Periscopio (globale)
In vista del secondo centenario della nascita di Fëdor Dostoevskij, vale la pena rileggere il suo primo romanzo, "Povera gente", un'opera che introduce tutti i grandi temi dello scrittore russo. Fino a trasformarlo quasi in un preludio filosofico e stilistico
Di fronte a un bicentenario così importante come quello della nascita di Fëdor Dostoevskij, il prossimo 11 novembre, chi voglia ricordarne sia pure sommariamente l’opera ha due sole strade da percorrere: inquadrarne storicamente la figura e tracciare una sintesi almeno dei maggiori romanzi (strada impraticabile, visto lo spazio a disposizione) o limitarsi a un solo […]
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“Sette fiabe gotiche” a quattro mani
Dopo le “Favole della nonna”, Paola Benadusi Marzocca estrae dal novelliere della giornalista e scrittrice dell’800 Emma Perodi, storie “da brivido” con atmosfere che avrebbero fatto gola a Hitchcock. Un mezzo per esorcizzare paure infantili e anche per conoscere luoghi, usi e costumi del Bel Paese
C’era una volta più che giocoso, o incline ad alimentare la sconfinata fantasia dei bambini, diventa l’avvio di racconti allucinati, distopici, horror tout court. È l’angolazione che Paola Benadusi Marzocca sceglie in questa “seconda tappa” dentro il novelliere di Emma Perodi, infaticabile giornalista e scrittrice, un mestiere poco esercitato dalle donne alla sua epoca, il […]
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A proposito de "Le transizioni"
Il romanzo di Pajtim Statovci, scrittore del Kossovo, gioca (drammaticamente) con le identità: «Sono un uomo che non può essere una donna, ma che volendo potrebbe sembrarlo, ed è il meglio che so fare, giocare a travestirmi, e decido io quando iniziare e quando smettere»
Sabato 16 ottobre a Torino, nella sede della Scuola Holden, il giornalista Fabio Deotto ha intervistato lo scrittore Pajtim Statovci, che all’età di trent’anni si è conquistato un posto di rilievo nella letteratura internazionale. L’incontro si è svolto nel General Store della scuola di scrittura, e si è incentrato sulla presentazione dei romanzi Gli invisibili […]
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Consigli per gli acquisti
I turbamenti tardivi dell'amore (e della memoria) nel nuovo romanzo di Francesco Carofiglio. E gli aforismi di Diego De Silva: frasi a effetto che (non sempre) racchiudo pillole di saggezza quotidiana
Fotogrammi. Cognome dell’autore: Carofiglio. Il nome: Francesco. Quindi non è Gianrico Carofiglio, il più noto dei due grazie a romanzi lineari, sottili, di chiaro lessico. Ma è più famoso anche perché è andato spesso in televisione (continuerà probabilmente ad andarci: le apparizioni rendono, assieme all’esperienza di magistrato e di deputato), parlando dei suoi testi e […]
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Every beat of my heart
Czeslaw Milosz, uno dei grandi del 900, «archetipicamente europeo», cerca una visione oltre il rito e si rivolge allo Spirito Santo con un’invocazione. Consapevole del limite umano, sa che la ricerca di segni non è che una conferma di questo limite. Vissuto umanamente in poesia…
Poesia potente, invocazione allo Spirito Santo da parte di uno dei grandi poeti del Novecento, Czeslaw Milosz, premio Nobel, polacco: il che significa, in poesia, slavo atipico. Molto del mondo slavo è nell’autore che a questa sua identità dedica un importante problematico libro saggistico, come molto di archetipicamente europeo. Ove l’Europa è Occidente, anzi, sua […]
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A proposito dei "Sepolcri"
Una nuova edizione del capolavoro di Ugo Foscolo, arricchita dalle illustrazioni di Marco Cazzato), fa scaturire una serie di riflessioni sull'abbandono in cui giace - nella nostra cultura evanescente - l'Ottocento italiano. Perché la sua etica, il suo rigore e la sua lingua non vanno di moda?
Un giovane critico romano, qualche anno fa, a commento di alcune dichiarazioni di sedicenti talentuosi scrittori suoi coetanei sul vanto della loro scarsa o pressoché nulla frequentazione dei classici, dalle colonne di un giornale così sentenziava: «La mia generazione non esiste». Ecco: senza voler raggiungere analoghe vette di pessimismo, sono sempre più dell’avviso che la […]
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La nuova edizione Feltrinelli dell’“Ulisse”
L’avventuroso 'viaggio' dello scrittore irlandese attraverso Leopold Bloom è in realtà un’avventura nella lingua, come spiega il traduttore e curatore Alessandro Ceni. Così il lettore-interprete è costretto a essere egli stesso Ulisse in balìa del naufragio di ogni interpretazione prestabilita di senso
È difficile trovare opere letterarie così consentanee a una lettura semiotica e, al contempo, decostruzionista come quelle di James Joyce, in particolar modo con l’Ulisse e il Finnegans Wake. Lettura semiotica e decostruzionista perché, nei romanzi summenzionati, emergono a singolar tenzone il segno e la debolezza del segno, l’aliquid stat pro aliquo (secondo il bel motto medievale) e […]
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A proposito di "Una visione del mondo"
Feltrinelli ripubblica tutti i racconti di John Cheever con una bella introduzione di Julian Barnes: un'occasione importante per entrare nel mondo del narratore che ha descritto in modo quasi scientifico l'indeterminatezza dell'identità americana
Scrisse alcuni romanzi di successo, tra cui il pluripremiato Le cronache della famiglia Wapshot (nel 1964) e Bullet Park (1969). Gli venne anche attribuito il Pulitzer. Esaltato alfiere della monogamia – in effetti era davvero innamorato della moglie Mary e ammiratore delle sue doti culinarie – ammetteva che fosse una cosa stupenda ballare con le […]
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Every beat of my heart
Per Stephane Mallarmé la brezza marina «è fuga dalla noia… indica un luogo imprecisato ma vivo, è riscatto dalle disillusioni della vita in terraferma». Un simbolo di libertà, una promessa più forte dei pericoli affrontati da Ulisse e nell’epica di Moby-Dick
Il mare simbolo di libertà, nei versi di Baudelaire, e ancora metafora viva dell’avventura nella poesia sin dalle origini. Che comprende anche mistero, e pericolo, pensiamo a Ulisse e a Moby-Dick. E anche a Pinocchio…Per Mallarmé il mare è fuga dalla noia, partenza ebbra nella sua brezza: non tanto l’acqua, e il suo abisso, quanto […]
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Periscopio (globale)
Ritratto di Andrea Zanzotto, uno dei più singolari protagonisti della poesia del Novecento. La sua ricerca sul linguaggio, fino a forzare le parole, ha sempre presupposto una analoga "ricerca" da parte del lettore. Per arrivare, entrambi, al nocciolo delle cose
In una cultura nazionale segnata nel Novecento prima dall’ermetismo, poi dallo sperimentalismo delle neoavanguardie, il lettore di poesia dovrebbe essere avvezzo a una certa oscurità del dettato poetico. Il caso di Andrea Zanzotto è e resta quindi in certa misura singolare, poiché molte delle riserve che vengono espresse non tanto dalla critica, quanto dai lettori, […]
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