A proposito de "L'anno del bradipo"
Domenico Calcaterra accompagna il lettore in un anno di riflessioni, ritratti, considerazioni in margine a scrittori, pittori e musicisti. Un modo, affascinante, di interrogarsi sul senso del lavoro culturale, oggi, quando conoscenza e capacità critica vengono considerate dei disvalori
Helsinki 1938, infuria il nazismo in Europa con il suo lascito bavoso di razzismo: Abraham Tokazier, 29 anni, velocista, promessa dell’atletica finnica, vuole conquistare un posto alle Olimpiadi del 1940. Partecipa ai campionati nazionali e vince. Vince inequivocabilmente: lo hanno visto tutti i presenti, tutti i giornalisti, tutti gli avversari. Eppure quando viene stilata la […]
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A proposito de "Le Anime Gemelle”
Il nuovo romanzo di Emiliano Gucci si apre con l'immagine di un capriolo in fuga da un incendio: è la metafora di un mondo di umani bruciati dalle passioni che hanno bisogno di immergersi in un universo d'acqua per "spegnersi" e - così - riuscire a sopravvivere
Diciamocela tutta: l’inquadratura in assoluto più suggestiva, denotazione e connotazione insieme, di The Queen è l’apparizione dal nulla del cervo con la sua aria struggente, lo scintillio del tartufo, lo sguardo tutto nei globi neri attraversati dal lampo quando incrocia lo stupore di Elisabetta II, i palchi maestosi – è una presenza reale, nei boschi […]
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Every beat of my heart
Si interroga sull’amore Jean De Sponde, l’autore francese vissuto nel XVI secolo. Non sull’amore per una donna, ma su quello che conduce a Dio e che rende il poeta capace di difendere le ragioni del vivere pur nella consapevolezza di dover morire. Ragioni per cui «la vita chiama la poesia»...
Jean De Sponde, vissuto nel XVI secolo, è uno dei grandi della poesia francese. La fede cristiana e la disposizione alla teologia e al sermone lo possono in qualche modo imparentare all’inglese John Donne, per Eliot fondatore della poesia metafisica. Nei due poeti è comune una base d’ispirazione non petrarchesca, lontana dal canone dominante: parlare […]
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Periscopio (globale)
In vista del secondo centenario della nascita di Fëdor Dostoevskij, vale la pena rileggere il suo primo romanzo, "Povera gente", un'opera che introduce tutti i grandi temi dello scrittore russo. Fino a trasformarlo quasi in un preludio filosofico e stilistico
Di fronte a un bicentenario così importante come quello della nascita di Fëdor Dostoevskij, il prossimo 11 novembre, chi voglia ricordarne sia pure sommariamente l’opera ha due sole strade da percorrere: inquadrarne storicamente la figura e tracciare una sintesi almeno dei maggiori romanzi (strada impraticabile, visto lo spazio a disposizione) o limitarsi a un solo […]
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“Sette fiabe gotiche” a quattro mani
Dopo le “Favole della nonna”, Paola Benadusi Marzocca estrae dal novelliere della giornalista e scrittrice dell’800 Emma Perodi, storie “da brivido” con atmosfere che avrebbero fatto gola a Hitchcock. Un mezzo per esorcizzare paure infantili e anche per conoscere luoghi, usi e costumi del Bel Paese
C’era una volta più che giocoso, o incline ad alimentare la sconfinata fantasia dei bambini, diventa l’avvio di racconti allucinati, distopici, horror tout court. È l’angolazione che Paola Benadusi Marzocca sceglie in questa “seconda tappa” dentro il novelliere di Emma Perodi, infaticabile giornalista e scrittrice, un mestiere poco esercitato dalle donne alla sua epoca, il […]
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A proposito de "Le transizioni"
Il romanzo di Pajtim Statovci, scrittore del Kossovo, gioca (drammaticamente) con le identità: «Sono un uomo che non può essere una donna, ma che volendo potrebbe sembrarlo, ed è il meglio che so fare, giocare a travestirmi, e decido io quando iniziare e quando smettere»
Sabato 16 ottobre a Torino, nella sede della Scuola Holden, il giornalista Fabio Deotto ha intervistato lo scrittore Pajtim Statovci, che all’età di trent’anni si è conquistato un posto di rilievo nella letteratura internazionale. L’incontro si è svolto nel General Store della scuola di scrittura, e si è incentrato sulla presentazione dei romanzi Gli invisibili […]
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Consigli per gli acquisti
I turbamenti tardivi dell'amore (e della memoria) nel nuovo romanzo di Francesco Carofiglio. E gli aforismi di Diego De Silva: frasi a effetto che (non sempre) racchiudo pillole di saggezza quotidiana
Fotogrammi. Cognome dell’autore: Carofiglio. Il nome: Francesco. Quindi non è Gianrico Carofiglio, il più noto dei due grazie a romanzi lineari, sottili, di chiaro lessico. Ma è più famoso anche perché è andato spesso in televisione (continuerà probabilmente ad andarci: le apparizioni rendono, assieme all’esperienza di magistrato e di deputato), parlando dei suoi testi e […]
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Every beat of my heart
Czeslaw Milosz, uno dei grandi del 900, «archetipicamente europeo», cerca una visione oltre il rito e si rivolge allo Spirito Santo con un’invocazione. Consapevole del limite umano, sa che la ricerca di segni non è che una conferma di questo limite. Vissuto umanamente in poesia…
Poesia potente, invocazione allo Spirito Santo da parte di uno dei grandi poeti del Novecento, Czeslaw Milosz, premio Nobel, polacco: il che significa, in poesia, slavo atipico. Molto del mondo slavo è nell’autore che a questa sua identità dedica un importante problematico libro saggistico, come molto di archetipicamente europeo. Ove l’Europa è Occidente, anzi, sua […]
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A proposito dei "Sepolcri"
Una nuova edizione del capolavoro di Ugo Foscolo, arricchita dalle illustrazioni di Marco Cazzato), fa scaturire una serie di riflessioni sull'abbandono in cui giace - nella nostra cultura evanescente - l'Ottocento italiano. Perché la sua etica, il suo rigore e la sua lingua non vanno di moda?
Un giovane critico romano, qualche anno fa, a commento di alcune dichiarazioni di sedicenti talentuosi scrittori suoi coetanei sul vanto della loro scarsa o pressoché nulla frequentazione dei classici, dalle colonne di un giornale così sentenziava: «La mia generazione non esiste». Ecco: senza voler raggiungere analoghe vette di pessimismo, sono sempre più dell’avviso che la […]
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La nuova edizione Feltrinelli dell’“Ulisse”
L’avventuroso 'viaggio' dello scrittore irlandese attraverso Leopold Bloom è in realtà un’avventura nella lingua, come spiega il traduttore e curatore Alessandro Ceni. Così il lettore-interprete è costretto a essere egli stesso Ulisse in balìa del naufragio di ogni interpretazione prestabilita di senso
È difficile trovare opere letterarie così consentanee a una lettura semiotica e, al contempo, decostruzionista come quelle di James Joyce, in particolar modo con l’Ulisse e il Finnegans Wake. Lettura semiotica e decostruzionista perché, nei romanzi summenzionati, emergono a singolar tenzone il segno e la debolezza del segno, l’aliquid stat pro aliquo (secondo il bel motto medievale) e […]
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