19
settembre
2024

letture

Marco Ferrari
Quasi un "giallo" storico/letterario

Dante in Argentina

Il monumentale Palazzo Barolo di Buenos Aires conserva alcuni misteri: venne edificato per ospitare le ceneri dantesche, temendo che le guerre "europee" potessero distruggere la tomba di Ravenna. Perciò l'architetto Mario Palanti vi costruì un inferno, un purgatorio e un paradiso...

Dante a Buenos Aires, come a Firenze, a Ravenna, in Lunigiana. A 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, la casa editrice Colihue ha presentato la nuova traduzione della Divina Commedia realizzata da Claudia Fernández Speier nel paese dove più forte è l’italianità. Non a caso, nella capitale argentina c’è uno dei maggiori templi danteschi, […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

L’Uno e noi tutti

«Non siamo l’infinito, ma lo annuvoliamo, e ne siamo particella a lui necessaria» spiega Roberto Mussapi nel commentare i versi del grande poeta sufi Jalàl Al-Din Rumi. Una poesia di mistero la sua, ma tutt’altro che misteriosa, al contrario, «evidente, come il respiro e il mare…»

Il grande poeta sufi Rumi è spesso presente in questa rubrica. Qui l’amore assoluto è portato al suo zenit e al suo cuore: flauto di canna, la fortuna, non il fato cieco dei Greci, un soffio divino che intona una nuova melodia. La vita è chiamata a battere il suo tempo, come una danza. Il mondo […]

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Pier Mario Fasanotti
Consigli per gli acquisti

Tra dandy e tiranni

L'amore filiale raccontato (con molta autenticità) da Eric Emmanuel Schmitt, il nomadismo culturale di fine Ottocento descritto da Julian Barnes e la dittatura delle banane in Guatemala spiegata da Mario Vargas Llosa

Il lutto. Il titolo di questo libro diaristico (Diario di un amore perduto) farebbe pensare d’acchito a un’amante. Lo scriviamo al femminile visto che l’autore è maschio, e si chiama Eric Emmanuel Schmitt (edizioni e/o, 192 pg., 16,50 euro). Si scopre invece che i tormentosi, ma anche dolci ricordi rimandano a sua madre. Il narratore […]

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Luigi Saitta
“La carezza della memoria”

Essere Carlo Verdone

Il libro autobiografico dell’attore e regista è pieno di pregi. Intrattiene il lettore, diverte e commuove, mai scontato, né retorico. Oltre a mettere in luce episodi inediti, rivela aspetti profondi e poetici. Come il capitolo su Siena, la città dov’è cresciuto il padre Mario

I libri autobiografici sono un genere letterario insidioso di cui generalmente diffido. Siano opere di scrittori, artisti, cantanti, giornalisti, uomini o donne famosi, sono spesso un insieme di noiose memorie familiari, di ricordi sovente gonfiati (o, peggio, inventati), di episodi pieni di banale retorica che sembrano affidati alla pagina bianca solo per accrescere (o rinverdire) […]

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Marco Vitale
“All’altro capo” di Roberto Deidier

Orizzonte rotto

Fa pensare a «una conradiana linea d’ombra» la nuova raccolta del poeta romano dove la bellezza appare «incrinata dalla fuga del tempo». Un libro che «muove dalle soglie dell’elegia per incamminarsi nei luoghi di un attraversamento doloroso». Un «atto d'amore e di rispetto» il suo per la poesia

Una calma meridiana superficie marina è a congiungersi, lievemente increspata dalla luce, con una linea d’orizzonte che sfuma e sembra perdersi in lontananza. Non sappiamo cosa vi siaall’altro capodi quella linea, e la stessa calma si colora di inevitabile inquietudine. La suggestiva immagine di Giulia Napoleone (un particolare è riprodotto nell’immagine vicino al titolo, ndr) ci […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

Baudelaire dimenticato?

Poeta degli eccessi (anche linguistici) e dei contrasti (soprattutto sociali), a duecento anni dalla nascita Charles Baudelaire appare come un mito esorcizzato dal tempo e dalle mode. Più odiato e amato che letto e studiato, in verità

Tra le tante cose singolari e poco gradevoli che possono capitare nella vita c’è anche il fatto di ritrovarsi tumulato in compagnia di qualcuno che si è detestato per tutta la vita. È quanto accadde a Charles Baudelaire: alla sua morte, il 31 agosto 1867, finì infatti con l’essere inumato nella tomba di famiglia, al […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my life

Pietas per la luna

Anche Baudelaire, il grande poeta della modernità che aveva profetizzato l’età della disumanizzazione, si rifugia nella natura. Ma solo «quando sa farsi spirito, parlare al cuore». Come l’astro con la sua pallida lacrima d’opale

Nasceva duecento anni fa, ieri, il 9 Aprile del 1821. Baudelaire, come Leopardi, è un nome che suona come un mito. Conosciamo i loro nomi di battesimo, belli, Giacomo, Charles, ma il cognome basta, racchiude tutto. Sono i poeti che hanno un unico nome, come Omero, Dante, Shakespeare, Ovidio, Virgilio, Foscolo, Byron, Eliot.Baudelaire è il […]

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Loretto Rafanelli
“Sine macula” di Alberto Fraccacreta

Aspettando Delia

Prezioso collaboratore di queste pagine, applica un’esemplare capacità di approfondimento e di studio alla poesia, alla narrativa, alla filosofia, all’arte e al teatro. La nuova raccolta di versi lo conferma poeta di talento maturo, «tra i più meritevoli di attenzione della sua generazione»

Seguo con interesse gli scritti di Alberto Fraccacreta, tra recensioni, saggi e interviste ai grandi poeti (Zagajewski, Simic, Núñez, Muldoon, Gander, Campos, ecc.) e ai narratori (con mia sorpresa anche al giovane statunitense Stephen Markley autore del grande romanzo Ohio). E sempre ho trovato nei suoi interventi la rara capacità di entrare nel profondo delle altrui […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Us"

Noi e gli adolescenti

Il nuovo romanzo di Michele Cocchi, pur scritto (e uscito) prima della pandemia, è una riflessione di straordinaria attualità sulla condizione di quegli adolescenti che vivono in un mondo parallelo, solitario e virtuale, dal quale non riescono ad avere contatti con la realtà

Regola non codificata, ma certamente in vigore, vuole che di un romanzo si scriva, se non prima dell’uscita, nelle settimane immediatamente successive alla pubblicazione, che sono poi quelle in cui, nella maggior parte dei casi, si consuma la vita in libreria di un volume di narrativa. Esclusi casi eccezionali, e fatta salva ovviamente la permanenza […]

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Giuliana Bonanni
Finestra sul mondo

Salvate la poesia!

Michael Edwards, poeta e saggista inglese, grande esperto di letteratura francese, spara a zero sui poeti del paese di Racine e Hugo: «Se parlassero del loro paese e fossero più presenti nella vita pubblica sarebbero molto più ascoltati. E i francesi capirebbero che la poesia non è una pratica per iniziati...»

La Francia avrebbe bisogno del suo Walt Whitman, di qualcuno che scriva un grande poema sulla nazione come è stato Leaves of grass per l’America. Come succede in Inghilterra, dove i grandi poeti prendono spesso ispirazione dall’antica poesia popolare. “Se i poeti francesi parlassero del loro paese e fossero più presenti nella vita pubblica sarebbero […]

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