetti, il suo allargarsi a macchia d’olio quasi in ogni angolo del globo. Ma come ogni traversia che si rispetti, anche il Covid-19, o Coronavirus […]

continua »
Leopoldo Carlesimo
Cronache dall'Italia sospesa

Quattro cani per strada

«Si chiamano Dic, Duc, Fac e Fer e sono quattro evasi. Stamattina alle sei, complice la sorveglianza insolitamente lasca del canile municipale, hanno approfittato di una gabbia lasciata sbadatamente aperta e sono fuggiti»

Immagini di Roberto Cavallini Per le strade deserte vagano quattro cani. Nessuno di loro lo sa, ma da qualche giorno una misteriosa epidemia infuria in città. I nostri quattro s’aggirano per quartieri desolati, insolitamente silenziosi. Saracinesche abbassate, negozi chiusi. Davanti ai pochissimi esercizi commerciali aperti rade file di umani attendono, ben distanziati, il loro turno. […]

continua »
Tina Pane
Cronache dall'Italia sospesa

Napul’è mille paure

«Attraversare via Salvator Rosa è ormai una sfida con la morte, le poche auto scendono a velocità pazzesca, gli autisti inebriati da tanta grazia pigiano forte sull’acceleratore e non sempre rispettano il semaforo»

Immagini di Roberto Cavallini Avevo un ottimo motivo per uscire, il pagamento della polizza auto che scadeva. Normalmente, una rottura, che adesso diventava un’occasione. Così mi sono munita di autocertificazione e di polizza in scadenza, ho messo i guanti di lattice e un foulard a guisa di bandito per coprirmi bocca e naso, e mi […]

continua »
Danilo Maestosi
Vivere in quarantena

Penelope e il virus

Due dipinti ispirati a questi giorni di cattività. Giorni nei quali ciascuno di noi può solo aspettare, tessere e disfare continuamente la tela della sua vita, come Penelope aspettando Ulisse

Da tempo penso che il mestiere di vivere, come ogni attività d’incertezza e creazione, si risolva in un incessante, prezioso ma quasi sempre rimosso, lavoro di costruzione, demolizione, ricostruzione. In un interminabile fabbricare, disfare, tornare a fabbricare il guscio delle nostre prigioni. Interrotto da cadute, agnizioni, balzi in avanti, pause, regressioni, ripensamenti, pause, evasioni. Un […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Io sono la casa

Adatta ai tempi che stiamo vivendo questa poesia di Roberto Mussapi. Ci dice come si può percepire il dimorare, una condizione che per realizzarsi ha bisogno degli altri. Che fanno parte di noi, che contribuiscono per sempre al nostro esserci

In questo periodo è la mia poesia che mi accade più spesso di leggere. Recentemente su Radiotre, o in Sdreaming, il nobile programma on line di Claudio Pozzani e del sempreinebriante Festival di Genova. Non sono letture d’occasione, La casaè una delle composizioni che leggo più di frequente, ma oggi pare chiamata dalla contingenza. La […]

continua »
Delia Morea
Cronache dall'Italia sospesa

Verso la ricostruzione

«Oggi, chiusi in casa a riflettere, forse scopriamo che c’è molto da recuperare, dopo questa esperienza, quando il coronavirus lascerà le sponde del nostro paese, credo che l’Italia dovrà ricostruirsi interiormente»

Immagini di Roberto Cavallini Ore 9,30 di martedì: Piazza Garibaldi, cuore pulsante della Stazione Centrale di Napoli è deserta. Dal balcone di casa mia scatto una foto “ricordo” dell’avvenimento. Il luogo, coacervo di razze che vi si radunano quotidianamente, dove maggiormente ferve la vita del popolo, spina dorsale degli spostamenti dei pendolari, del mondo che […]

continua »
Loretto Rafanelli
Montale degli “Ossi” in tedesco

Il perfetto traduttore

Diciannove poesie nella traduzione di Giancarlo Scorza, poeta, artista, intellettuale poliedrico scomparso nel 1987. Un lavoro con un surplus di valore, un’opera nell’opera, capace di «penetrare nel sacro recinto» di un’altra scrittura, con «familiarità e intuizione ricreatrice»

Ci pare oltremodo preziosa la riflessione che il noto critico Gualtiero De Santi compie riguardo il lavoro di traduzione di Giancarlo Scorza su diciannove poesie tratte da Ossi di seppia di Montale (nella foto vicino al titolo, immortalato da Ugo Mulas, ndr). Ciò non solo perché ne indaga le modalità e i criteri teorici con grande […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Silenzio e disincanto

La radio ha trasmesso l'orgoglio nazione sotto forma di canzoni: chi gli ha risposto? Il silenzio è davvero il segno caratteristico di questi giorni difficili. Nessuno si offenda: nemmeno lo spirito nazionale

Stamani c’era il rito motivazionale collettivo radiofonico, quattro brani pietre angolari del nostro patrimonio identitario musicale – l’inno nazionale, Azzurro, La canzone del sole, Volare – diffusi in contemporanea da più emittenti in modo da far cantare sui balconi tutti gli italiani e ritrovare così insieme fiducia e unità nazionale, orgoglio quasi, in questi giorni […]

continua »