28
dicembre
2024

racconti

Arturo Belluardo
Un bozzetto inedito

Melina e la pipetta

«E ridevo a vedere i tuoi brufoli colorirsi, contrarsi quasi a schizzare. E finalmente entravi in acqua, Melina ti spruzzava e tu rimanevi ammammaloccuto a spiarci i capezzoli duri. I capezzoli che io li sapevo. Tu, no»

E attia Melina ti faceva sangue, vero? E lo vedevo come i suoi capelli rosso Tiziano che si sparpagliavano sulla sabbia di Fontane Bianche ti scuotevano la carne: il tuo sguardo sembrava scivolare sulle volute dei suoi ricci, quasi fossero un toboga, per poi atterrare sulle ciglia lunghe, sulle labbra affusolate. E le tue narici […]

continua »
Attilio Del Giudice
Tra cronaca e letteratura

Fra i cespugli spinosi

«Eravamo in mezzo ai cespugli spinosi ben nascosti e trattenevamo il respiro per la paura. Se ci avessero beccati, ci avrebbero decapitati senza perdere tempo»

L’ingegnere Karim al-Shaghouri ha stipulato a Dubai un vantaggioso contratto di lavoro e ha stabilito di trasferirsi nell’emirato con tutta la famiglia. Il suo primogenito Rashid, mio amico e compagno di università, è rimasto a Londra ancora una settimana per sbrigare alcune faccende e partirà per raggiungere i Suoi domattina. Mi ha chiesto di vederci […]

continua »
Alberto Sagna
Un racconto inedito

La scuola perfetta

«Tu sei morto. A ricreazione», lo disse sottovoce. Il sibilo venne udito dalla classe. Non lo osteggiarono, non lo fermarono

Le radici dell’educazione sono amare, ma il frutto è dolce. Aristotele Seduto sul banco, terza fila vicino alla parete, con i polsi poggiati su quel legno scuro, un libro di matematica dalle pagine ingiallite, una penna bic, il diario ancora nello zaino, Ibrahim guardava la lavagna. La gola secca, il collo leggermente sporto in avanti, […]

continua »
Leo Carlesimo
Un racconto inedito

L’ultima notte di Ahmed

«Il compito di Ahmed era il più faticoso e il più elementare: raccogliere e portar via dentro una carriola tutti i detriti di roccia sparsi lungo il tratto di nastro che correva all’interno del corpo della macchina»

La notte prima, Ahmed la passò in un noto karaoke di Tanah Ratah, Cameron Highlands, Malaysia peninsulare. Le ragazze erano scadenti. Indonesiane, filippine, vietnamite, qualche indiana e molte cinesi; nessuna malese, quel mestiere non faceva per loro. Il karaoke si chiamava ‘Huik-ho’ e lo teneva un vecchio cinese di Brinchan, trenta chilometri a nord-est di […]

continua »
Franca Di Sabatino
Raccontare il corpo/9

Sansone e Dalila

«Quante volte ho sognato di stare così: io Dalila e tu, Sansone, steso, arreso, docile, sulle mie gambe»

Ti porto per mano e vorrei che ti arrivasse quel senso di pace e di poesia che provo io nel contemplare questi dipinti. Può capitare questo a otto anni? Non credo, ma voglio sperare che ciò accada e che quel nasino all’insù non sia studiato per compiacermi. Certo è che alla National Gallery avresti preferito la […]

continua »
Paolo Restuccia
Una novelle inedita

Quando sei morto non puoi lavarti dietro le orecchie

«Mentre m’insaponavo, mi venne in mente che avevo dimenticato una cosa: quando sei morto non puoi lavarti dietro le orecchie. Avrei dovuto rimediare»

Il giorno che morì mia madre mi sono fatto un bagno nella casa dove sono nato. L’acqua che sgorgava dal rubinetto gonfiava la schiuma del sapone, lo stesso che avevo usato per pulirla intorno alle labbra screpolate con una spugna azzurra. La vasca color crema era più grande di quanto mi ricordassi, rimasi a guardarla […]

continua »
Marta Troiano
Raccontare il corpo/8

Juego de toro

«Mi imposi di osservare lo spettacolo con il giusto distacco e spirito di osservazione, ma ero perplessa, non tanto dallo “spettacolo” di sangue, giustificato o meno che fosse, ma soprattutto dalla folla acclamante»

Vivere sei mesi a Castellón de la Plana mi ha permesso di cogliere quanto la quotidianità degli spagnoli non si discosti molto da quella degli italiani. L’unico aspetto sul quale mi interrogavo e che non riuscivo a spiegarmi era il culto della tauromachia e con esso una delle sue manifestazioni più conosciute al mondo, la […]

continua »
Adelmo Cavuti
Raccontare il corpo/7

Il pecorino romano

«Ma il pecorino romano dov’è? Lì c’è un chiosco con del formaggio. Ma ahimè è sardo. Il venditore mi invita ad assaggiarlo affermando che le pecore per la produzione del pecorino romano sono tutte della Sardegna. Sarà vero?»

Il brecciolino scuro, dove parcheggio l’auto è il primo indizio che sono nella Tuscia e l’imponente Rocca dei Borgia in tufo lo conferma. Il viale che conduce dal ponte al centro di Nepi è pieno di bancarelle che con la sagra del pecorino romano non hanno nulla da spartire. Sono le dodici e mezza di […]

continua »
Rosaria Persia
Raccontare il corpo/6

Fillus de anima

«Mia nonna mi osservava e sorrideva a me come a tutti i viaggiatori che giungevano alla stazione di Tempio Pausania, con l’unica differenza che io ero tornata per lei, per ripercorrere la sua vita»

Le ragazze al centro osservavano con sguardo dolce, entrambe, ma l’una pareva pudìca nel suo volersi schermire, l’altra invece, sfrontata, guardava negli occhi, con sguardo civettuolo. Avvolte negli scialli, agghindate col vestito della domenica, sembravano riflettere l’ironico commento del pittore sulle trasformazioni portate dal progresso in un mondo arcaico. Le aveva ritratte così, con le […]

continua »
Angela Panaccione
Raccontare il corpo/5

Lo sguardo

«Il suo odore insinuò in Giulia la percezione di un pericolo imminente. Due mani rapaci la spinsero fuori dalla pista, mentre le persone intorno a lei ballavano inconsapevoli e distratte dalla musica»

Giulia aveva scelto L’Aquila, perché le piacevano il clima freddo di montagna e l’apparente scontrosità delle persone del posto. Tutto quel verde intorno a lei, poi, la confortava davvero, quando, in conflitto con il mondo, vi si perdeva fiduciosa. Era al secondo anno di lettere e quella facoltà si accordava perfettamente con il suo carattere. […]

continua »