Quattro flash narrativi
«Le mie parole, insomma, non so se sono state giuste, ma, che volete? Forse hanno aggiustato una drammatica traiettoria del destino...»
Fratellanza. Lui mi guardava, ma non diceva una parola. Raul è nero. I genitori vennero dal Mali sette anni fa. È intelligentissimo e a scuola va bene in tutte le materie, specialmente in Matematica, dove viene considerato quasi un genio. È un buon calciatore e al centro campo costruisce il gioco con talento e generosità. […]
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Un racconto sul raccontare
«Il narratore di Oak Park non è solo il suo scrittore è preferito, è il nume tutelare al quale si rivolge ogni volta che deve scrivere una storia. Stavolta gliene serve una da almeno dieci cartelle...»
Il ragazzo col taccuino di pelle vaga nel parco alla ricerca di una storia. Ha indossato le scarpe lucide e un trench nero che stringe in vita ma che si abbina con tutto. Prima di uscire di casa si è guardato allo specchio: i baffi sono ancora corti e sparuti, ma i capelli tirati all’indietro […]
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La storia di un'ossessione
«Mi risveglio e mi guardo attorno: sono a letto, in una stanza di ospedale, da sola, e sento un dolore tremendo alla pancia. Sollevo piano piano il lenzuolo e vedo spuntare dal mio addome due tubicini, pieni di un liquido verdastro...»
La luce al neon del box è così forte che pur tenendo gli occhi chiusi sembra di essere in pieno giorno e la barella dura come una roccia preme fastidiosamente contro la mia schiena indolenzita. Eppure è proprio ora, nel momento in cui cerco di isolarmi il più possibile dalle voci concitate delle infermiere, dal […]
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In memoria di un "amico fragile"
«Si era avvitato ridendo nel suo male. Dopo l’ultimo ricovero, se n’era andato a casa, non prendeva più nulla, un Tantum Rosa ogni tanto. Non era stoico, Giorgio, era disperato»
Sono decine, forse centinaia di migliaia ad accogliere la rockstar: Vasco arranca sulla passerella, indossa un ridicolo pastrano smanicato di pelle, ha sessantacinque anni ma ne dimostra ottanta, la voce è un biascichio quasi incomprensibile, impastata di psicotropia. Ed è gonfio, gonfio come un batrace, gonfio come uno di quei rospi dalla pelle allucinogena che […]
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Un racconto inedito
Nell’ultimo periodo la sua pittura s’era fatta più astratta, più cupa. Aveva abbandonato le figure. S’era ridotta a vampate di colori forti, pennellate perentorie inferte su fondo nero. Aveva del tutto perso quel tocco minuzioso e impersonale che a me ricordava Bruegel il Vecchio
Non capivo perché volesse farmelo nudo. Quando avevo accettato, non mi aveva detto tutto. Così adesso mi ritrovavo in quella stanza, sotto il suo sguardo… Mi sentivo un po’ ingannato, preso in trappola. Non sapevo come uscirne. La zia ripeté: “Su, togliti i vestiti.” Ero seduto su uno sgabello, tre metri avanti a lei. Ancora […]
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Un racconto di gelosia
«Arturo era un tipo geloso e s’era fissato che io ci mettevo le corne con Duilio, il falegname, che teneva la poteca vicino casa nostra. Ogni giorno usciva in mezzo il discorso su questo Duilio...»
Non ero tanto bella, però mi piaceva ballare e nella balera ci andavo il martedì che la padrona mi faceva smontare alle quattro e mezza. Là conoscetti Arturo, che non sapeva ballare, allora io ci imparai i primi passi. Lui voleva fare le schifezze con me, ma io non volevo perché all’epoca non si facevano […]
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Un racconto inedito
«Durante il rinfresco la temperatura sotto il pergolato per fortuna si rivelò tollerabile: mentre sua sorella Livia rideva e scherzava con Davide, Anna ogni tanto si alzava e andava a controllare che ai tavoli degli ospiti non mancasse niente...»
Anna si affacciò al balcone e guardò in alto, verso il cielo, dove alcuni nuvoloni grigi si stavano addensando minacciosamente. “Mi sa che stavolta le previsioni del tempo ci hanno azzeccato” pensò. “Probabilmente dopo la cerimonia inizierà a piovere”. Del resto la giornata era eccezionalmente calda per essere una domenica di metà maggio, con temperature […]
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Un quadro napoletano
«La veste nera e corta della signorina Cetta delineava l’ossatura piccola e i fianchi sformati. I capelli lunghi lattiginosi con qualche striscia nera le scendevano sul volto rugoso e incipriato con gli zigomi rosati...»
La signorina Cetta abitava in un seminterrato in Via Pigna all’Arenella nel palazzotto abusivo in cemento rosso costruito negli anni Ottanta attaccato al terrapieno fangoso della collina. Le strette bocche di lupo davano sotto il parcheggio del gommista Salvatore e figli limitato da un alto cancello verde che separava la proprietà dai ripidi tornanti della […]
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Un'avventura inedita
«Durante quella passeggiata a Firenze con Claudio le era tornato in mente il borsello: la capatina dentro alla boutique per ripararlo le era parsa un’ancora di salvezza in quel pomeriggio che sembrava non passare mai...»
“Ti dispiace se entriamo un attimo?” Anna pronunciò la frase davanti alla porta della boutique collocata nell’angolo della piazza rinascimentale dopo aver guardato a lungo la vetrina del negozio, dove sugli scaffali sottili di legno bianco trafilati in oro era esposta l’ultima collezione di borse con la loro foggia a trapezio, leggermente arrotondato verso il […]
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Una “delusione” natalizia
«Già vedeva la delusione sul suo viso: primatista di salto in lungo alla fine degli anni Settanta, si era votata anima e corpo alla costruzione scientifica di un campione del mezzo fondo. Quel campione che lui, a questo punto, non sarebbe diventato mai...»
Per cominciare dalle buone notizie: nell’articolazione delle due anche, la testa del femore presenta un arrotondamento corretto; la cartilagine è ben conservata e non si ravvisa alcuna variazione liquida a livello subcondrale (qualunque cosa sia, pensò), né un aumento significativo del liquido articolare. I tessuti molli periarticolari sono regolari. Il tendine del ginocchio non palesa […]
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