Un ricordo a un mese dalla scomparsa
L’articolo che Leone Piccioni dedicò all’amico Adriano Mazzoletti in occasione dell’uscita del secondo volume del “Jazz in Italia”. L’opera, che abbraccia un lungo periodo storico che inizia dagli anni dello swing, si completerà in autunno con l’uscita postuma del terzo volume che va dagli anni Sessanta alla contemporaneità
A un mese dalla scomparsa di Adriano Mazzoletti, amico e collaboratore di Succedeoggi fin dai nostri esordi, ci piace ricordarlo con questa testimonianza di Leone Piccioni. Il testo fu letto da Piccioni in occasione dell’uscita nel 2010 dei due volumi di Adriano Mazzoletti Il Jazz in Italia – Dallo swing agli anni Sessanta (EDI Editrice), quando fu organizzato, per […]
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I deliri del bibliofilo
“Casa d’altri” di Silvio D’Arzo, considerato uno dei capolavori del '900, fu rifiutato da editori come Einaudi, Bompiani, Vallecchi. Redatto nel 1947 e pubblicato più volte rielaborato su riviste, uscì postumo in volume nel 1953 per Sansoni
Definito da Eugenio Montale «un racconto perfetto», Casa d’altri ebbe una travagliata vicenda editoriale. Il suo autore, Ezio Comparoni, nato a Reggio Emilia nel 1920 da padre ignoto, adoperò vari pseudonimi per firmare i suoi scritti, il più celebre dei quali è Silvio D’Arzo. Lo scrittore lavorò assiduamente intorno a questo testo, allestendone diverse stesure, tese a […]
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I deliri del bibliofilo
Giovanna Bemporad, poetessa schiva e appartata e grande traduttrice, si è dedicata alla stesura di un unico libro, pubblicato in diverse edizioni, sempre rimaneggiato e arricchito. In «uno strenuo corpo a corpo con la forma» come con «una materia lavorata in maniera assidua»
Ci sono autori che, per tutta la vita, si dedicano alla stesura di un unico libro. È il caso di Giovanna Bemporad, poetessa schiva e appartata, ferrarese di nascita ma vissuta per lungo tempo a Roma, autrice di alcune memorabili versioni dell’Eneide e dell’Odissea. Con un gusto e un’ispirazione di taglio classico, sostenuti dal ricorso a […]
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Ricordando Adriano Mazzoletti
Con un verso preso in prestito da Neil Young dedicato al Rock’n Roll e con un suo articolo del 2013 pubblicato su queste pagine, Succedeoggi saluta l’amico e collaboratore scomparso a Roma, storico del jazz e celebre conduttore radiofonico di programmi dedicati a questo genere musicale
Il modo migliore per ricordare Adriano Mazzoletti, profondo conoscitore e grande divulgatore di jazz – scomparso oggi a Roma, alla vigilia del suo 88° compleanno (era nato il 19 giugno 1935) – è riproporre ai nostri lettori un suo articolo apparso sulle nostre pagine 10 anni fa, cioè agli albori di Succedeoggi. Adriano, infatti, aderì […]
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I deliri del bibliofilo
“Il Porto Sepolto” di Giuseppe Ungaretti è tra i titoli novecenteschi più difficili da reperire sul mercato antiquario. «A dire il vero – ha annotato il poeta – quei foglietti... non erano destinati a nessun pubblico»
Dopo aver pubblicato alcune poesie sulle riviste «Lacerba», «La Voce» e «Diana», Ungaretti licenzia la raccolta Il Porto Sepolto, presso lo Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, come si evince da questa sua nota: «Il Porto Sepolto fu stampato a Udine nel 1916, in edizione di 80 esemplari a cura di Ettore Serra. La colpa fu tutta sua. […]
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A centocinquanta anni dalla morte
La predilezione di Belli e Leopardi per l’autore dei “Promessi Sposi” e i parallelismi tra “L'affaire Moro” di Sciascia e la “Storia della colonna infame”. Anche “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì, Premio Strega nel 1972, evoca “La storia nell’arte di Alessandro Manzoni”, tesi di laurea dello scrittore sardo
«È un libro che bisogna leggere dopo i cinquant’anni». Così amava ripetere Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Anche se non è possibile sapere se, durante la stesura del Gattopardo, li abbia letti, è certo che il grande romanziere siciliano teneva in grande considerazione i Promessi Sposi. Ma andiamo con ordine. È nota la predilezione di Belli. Il poeta […]
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I deliri del bibliofilo
“Passo d’addio”, “Fiaba e mistero”, “Il flauto e il tappeto”: le prime edizioni dei tre libri pubblicati in vita da Cristina Campo, autrice poco propensa «a diffondere i propri testi in maniera indiscriminata», coltivando piuttosto «la tendenza a rendere note con parsimonia le proprie pubblicazioni»
Il centenario della nascita di Cristina Campo ci consente di rivisitare la figura di questa singolare scrittrice che fece di tutto per rimanere nell’ombra, adoperando vari pseudonimi per i suoi lavori di traduzione e collaborazione (il suo vero nome era Vittoria Guerrini) e pubblicando in vita soltanto tre libri: la silloge poetica Passo d’addio (All’Insegna del Pesce […]
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I deliri del bibliofilo
Futurista sui generis, autodidatta e spregiudicato, Ottone Rosai raccontò nel “Libro di un teppista”, con uno stile fatto di espressioni popolaresche e suggestioni parolibere, le vicissitudini della sua esperienza sul fronte del Grappa. Fu pubblicato nel 1919 dall'amico Vallecchi
La figura del teppista sembra caratterizzare le opere delle avanguardie che operano nei primi decenni del Novecento, in particolare del futurismo. Non soltanto il movimento italiano capeggiato da Marinetti che conduce un’acerrima battaglia contro quello che viene definito il passatismo borghese carico di valori considerati reazionari e anacronistici ma anche i rappresentanti del futurismo russo, […]
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A cento anni dalla nascita
Note – attraverso brani delle sue opere – intorno alla grande poetessa e traduttrice del nostro '900 non ancora abbastanza conosciuta. Vittima di un pregiudizio letterario che ha accomunato le scrittrici del secolo scorso, deve la sua notorietà tra i lettori di poesia alla meritoria diffusione dei suoi testi, dalla fine degli anni Ottanta
Io vorrei scrivere certi versi che ho in mente da tanto tempo. Una specie di Cantico dei cantici rovesciato. “Andrò per le piazze e per le vie, cercherò quelli che nessuno ama”. “O tu che dimori nei giardini, non farmi udire la tua voce”. Vorrei scriverlo nella lingua più moderna, quasi sul ritmo di un blues, […]
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I deliri del bibliofilo
I tormentati pensieri dell’artista che voleva abiurare la scultura per la scrittura, nella prima edizione di un irripetibile volumetto dimesso, stampato nel 1945 in un numero limitatissimo di copie che l’autore non voleva vendere, ma regalare a chi stimava
Uno dei primi accenni che viene fatto da Arturo Martini al suo pamphlet intitolato La scultura lingua morta si trova nel terzo degli straordinari Colloqui sulla scultura che l’artista trevigiano tenne con Gino Scarpa, in data 26 luglio 1944: «Scoltura solo scoltura, titolo inesatto per il mio libro». Il rapporto di Martini con i libri risale al 1916 quando, […]
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