25
dicembre
2024

spettacoli

Anna Camaiti Hostert
Omaggio al padre dei "Soliti ignoti"

Maestro Monicelli

Cinque amici-registi, Mario Canale, Felice Farina, Mario Gianni, Wilma Labate e Annarosa Morri, hanno girato un documentario sul grande artista. Un ritratto che ci fa ricordare quanto ci manchi la sua geniale semplicità

Essenziale, scarno e non solo nell’aspetto, naturalmente elegante, ruvido fino a farsi male, ma grandissimo umanamente e professionalmente. Curioso, intelligente e originale fino all’ultimo : un vero animo libero, un maestro. Questo il ritratto di uno dei più grandi registi del nostro cinema che emerge dal documentario Monicelli. La versione di Mario di Mario Canale, […]

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Sebastiano Bucci
Lettera dalla Slovacchia

Ubu re di Bratislava

Nel cuore della vecchia Europa la cultura è in fermento; molto più che da noi. Così può capitare di incontrare la follia di Jarry, aggiornata al clima di Bratislava dove il post-comunismo è lontano da tutte le mode

Ho conosciuto Pavel a una serata organizzata dall’associazione con cui sto lavorando a Bratislava da circa un mese; 20 anni, zazzera fluente e occhi vispi, si distingue dalla maggior parte dei suoi coetanei. Di solito i ragazzi qui all’università tendono a studiare materie come economia e ingegneria, mentre questo esemplare atipico di slovacco ha come […]

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Sandra Petrignani
Camera con vista

Elogio dell’attore

Toni Servillo è il mattatore del nostro tempo, anche se non si cura di esserlo. Sexy, mostro di bravura con nonchalance, passa infaticabile da Goldoni a Eduardo alla sperimentazione musicale al cinema di denuncia, travalicando i ruoli. Ma del grande De Filippo ha disatteso la malinconia...

Se dovessimo cercare oggi fra gli attori italiani qualcuno in grado d’interpretare il ruolo del “mattatore”, che tanto è andato di moda a cavallo fra ‘800 e ‘900 e su su fino a noi con le ultime incarnazioni in Carmelo Bene, Gassman, Albertazzi, non vedrei migliore incarnazione che in Toni Servillo, perché Servillo è un […]

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Andrea Porcheddu
Maria Grazia Sughi, del Teatro di Sardegna

L’Isola del teatro

La cultura (anche teatrale) di un luogo è sempre parte integrante del tutto: dalla vita quotidiana alla stessa idea di nazione. "Cercare un nuovo linguaggio significa cercare un modo per continuare a esprimente un'identità!"

Ha la verve di un’attrice di carattere, ha lo sguardo di una donna appassionata di teatro: Maria Grazia Sughi calca le scene da tempo, ma da qualche stagione è stata nominata Presidente del Teatro Stabile della Sardegna. In questa veste, si è messa a capo di una lenta, ma determinata trasformazione del teatro cagliaritano. Con […]

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Flavia Gasperetti
A proposito del film di Sorrentino

Dialogo sulla Bellezza

In occasione dell'uscita della "Grande bellezza" pubblicammo questo gioco (semiserio) sulle manie dei recensori, sui vizi dei giornalisti che credono di fare tendenza e sugli scrittori che si inventano (cattivi) poeti. Insomma, sul distacco tra analisi critica e i gusti del pubblico. Lo riproponiamo intatto dopo il trionfo del film ai Golden Globe

– Ti vedo pensierosa in questi giorni, cos’è? Sei preda si uno spaesato senso di solitudine intellettuale o ti hanno dato fastidio i peperoni? – Non lo so, ma se proprio volessi scandagliare gli abissi del mio rimosso, direi che ciò sia dovuto all’incomprensione che provo di fronte alle reazioni della critica italiana al nuovo […]

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Andrea Porcheddu
Lettera aperta al ministro (e ai futuri sindaci)

Un attore ci salverà

Il teatro, il suo rapporto privilegiato e diretto fra platea e palcoscenico continua a mantenere alta la bandiera della cultura. Anche se tutto, in Italia, va contro i saperi e le arti. Ricordiamocelo, quando ci sediamo in platea

L’altro giorno sono stato al Teatro Valle Occupato. Non ci andavo da molto tempo: da due anni, ossia dal giorno in cui un manipolo di attori, attrici, operatori dello spettacolo sono entrati con un escamotage e hanno preso possesso dello storico teatro in pieno centro a Roma. Ho trovato un clima di garbato entusiasmo, ancora […]

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Alessandro Boschi
Dopo il Golden Globe

Romanzo Italiano

Riproponiamo la nostra recensione de "La grande bellezza" (con molti distinguo): è un apologo sulla decomposizione del nostro Paese. Le grandi prove di Toni Servillo, Sabrina Ferilli e Carlo Verdone riscattano una regìa troppo raffinata e rarefatta nel descrivere l'orrore morale

La prima cosa che ci siamo chiesti vedendo La grande bellezza, nuovo film di Paolo Sorrentino da oggi nelle sale, è stata chi fosse Gustavo Modena, del quale all’inizio della pellicola si vede il busto durante una sequenza girata al Gianicolo (insieme ad un titolo su Francesco Totti). E abbiamo trovato questa definizione del drammaturgo […]

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Nicola Fano
"Le voci di dentro" all'Argentina

Famiglia Servillo

I due fratelli in scena (a Roma) con Eduardo incarnano un'idea antica, affascinante e modernissima di teatro d'arte fatto di facce, parole e idee. Insomma: è quasi un capolavoro annunciato

La famiglia d’arte è un’istituzione antica: generazioni d’attori, saltimbanchi, musicisti allevati direttamente sul palcoscenico che mangiavano applausi e polvere. Soprattutto polvere. Trasmettere l’arte per veicoli familiari è un modo particolarissimo per consentire alle idee e ai mestieri di attraversare i tempi. Non c’è accademia, non c’è formalismo, non c’è spocchia: solo sudore e sensibilità per […]

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Andrea Porcheddu
Il nuovo spettacolo dell'affabulatore

La Bolla di Celestini

Il nuovo spettacolo di Ascanio Celestini è un apologo amaro sulla nazione, su questa Italia che sembra aver smarrito qualunque prospettiva di futuro. E così l'attore - amaramente - quasi si dimette da italiano

Mi ricordo bene la prima volta che ho visto in scena Ascanio Celestini. Sarà stato alla fine degli anni Novanta, in un piccolo festival nelle Marche. Lavorava, allora, con Gaetano Ventriglia – un altro interessantissimo regista e attore – e presentavano uno strampalato, amaro viaggio nel mondo di Pasolini, che si intitolava Cicoria. Era una […]

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Nicola Fano
Ricordo di una grande attrice

Il naso di Rossella

Da Romolo Valli alla peggiore conservazione: ritratto di una diva che ha fatto delle proprie contraddizioni un punto di forza. Tanto da poter essere ricordata come una delle attrici più moderne (e indimenticabili) del "vecchio" teatro.

Ero ragazzino quando vidi Rossella Falk e Romolo Valli nel Giuoco delle parti di Pirandello all’Eliseo (quello che segnò un’epoca del teatro, con la regìa di Giorgio De Lullo per la Compagnia dei Giovani). Capii poco perché avrò avuto al massimo quattordici anni, ma il ricordo indelebile che ne trassi mi impedì – negli anni […]

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