Una novella inedita
«Giacomino, oddio quanti ricordi! Era un tipo matto, imprevedibile, specialista in pernacchie quasi artistiche, di lunga durata e di incredibile sonorità rivolte, stando nascosto, a personaggi importanti della città»
Papà, papà, dai, portaci ai cavallucci! I cavallucci per i miei figli, Chiara di quasi quattro anni ed Adriano di cinque, sono le giostre. Le giostre nella nostra città arrivano ogni anno nella seconda quindicina di marzo, quando i mandorli e i peschi sono in fiore, ma fa ancora un freddo boia e non ci […]
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Una storia inedita
«I suoi sforzi erano tutti orientati a cercare una lettura egoistica, affidabile. Di chi altro avrebbe dovuto preoccuparsi, se non di se stessa? E quali orientamenti avrebbe dovuto seguire, se non i suoi desideri?»
Non ricordava più esattamente quando aveva cominciato a pensarci. Ma era persuasa che quell’idea le si fosse insinuata nel cervello fin dal primo momento. Anzi, forse le era apparsa fugacemente ancor prima che la cosa accadesse. Per cui lasciarla avvenire, poi, fu in qualche misura un atto deliberato. Tuttavia non era questo il punto. Il […]
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Una storia inedita
«Era il tredicesimo giorno che andava a lavoro senza busta paga, senza quei soldi messi alla rinfusa sotto il bancone, soldi in nero, quelli che decideva lui a seconda di come gli girava»
All’improvviso nella stanza arrivò il vuoto, uno spazio crudele. Quelle parole uscite di soppiatto, mentre era alla cassa per battere uno scontrino, lo sguardo cupo del titolare, la busta paga che arrivava ogni mese in ritardo, poggiata sul bancone laterale del negozio, quasi per caso. E lei doveva fare in fretta, accorgersene ma non dare […]
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Una storia inedita
«C’è qualcosa di più triste? Pensai. Più triste di questi bambini travestiti che se vanno in giro, accompagnati da genitori stanchi, col piumino sopra al vestito delle favole? Al massimo un po’ sbottonato se non fa troppo freddo...»
Sbucava fuori solo il muso. Due grosse e lunghe mandibole verdi, aperte abbastanza da mostrare quelli che avrebbero dovuto richiamare alla mente dei denti grossi e spaventosi. Che di pauroso avevano davvero poco però. Neppure appuntiti erano, ma con le estremità arrotondate. Una lingua rosa scuro che usciva dalla bocca, sospesa a mezz’aria. Gli occhi […]
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Una storia inedita
«Non aveva smesso di fumare. Diceva che il fumo lo aiutava a riflettere e stava preparando un’ennesima pubblicazione, preannunciata dal suo editore con grande enfasi come una vera propria “bomba creativa”»
Il professor Tebaldi, ordinario di Filosofia Teoretica, in pensione da qualche anno, viene ancora ricordato come lo chiamavano gli studenti: Giuseppe Mazzini, per via di una vaga somiglianza col padre della patria. “Che fa Mazzini? Come sta Mazzini?” Così si diceva nel bar Centore, vicino all’università. Era stato un maestro rigoroso e quando non era […]
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La cena di Esther/3
«Il nuovo posto fu in Namibia. Nel sud del paese, poco lontano dal confine sudafricano. Un deserto di pietra in cui il Fish river intaglia un canyon e a qualcuno era venuto in mente di costruirci su una diga»
Riassunto delle puntate precedenti. Roghùn, Tajikistan, cantiere di costruzione di una diga, Esther ha invitato a cena alcuni colleghi di lavoro. Mentre finisce di cucinare e si prepara a ricevere gli ospiti, ripercorre le tappe del suo travagliato matrimonio con Linaldo. Lavorano entrambi lì a Roghùn, Linaldo come capocantiere, Esther come responsabile del magazzino. Dopo […]
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La cena di Esther/2
«Non le era mai andato a genio Furio… E che razza di idea, quella di Linaldo! Una delle sue solite trovate né carne né pesce… invitarlo a cena, a una settimana dalla cerimonia del primo giro di turbina a Roghùn»
Riassunto della prima puntata. Roghùn, Tajikistan, cantiere di costruzione di una diga. Esther ha invitato a cena alcuni colleghi di lavoro, nel suo alloggio del campo. Mentre finisce di cucinare e si prepara a ricevere gli ospiti, ripercorre le tappe del suo matrimonio con Linaldo. Lavorano entrambi lì a Roghùn, Linaldo come capocantiere, Esther come […]
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Castelporziano/10
«A differenza di Gerald, che quella sera indossava una rispettabilissima giacca, e di Volker, il quale si era presentato invece con una camicia azzurra dalle maniche rimboccate, Johannes non aveva fatto alcuno sforzo in termini di abbigliamento». Si conclude il romanzo a puntate di Raoul Precht
Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente il protagonista si è occupato in particolare del quarto poeta da tradurre, Gerald Bisinger * * * Ancora una volta la memoria scompone e ricompone a piacimento, giocando […]
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La prima parte di un racconto inedito
«Il periodo in cui era passata più vicino a quella che adesso definiva "trappola" erano stati i primi anni di matrimonio, quando ci avevano creduto davvero, lei e Linaldo, o quanto meno ci aveva creduto lei»
“Un caprone morto per fare pace… Che razza di uomo può offrire alla sua donna una carogna di capra per fare pace?” Si disse Esther. Cominciava a rinfrescare. Aveva lasciato la porticina sul retro aperta, il controtelaio a zanzariera impediva a insetti e altri animali di penetrare nell’interno. Fine novembre, la sera calavano i primi […]
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Castelporziano/9
«Più tardi dedicai un po’ di tempo a Gerald, che dei quattro era forse quello che avevo frequentato meno e anche, obiettivamente, il più difficile da frequentare, il meno estroverso o comunicativo, anche se era l’unico di loro a conoscere l’italiano»
Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente si è discusso delle ripercussioni della seconda serata, e molto anche di Roma e Venezia. * * * Tornando a quel pomeriggio, se non parlammo di Roma e […]
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