I deliri del bibliofilo
Nato nella città lagunare, autore di generi letterari più disparati, la figura di Carlo Della Corte «è stata ingiustamente rimossa dal panorama letterario del secondo '900». Dalla sua prima raccolta poetica, alla trilogia dei romanzi a sfondo noir, una panoramica delle sue opere
La figura di Carlo della Corte è stata ingiustamente rimossa dal panorama letterario del secondo Novecento, nonostante l’autore veneziano, dotato di una versatilità rara, si sia misurato proficuamente con i generi più disparati, spaziando indifferentemente dal romanzo al racconto, dalla poesia al saggio, dall’elzeviro alla nota di costume. Dopo aver lavorato in banca e in […]
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I deliri del bibliofilo
È una preziosissima ed esile plaquette, intitolata “Descrizione di Orfeo”, il frutto del sodalizio tra lo scrittore veneto e l’artista milanese. Fu pubblicata nel 1954 (65 copie e una tiratura fuori commercio di 10 esemplari numerati), con due acqueforti originali firmate da autore e illustratore
Esistono autori che, durante il corso della loro esistenza inquieta, sembrano mettersi alla ricerca di un gobettiano “editore ideale” a cui affidare i propri scritti. Si potrebbero fare numerosi esempi al riguardo (vengono in mente Luigi Bartolini e Raffaele Carrieri, sui quali torneremo). Uno dei casi più eclatanti è quello di Beniamino Dal Fabbro che […]
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I deliri del bibliofilo
È rinato dalle ceneri delle bombe uno dei più bei libri del ’900 italiano, dopo che la prima stesura venne distrutta «per eventi bellici». Fu pubblicato nel 1947 in due differenti tirature, illustrate da incisioni di Maccari
Uno dei libri più belli del Novecento italiano è unanimemente considerato Artemisia di Anna Banti, soprattutto nella preziosa tiratura di testa. Il romanzo, senz’altro il più conosciuto della scrittrice fiorentina il cui vero nome era Lucia Maria Pergentina Lopresti, uscì nel 1947 da Sansoni in due differenti tirature: ordinaria e di lusso. Ma la vicenda […]
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I deliri del bibliofilo
Da “Le bellissime avventure di Cateri dalla trecciolina” (1942) alla prima edizione del suo best-seller negli “Struzzi” Einaudi (1974)... Il talento precoce, ma tardivo nella «rivelazione di sé a sé stessa» e nella «conquista della personalità e dello stile», della scrittrice romana
«Carissimi Lettori, l’Autrice, che potete vedere qui sopra in un ritratto dell’epoca, magnificamente incorniciato, era una ragazza di circa tredici anni quando scrisse le storie del presente libro, e ne disegnò le figure. A quel tempo, essa non aveva nessun Editore. Aveva due gatti di diversa grandezza, ma di uguale importanza, e un certo numero […]
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I deliri del bibliofilo
Su “Gli sguardi i fatti e senhal” di Andrea Zanzotto, il più ricercato dei suoi volumi, imperniato sui temi dello sbarco lunare e della comunicazione nell’era tecnologica. Edito a proprie spese, fu ristampato dall’autore con lievi varianti nello stesso anno, illustrato da Tono Zancanaro
La produzione più importante di Andrea Zanzotto è stata pubblicata da Mondadori. Soprattutto le raccolte di poesia sono progressivamente confluite nell’autorevole collana “Lo specchio”, a partire dalla silloge d’esordio, intitolata Dietro il paesaggio nel 1951, con la quale l’autore vinse il Premio San Babila per gli inediti, con una giuria d’eccezione composta da Montale, Quasimodo, […]
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I deliri del bibliofilo
Il libro più compiuto illustrato dall’artista senese fu “Bestie del 900” dello scrittore fiorentino, edito da Vallecchi nel novembre 1951. Mirabilmente, il testo dei racconti e le illustrazioni «si rincorrono e si fondono in un’unica realizzazione d’arte»
Tra i maggiori illustratori del Novecento si può annoverare Mino Maccari, al quale si devono non solo alcune delle copertine più belle del cosiddetto “secolo breve” ma anche edizioni originali commentate dalle sue tavole raffinate e, al contempo, irriverenti. Scegliere è oltremodo difficile, trattandosi di numerosi titoli: si passa infatti da La loterie clandestine di […]
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I deliri del bibliofilo
Le tappe della querelle tra Artaud e Breton, all’interno del movimento surrealista, sono scandite da una serie di testi in cui i due autori si rimproveravano a vicenda la diversa interpretazione della rivoluzione che cercarono di mettere in atto in quella stagione «breve e folgorante»
L’adesione di Artaud al movimento surrealista si situa dopo la lettura da parte di Breton della Correspondance avec Jacques Rivière che esce, con il titolo Une corrispondance, nel n. 132 del 1° settembre 1924 della «Nouvelle Revue Française», all’epoca diretta proprio da Rivière. Breton si entusiasmò alla lettura del carteggio e, di lì a poco, […]
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Nell’anno del centenario della morte
«Una storia è sempre un progetto, una “costruzione”, va oltre la concretezza di quanto accade». E lo scrittore boemo, con le sue storie, ci ha affidato un’uscita di sicurezza dall’invadenza del reale regalandoci un futuro...
Italo Alighiero Chiusano, il grande germanista, che già in Storia del teatro tedesco, a proposito di Il custode della cripta, aveva parlato del «metafisico, mistico conforto che irradiano le sue visioni, anche le più desolate», in Altre lune, nel suo saggio sul volume fotografico di Klaus Wagenbach, intitolato non a caso Guardare Kafka, scrive: «Vedete […]
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I deliri del bibliofilo
Storia editoriale dei “Frammenti lirici”, raccolta di «versi acerrimi e spigolosi, emblematicamente dedicati “Ai primi dieci anni del secolo ventesimo”». Dopo molte revisioni, furono pubblicati presso la Libreria della Voce nel 1913
In data 14 gennaio 1912 Clemente Rebora scriveva all’amico Angelo Monteverdi: «se hai tempo d’informarti intorno all’eventuale spesa per l’impressione (nel senso materiale della parola!) dei miei Frammenti lirici, eccotene alcuni dati: saranno una cinquantina, dei quali una quindicina fra i 50 e i cento versi – formato tipo Quaderni della Voce (si dice in […]
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I deliri del bibliofilo
La casa di Castello, il tempo lontano del mito domestico, «l’inesorabilità della sua abolizione», il «sottile intenerimento» generato dal ripensarci… Storia della prima raccolta del poeta fiorentino nelle due edizioni, quella del ’35 e quella del ’42. E di un incredibile ritrovamento…
«Tra il ’34-’35 scrissi parecchie poesie abbastanza omogenee, poi sfrondate, forse anche troppo impietosamente. Ne pubblicai un gruppo ne La barca, il mio primo libretto. Allora era molto più semplice, forse, la cosa. Io non supponevo di dover trovare un editore. L’editoria della poesia allora non c’era. E questo semplificava in un certo modo le […]
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