20
dicembre
2024

memorie&archivi

Valentina Fortichiari
Elegia per la libreria Fanucci

Le case dei libri

Ha cessato l’attività quella che un tempo - lontano e felice - era l’Antica Libreria di Scienze e Lettere curata da Angelo e Alice Zavattini. Ma per una libreria che chiude a Roma, una milanese viene premiata alla Scuola Librai di Venezia

Pochi giorni fa, la notizia della chiusura della libreria romana Fanucci, in Piazza Madama, di fronte al Senato mi ha costernata. Negli ultimi quattro anni 50 librerie hanno chiuso i battenti a Roma, oltre 100 in dieci anni. Ogni libreria che chiude è un fallimento di portata inimmaginabile: lettori perduti, luoghi di intrattenimento felice che […]

continua »
Lidia Lombardi
La Domenica: itinerari per un giorno di festa

L’Esquilino risanato

Dopo interventi di riqualificazione e messa in sicurezza, riapre il Parco di Colle Oppio, laddove le Terme di Traiano si sovrappongono alla neroniana Domus Aurea. E anche per la strabiliante residenza dell’imperatore sono in arrivo 13 milioni di euro stanziati dal Mibact…

Sono appena stati riaperti i cancelli di accesso al Parco di Colle Oppio, quegli undici ettari con vista Colosseo che si dividono tra resti archeologici e pini respighiani, tra giardini, muri imperiali e alberi d’alto fusto. I magri fondi per il Giubileo sono stati utilizzati qui – dove le Terme di Traiano si sovrappongono alla […]

continua »
Lidia Lombardi
La Domenica: itinerari per un giorno di festa

Il cucuzzolo del Lazio

Viaggio a Cervara, il più alto Comune della nostra provincia, alfa del Parco dei Monti Simbruini che si contende il primato con l’omega Filettino. Uno skyline da libro delle fate, una località che con le sue praterie, le baite, il silenzio, ispira il Maestro Morricone

Settanta chilometri da Roma, un’ora di viaggio. E trovi aria, alberi, panorami da Grande Nord. Cervara è il più alto Comune della nostra provincia. Vanta 1053 metri sul livello del mare, che diventano 1.450 nella frazione-prateria di Campaegli. Per soli dieci metri non è la sede civica del Lazio più vicina al cielo. Le ha […]

continua »
Sabino Caronia
Due pensieri: coincidenze e diversità

Quel colloquio tra Sciascia e Pasolini

Da “Il fiore della poesia romanesca” a “Todo modo”, fino alla figura di Aldo Moro e al cristianesimo. Riflessioni sulle correlazioni tra lo scrittore siciliano e l’autore degli “Scritti corsari”

Presso il Fondo Falqui della Biblioteca Nazionale è conservata una copia dell’antologia Il fiore della poesia romanesca con dedica autografa di Mario dell’Arco. Due anni prima, nel 1950, lo stesso Mario dell’Arco si era occupato della pubblicazione delle Favole della dittatura presso l’editore Bardi. L’antologia di Sciascia ha una premessa di Pier Paolo Pasolini, che […]

continua »
Lidia Lombardi
La Domenica: itinerari per un giorno di festa

A casa di Olimpia

Liberata dai bancarellari sostituiti con una Befana solidale, Piazza Navona si riappropria (ma ancora non del tutto) dei suoi spazi e delle sue gemme, che sono lì per essere ammirate. Come Palazzo Pamphilj, antica dimora di una chiacchierata dama romana…

Piazza Navona quest’anno è diventata un caso. Per un vizio del bando di concorso, vinto dal torbido trust dei bancarellari, il commissario Tronca ha bloccato il bailamme della tradizionale fiera. E via il rosario delle polemiche, con Lega e Forza Italia in gramaglie per l’allontanamento dei “presepari”. E con gli ambulanti sul piede di guerra. […]

continua »
Leone Piccioni
A cent’anni da “Il Porto sepolto”

Il canto nuovo di Ungaretti

«Quando io trovo/ in questo mio silenzio/ una parola/ scavata è nella mia vita/ come un abisso»... Con la prima raccolta del grande poeta nasce una poesia tesa, drammatica, spezzata, profonda, non ricopiata da nessuno, sostenuta da forza morale e da «un delirante fermento»

Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d’Egitto ai primi di febbraio del 1888. Il padre Antonio aveva lasciato Lucca dove faceva il contadino per lavorare come sterratore al Canale di Suez. Prese un’infezione e da allora non stette mai bene. Fece tuttavia venire da Lucca la fidanzata Maria Lunardini che aveva 28 anni. Trovò un marito […]

continua »
Lidia Lombardi
La Domenica: itinerari per un giorno di festa

La via dell’olio

Tour da Roma a Latina alla scoperta di frantoi dop che applicano le più moderne tecniche di produzione. Tra storia e leggenda, a partire da Gaeta, dove un nave perse un carico di olive che rimanendo a bagno nell’acqua di mare rivelarono il loro sapore

Una catena lunga di montagne, aspre sulla pianura che porta al mare e che per secoli, fino alla bonifica dell’agro pontino, era palude. È la catena dei Volsci, composta dai Lepini, gli Ausoni, gli Aurunci: dalle propaggini della provincia di Roma a quella di Latina corrono paralleli alla costa e arrivano fino a Gaeta. Quando […]

continua »
Lidia Lombardi
La Domenica: itinerari per un giorno di festa

Nel nome di Luca

Inaugurato il restauro della cupola della chiesa dei Santi Luca e Martina ai Fori, capolavoro di Pietro da Cortona che di quest’opera fece una sua ragione di vita. Sulle tracce dell’apostolo pittore a Palazzo Carpegna sede dell’Accademia a lui intitolata

Il Guercino lo ritrae con la tavolozza mentre – ispirato da un angelo – dà gli ultimi ritocchi a una Vergine col Bambino. Idem Raffaello, anche se l’opera è solo attribuita all’Urbinate e la ritroviamo in due luoghi distanti di Roma ma idealmente uniti: sull’altare della chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano […]

continua »
Leone Piccioni
Documenti dall’archivio di Vichy

Caro Larbaud… suo Ungaretti

Il poeta dell’“Allegria” aveva molta stima e ammirazione per il grande critico francese. E scrivendogli nel 1923 riflette sulle sorti della poesia italiana che egli giudica dopo Leopardi non più all’altezza della tradizione

«Questo vizio impunito della lettura» è un felice motto di Valery Larbaud da lui adoperato anche come titolo di un suo libro. Era nato a Vichy nel 1881 ed è morto nel 1957 sempre a Vichy. In questa graziosa cittadina francese (che fu capitale quando Petain firmò l’armistizio con i tedeschi) si è trovato per […]

continua »
Alberto Fraccacreta
Nell’officina del poeta: un'intervista

L’attrito di Magrelli

Per Šklovskij il linguaggio della poesia è rallentato e potente come un treno in frenata. Per l’autore di “Ora serrata retinae” è un continuo esperimento. E così la sua poetica è in perenne evoluzione. Vedi l’ultima raccolta “Il sangue amaro”…

Valerio Magrelli è un poeta raffinato. Costretto a sostenere oggi il peso enorme della tradizione lirica di appartenenza, plasma una lingua aderente alla téchne contemporanea senza creare fratture. È quasi un miracolo. Una diversificazione che si amalgama. Un’arteria che si dissangua e si riassesta da sola. Rompe con la tradizione, permanendo nel solco di essa. […]

continua »