25
dicembre
2024

letture

Sabino Caronia
“Io non mi chiamo Miriam”

Il segreto di Malika

La letteratura dell’Olocausto si arricchisce dell’avvincente romanzo di Majgull Axelsson. Dove tra presente e memorie si racconta la vicenda di una ragazzina rom che pensando di salvarsi si spaccia per ebrea, andando così incontro a un tragico destino

Io non mi chiamo Miriam (Iperborea, 2016) di Majgull Axelsson è innanzi tutto un romanzo, un romanzo avvincente che ti prende dalla prima all’ultima pagina. Al di là del discorso che viene spontaneo – come sottolinea nella postfazione Bjorn Larsson, che comunque evidenzia anche la “narratività” che distingue questo da molti scritti-documento sull’olocausto – a […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

L’altra Brennan

Ritratto di Maeve Brennan a cento anni dalla nascita. Autrice di racconti fulminanti, è stata ammirata e venerata da scrittrici a lei successive come Alice Munro e Mavis Gallant

Nella storia letteraria del Novecento vi sono ben due Maeve Brennan: la prima è una bibliotecaria, collega e musa nonché amante, per ben diciotto anni, del poeta britannico Philip Larkin. A lei sono ispirate, fra l’altro, una fra le poesie più significative di Larkin, Broadcast, e il suo componimento più lungo (e incompiuto), The Dance. […]

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Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Alberto Bertoni

Il taglio del dolore

Una preghiera senza fede e senza trascendenze, ma dotata di una sua struttura liturgica e di una sua destinazione metafisica: questa è la poesia per l’autore modenese, che nei suoi versi parla della vita attraverso gli aspetti più dolorosi e controversi

«Vivo solo il taglio del dolore / dato e subìto, / immane, definitivo». Questi versi, tratti dall’Ottava stazione della sezione Via crucis (con Stefano Tassinari) possono idealmente costituire la maniera migliore per rapportarsi all’ultima raccolta Traversate (152 pagine, 12 euro) di Alberto Bertoni. Pubblicata nella collana “Ungarettiana” della Società Editrice Fiorentina nel 2014, questa silloge […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Monologo estatico

Tra prosa e verso, un brano tratto da “Rita degli impossibili” di Laura Marinoni (di scena in questi giorni a Milano), autrice e “attrice totale”. Ispirato all’esperienza mistica di una santa, con improvvise ascesi dalla semplice potenza mistica

«Il superamento del dolore assoluto, della paura, lo stato mistico dell’abbandono»: Laura Marinoni riassume con efficacia e potenza scenica il senso del suo monologo Rita degli impossibili. Ispirato all’esperienza mistica di una santa, in un Medio Evo toscano di carne e sangue, improvvise ascesi, fonde prosa e verso con una naturalezza che molti giovani aspiranti […]

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Alberto Fraccacreta
Tra medicina e filosofia

Metafisica del corpo

Perché la medicina ha dimenticato il suo rapporto con lo "spirito", separando il corpo dall'anima? È il tema di un saggio bel di Vincenzo Nuzzo. Tra Platone e Edith Stein

Il medico e studioso Vincenzo Nuzzo coniuga i grandi interessi della sua vita, la medicina e la filosofia, in un libro arduo, specialistico, ma assai moderno per la vocazione alla lotta contro lo scetticismo generale dei nostri tempi in merito alla dicotomia anima/corpo. Il titolo di questo saggio denso, mai approssimativo, è Lo spirito della […]

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Lidia Lombardi
Il nuovo romanzo di Giulio Castelli

Armeni, l’alba del genocidio

Ne “La battaglia sulla montagna di Dio”, l’autore risale, tra storia e invenzione, alle origini della “prima immane catastrofe del Ventesimo secolo”. Senza rinunciare a pagine di denuncia che ci riportano all'attualità

Newton Compton, la casa editrice di Raffaello Avanzini, definisce Giulio Castelli un autore “da centomila copie”. E davvero hanno avuto successo i romanzi storici fin qui pubblicati dall’editore romano, nei quali Castelli, giornalista e storico, ricostruisce la storia del tardo impero romano, con i suoi ultimi imperatori e con il suo declino nella dilatazione geografica […]

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Ilaria Palomba
Un romanzo sulle band romane

Il disagio normale

In “Come una canzone", Luca Giachi racconta una generazione insicura, sempre in cerca di un modello di vita che l'allontani dai genitori e a proprio agio solo con il disagio

Come una canzone di Luca Giachi (Hacca, 2016, pp.142, euro 14) è la storia di una ipotesi di band indie rock formata da Mattia, Andrea, Angela e Marco, romani trentacinquenni, alla ricerca di una cantante. Presto s’imbattono in Letizia, affascinante e controversa ventisettenne abruzzese, con una voce stupenda ma poco propensa a lasciarsi andare. Mattia […]

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Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Eliza Macadan

L’attimo inevitabile

Per la poetessa romena (che scrive in italiano e francese oltreché nella sua lingua madre) la poesia è qualcosa che per sua stessa natura sfugge alla spiegazione, al dibattito, all’analisi. È quel preciso istante, potente e irreprimibile, in cui il pensiero sceglie quelle e solo quelle parole…

La figura di Eliza Macadan, nata in Romania, è piuttosto anomala nel nostro panorama letterario, in quanto scrive e pubblica in italiano, romeno e francese. Autrice di varie sillogi, tra le quali segnaliamo Il cane borghese (2013) e Anestesia delle nevi (2015), la Macadan ha pubblicato nel 2016 per Joker Passi passati (90 pagine, 14 […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Trovare Dio nella metrica di un verso

Nella Parigi dei derelitti, François Villon non può riconoscere la luce del Cielo nel paesaggio gelato e oscurato dai corvi e dai corpi penzolanti degli impiccati. Ma riesce a riconoscerlo dentro di sé, nel suo canto, tanto da offrirgli una preghiera

Villon (Parigi 1431-1463), il sommo poeta della vita e del suo dolore. I derelitti, mossi dalle passioni elementari, e i potenti, la fame, la lussuria, la voglia di arraffare, gli uni e gli altri, i ricchi e i poveri, cercano per tutta la loro breve vita la pacificazione dell’amplesso e l’estasi calda dell’ubriachezza, uniche forme […]

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Alberto Fraccacreta
A proposito de "Lo spregio”

Angelo e l’Arcangelo

Tra malavita e riflessioni sul sacro, il nuovo romanzo di Alessandro Zaccuri esplora la frontiera che separa padri e figli. Con qualche danno per i figli per i quali il peccato diventa una tragedia

«Tutto è male» dice il Leopardi dello Zibaldone. «Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno/ appare in vista, a salutar m’affaccio» dice il Leopardi de La sera del dì di festa. L’uomo è identico: il pensiero filosofico e il pensiero lirico cambiano. La poesia muta la disperazione in pianto, la tragedia in nostalgia, il […]

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