Nuove riflessioni sul caso-Valle/2
Anche Beppe Navello, regista e direttore della Fondazione teatro Piemonte Europa, ci ha scritto a proposito dei problemi sollevato dall'occupazione del Valle: "Per la sinistra è arrivato il momento di fare scelte impopolari!"
Caro Nicola, ho letto il tuo articolo e anche l’intervento di Massimo Monaci che è pacatamente interessante e sicuramente ha delle ragioni che si fanno ascoltare; è il problema complessivo della “stabilità” in Italia a essere nella confusione non solo lessicale: occorre riformare il sistema secondo regole finalmente moderne e civili ma sappiamo che la parola […]
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Nuove riflessioni sul caso-Valle/1
Una lettera dell'attrice Benedetta Buccellato, stimolata dal nostro articolo sull'occupazione del Valle e gli altri "scandali" del teatro, riflette sulla confusione (dolosa) che qualcuno fa tra "bene comune" e "bene pubblico"
Caro Nicola, ho letto con soddisfazione il tuo pezzo sul Teatro Valle. Soddisfazione nel contare quanti punti interrogativi sollevi sul tema. Allora, forse, esistono margini di sano dubbio su come è stata condotta l’occupazione e sugli esiti ultimi? Forse non deve sentirsi solo e diverso (e anche un po’ vetero) chi non riesce a unirsi agli oceanici […]
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Continua il dibattito sul Valle occupato
Massimo Monaci, il direttore del Teatro Eliseo, risponde con questa lettera al nostro articolo sugli "scandali" che si nascondono dietro al caso-Valle: "Finché si protesta va bene tutto, ma quando la protesta dura oltre due anni, si trasforma in gestione, allora bisogna rispettare le regole"
Massimo Monaci, direttore del Teatro Eliseo e Presidente dell’Agis Lazio, ci ha scritto una lunga, interessante lettera a proposito dell’articolo apparso ieri su Succedeoggi dedicato agli equivoci del dibattito intorno all’occupazione del Teatro Valle. La pubblichiamo molto volentieri. Caro Fano, ho letto con interesse e attenzione il suo pezzo. Ho apprezzato molto di quello che Lei […]
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Il rapporto tra cultura e istituzioni
Non è che si parla dell'appropriazione indebita della più bella sala teatrale di Roma solo per nascondere altri problemi? Dal familismo del teatro pubblico ai privati che non pagano le compagnie ai fantasmatici "centri di drammaturgia"...
Da un po’ di tempo, tutti discutono della questione dell’occupazione del Teatro Valle. Dopo gli osanna di Repubblica che cavalca da un po’ l’appropriazione indebita di uno dei teatri più belli d’Italia (ossia del mondo), è ovviamente intervenuto anche il Corriere della Sera con un commento di segno opposto a tutela della legalità. Forse, non […]
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I capolavori ritrovati
La (benemerita) Cineteca di Bologna ha restaurato alcuni grandi capolavori del cinema in bianco e nero, da Hitchcock a Dino Risi, da Visconti a Chaplin. E ora li propone nelle sale per riscoprirli sul grande schermo cominciando con "Il delitto perfetto". Sarà una grande sorpresa e per qualcuno una bella scoperta
Ogni scusa è buona per rivedersi un film del grande Hitch, figuriamoci quando la scusa consiste nella proiezione in 3D di Dial M For Murder, Il delitto perfetto, forse non un capolavoro assoluto ma sempre roba di classe eccelsa. E in questo caso, onore alla Cineteca di Bologna, la più attiva e importante del nostro […]
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In scena a Verona
Si apre "Sguardi", rassegna di teatro veneto: un modello di promozione delle realtà territoriali con grandi prospettive nazionali progettato da Daniela Nicosia, Giovanna Caserta e il nostro Andrea Porcheddu. Che qui ci racconta le sue ragioni
Cosa vuol dire raccontare un territorio attraverso il teatro? Scandagliare, verificare, confrontarsi con la produzione, con la creatività, con le intuizioni di artisti che quel territorio prendono come paradigma, come materia di incontro e scontro quotidiano. Da tempo abbiamo capito che dalla “periferia dell’impero” arriva un teatro fatto di urgenze ineliminabili, di pulsioni immediate. Quasi […]
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La prima di "Italia mia Italia"
Alla Sala Umberto di Roma ha debuttato il nuovo spettacolo della coppia Maddalena Crippa/Peter Stein. Un omaggio poetico-canoro all'Italia, da Leopardi a Toto Cotugno, da Pasolini a Francesco Piccolo. Una fantasia contro corrente tutta verde, bianca e rossa
Il più significativo vizio di noi italiani è piangerci addosso. Sempre e comunque. Figuriamoci ora. Praticamente un mantra. Bel gesto allora, a maggior ragione, quello che ha dato vita al progetto a cui abbiamo assistito in prima nazionale alla Sala Umberto di Roma (fino al 22 settembre): Italia mia Italia, fortemente voluto composto e interpretato […]
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Ancora sull'omaggio a Federico Fellini
Il film di Scola è un gesto di speranza e ottimismo: nessuno (neanche la morte, figuriamoci una cattiva vita!) può nulla per fermare il flusso delle esperienze, delle favole e della fantasia. Basta lasciarsi andare
C’è un cinema che cambia, che incalza e che cerca di mutare forma a passo accelerato, per agguantare e mantenere l’attenzione dello spettatore che si suppone oggi essere labile, superficiale e interrotta. E c’è un cinema che persiste, in una forma che qualcuno potrebbe definire tradizionale, forte delle storia e dei personaggi che racconta. Ettore […]
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La Mostra rende omaggio a due maestri
Oggi a Venezia arriva "Che strano chiamarsi Federico!", vero e proprio capolavoro di Ettore Scola dedicato a Fellini. Un film sul nostro immaginario. Su come è nato e su come lo abbiamo dimenticato. Con un epilogo particolarmente amaro
L’altro giorno, salutando amici e ospiti presenti alla prima proiezione privata del suo nuovo film, Che strano chiamarsi Federico!, Ettore Scola si è detto convinto che tutti gli italiani debbano qualcosa a Fellini. Anche quelli che non hanno mai visto un solo fotogramma dei suoi film hanno nel proprio immaginario una faccia, una luce, una […]
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Il nostro inviato al Lido
Gad Lerner se la prende con chi ha criticato "L'Intrepido": "Lo attaccano perché affronta un tema scottante". E invece no. Il film con Albanese è proprio riuscito male, al di là dei temi che tratta. E poi, siamo sicuri che Lerner l'abbia visto?
Mio nonno mi diceva sempre: “non fare il coglione quanto non ti tocca”. Che significa, se non fosse abbastanza chiaro: non dire (non voler dire) la tua su una cosa che non conosci, perché potresti fare una figura barbina. Ora, lungi dal dire che Gad Lerner sia come era talvolta definito il sottoscritto ai tempi […]
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